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PSR 2003-2005 - Dronet

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Supplemento ordinario al «Bollettino Ufficiale» - serie generale - n. 36 del 27 agosto <strong>2003</strong> 352.2.4. LA GESTIONE DELLA SANITÀ.A) IL DIPARTIMENTO E LE ATTIVITÀ DI PREVENZIONE.Il Dipartimento di prevenzione ha visto nel triennio rafforzarsi la sua identitàorganizzativa; dopo una fase di collocazione organizzativa nel distretto, le integrazioneapportate alla legge regionale 3/98 dalla legge regionale 29/2000, sulla basedella legge nazionale 229/99, permettevano ai DP di recuperare il profilo di macrolivelloassistenziale del SSR. Veniva così superata l’assenza di riferimenti organizzativigenerali per tale settore del <strong>PSR</strong> 1999-2001, prevedendo che i PAL sviluppasserosia le problematiche dei DP che quelle relative alla prevenzione nei luoghi di lavoroed alla sicurezza alimentare.Nel triennio i DP sono stati impegnati a perseguire diverse tipologie di obiettivi:• quelli sviluppati in piena coerenza sulla base delle indicazioni del PSN;• quelli sviluppati in coerenza con le indicazioni del PSN ma con standard migliorativi;• quelli che rispondono a specifici profili epidemiologici locali.La declinazione operativa degli obiettivi si è basata su:• definizione di progetti obiettivo o piani per la prevenzione specifici nell’ambitodella programmazione regionale di breve (annuale) o medio (triennale) periodo;• inserimento di tali progetti e piani o di singoli obiettivi di prevenzione nelleapposite intese di programma o accordi tra la Regione e le aziende;• inclusione degli obiettivi specifici nell’ambito del sistema di valutazione dei DirettoriGenerali;• costituzione di centri regionali di documentazione;• creazione di indicatori specifici regionali di valutazione degli obiettivi di salute;• progettazione di interventi di formazione continua per gli operatori regionalidella prevenzione sulla base della individuazione degli specifici bisogni formativi,avvalendosi anche delle Società scientifiche interessate, dell’Università, dell’ISS,dell’ISPESL, dell’IZS per l’Umbria e le Marche.Sul piano più strettamente metodologico, la prevenzione nel triennio si è impegnataad operare secondo moderne metodologie di lavoro, fra cui il lavoro per obiettivi,riunendo gruppi multidimensionali (multidisciplinari, multiprofessionali, multisettoriali)in grado di definire gli obiettivi tenendo conto dei problemi di salute prioritari.Questo ha richiesto e richiederà sempre più ai DP di dotarsi di una organizzazioneflessibile, anche a geometria variabile, capace di riunire intorno ad obiettivi complessiprofessionalità diverse, anche esterne al SSN in un processo di qualificazione professionale,gestionale ed organizzativa in cui risaltano, tra gli altri, i seguenti elementi:• valutazione dei bisogni e identificazione del rischio;• sanità pubblica basata sulle prove di efficacia;• analisi sistemica;• comunicazione;• assicurazione di qualità.È inoltre da sottolineare che il DPR 14 gennaio 1997, che ha approvato i requisitistrutturali, tecnologici o organizzativi minimi richiesti per l’esercizio delle attivitàsanitarie, non ha finora previsto alcun requisito per il DP.In relazione ai finanziamenti assegnati alle attività di prevenzione nel corso deltriennio sono andate delineandosi almeno tre criticità, anche se attualmente in fasedi superamento:• per il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica la difficoltà a sviluppare, all’indomanidella costituzione dell’ARPA e quindi della sostanziale perdita delle competenzein campo ambientale, ambiti di intervento innovativi e rispondenti alle necessitàdi salute di una società in continua evoluzione;• per il Servizio Prevenzione e Sicurezza negli ambienti di lavoro la difficoltà araccordarsi, in maniera funzionale ed integrata per la sicurezza, con il Servizioingegneristico-impiantistico;• per il Servizio di Igiene degli Alimenti e Nutrizione e quello di Igiene degliAlimenti di Origine Animale la difficoltà di integrazione, rispetto a possibilisovrapposizioni o in contesti particolari.

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