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PSR 2003-2005 - Dronet

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28Supplemento ordinario al «Bollettino Ufficiale» - serie generale - n. 36 del 27 agosto <strong>2003</strong>esso è meno evidente per le donne, anche grazie all’effetto delle misure adottabili daparte della programmazione socio-sanitaria.In primo luogo va detto che per quanto riguarda i tumori, il vantaggio resta altoper i maschi e si abbassa al 5 per cento per le femmine.Bisogna poi prendere in considerazione l’infarto del miocardio, dove il vantaggio siannulla sia per i maschi che per le femmine, ed i disturbi circolatori dell’encefalodove il vantaggio si riduce ad un 5 per cento di rischio di morire in meno.Infine va considerato l’impatto dei traumatismi e delle cause violente, dove ilvantaggio dei maschi si riduce al 3 per cento e per le femmine si rileva uno svantaggiodel 5 per cento.Relativamente all’UMBRIA gli YPLL65 prodotti dagli incidenti stradali, sono alsecondo posto dopo l’area materno infantile in termini di peso percentuale.La mortalità evitabile 7 in Umbria presenta valori mediamente inferiori a quellimedi nazionali: con riferimento a tutte le cause di morte, per uomini e donne, è pari,a livello regionale, a 152 ed a 67,3 per 100.000 abitanti a fronte della media nazionaledi 170,9 per uomini e di 70 per le donne. Nelle nostre USL, la situazione appareabbastanza diversificata, nei valori che rimangono però tutti sotto i livelli medinazionali.Figura 2.6: mortalità evitabile standardizzata per gruppi di cause.Fonte: elaborazione Prometeo su dati Istat - Anno 1996, 1997 e 1998,(a) Tassi standardizzati (x 100.000 ab.); morti 5-69 anni; popolazione tipo = popolazionemondiale.Rappresenta un’eccezione la ASL di Città di Castello, dove i valori della mortalitàevitabile maschile, per tutte le cause, sono maggiori rispetto alle altre USL e per ledonne si attestano su 76,1 per 100.000 abitanti, livello superiore alla media italiana.In merito alla struttura del dato si rileva che i decessi evitabili con misure di prevenzioneprimaria sono 97,5 per 100.000 abitanti per gli uomini e 28,9 per le donne;7La mortalità evitabile, indicatore della qualità dell’assistenza di cui evidenzia carenzequali e quantitative viene qui utilizzata sulla base della metodologia sviluppata in Prometeo(2001), dove sono previste tre raggruppamenti di patologie nei cui confronti si dispone diinterventi efficaci. Nel primo gruppo denominato «prevenzione primaria» rientrano: 1) tumorimaligni delle prime vie aeree; 2) tumori maligni del fegato; 3) tumori maligni del polmone;4) tumori maligni della vescica; 5) disturbi circolatori dell’encefalo; 6) cirrosi epatica; 7)morti violente. Nel secondo gruppo denominato «diagnosi precoce e terapia» sono inserite:1) tumore della pelle; 2) tumore della mammella; 3) tumore del collo dell’utero; 4) tumore delcorpo dell’utero e dell’utero senza altra indicazione; 5) tumore del testicolo; 6) malattia diHodgkin. Infine nel terzo gruppo «igiene ed assistenza sanitaria « sono comprese: 1) malattieinfettive nel complesso; 2) leucemie; 3) cardiopatie reumatiche croniche; 4) ipertensione; 5)malattie ischemiche del cuore; 6) polmoniti, bronchiti, malattie respiratorie acute; 7) ulceragastrica; 8) appendicite; 9) ernia addominale; 10) colecistite acuta e cronica; 11) mortalitàmaterna; 12) malformazioni congenite cardiache.

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