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PSR 2003-2005 - Dronet

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Supplemento ordinario al «Bollettino Ufficiale» - serie generale - n. 36 del 27 agosto <strong>2003</strong> 23Tabella 2.4 Tassi standardizzati (Italia 1991) di mortalità per tumori maligni inUmbria. Confronto 1978-82 e 1994-95.MASCHIFEMMINEICD-IX SEDE 1978-1982 1994-1998 Var % 1978-1982 1994-1998Var %151 STOMACO 57,3 41,6 -27,4 29,8 19,5 -34,6153 COLON 20,6 27,8 35,0 15,6 17,2 10,3154 RETTO 16,8 11,9 -29,2 7,3 6,2 -15,1155 FEGATO 13,8 20,5 48,6 10,5 8,4 -20,0157 PANCREAS 13,4 13,5 0,7 7,9 10,1 27,8161 LARINGE 11,7 7,1 -39,3 0,6 0,2 -66,7162 POLMONE 73,2 91,3 24,7 8,8 13,8 56,8172 PELLE (MELANOMI) 1,2 2,6 116,7 0,9 1,6 77,8174 MAMMELLA (FEMMINE) 31,0 31,5 1,6180 COLLO DELL'UTERO 1,3 1,7 30,8185 PROSTATA 34,9 33,0 -5,4201 LINFOMA DI HODGKIN 2,8 0,9 -67,9 2,0 0,6 -70,0204 LEUCEMIA LINFATICA 3,9 4,0 2,6 1,2 2,5 108,3205 LEUCEMIA MIELOIDE 4,7 6,7 42,6 3,2 3,4 6,2TUTTE LE SEDI 352,6 355,6 0,9 194,2 183,7 -5,4b) nelle femmine:• le prime tre sedi per incidenza sono nel ‘94-98 mammella, colon e stomaco;• il cancro della mammella cresce in incidenza più che in mortalità e dimostra lamigliore sopravvivenza relativa tra tutte le sedi tumorali (86 per cento);• il colon vede aumentare l’incidenza, ma non la mortalità e raggiunge una sopravvivenzarelativa pari al 60 per cento, del tutto sovrapponibile a quella deimaschi;• lo stomaco anche nelle donne ha un’incidenza e mortalità in decremento purpresentando tassi standardizzati che sono la metà circa di quelli maschili, mentrela sopravvivenza relativa è analoga;• infine la cervice dimostra una riduzione di incidenza che non intacca la mortalità4 (che anzi aumenta) a fronte di una sopravvivenza elevata anche nel ’78-82.La ricchezza di queste informazioni, rimanda alla necessità di attivare più idoneemodalità di confronto ed interazione tra RTUP, Dipartimento di Prevenzione, servizidi prevenzione secondaria (screening) e servizi di assistenza oncologica.Se si guarda in particolare ai tumori della mammella e del collo dell’utero, si vedecome abbiamo i dati per verificare nel futuro l’impatto preventivo nel concreto deiprogrammi di screening avviati, anche se già oggi si evidenziano dati positivi: lasopravvivenza percentuale relativa a cinque anni nei casi di tumore della mammella,nelle aree coperte da registri è in media dell’81 per cento, mentre in Umbria si arrivaall’86 per cento; la sopravvivenza percentuale relativa a cinque anni nei casi ditumore del collo dell’utero, nelle aree coperte da registri è in media del 64 per cento,mentre in Umbria si arriva al 68 per cento.4L’aumento della mortalità in Umbria per cr della cervice nei periodi osservati è verosimilmenteda attribuire ad un miglioramento della codifica dei dati di mortalità, in quanto nel1978-82 molti casi venivano attribuiti al carcinoma dell’utero senza ulteriori specificazioni.

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