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Pagine di storia brindisina

Non è questo un testo di storia, ma è solo una raccolta di alcunii episodi della storia di Brindisi, non tra di essi necessariamente collegati e qui rieditadi e riordinati in sequenza cronologica. Si tratta, infatti, di vari articoli già in precedenza da me pubblicati online, alcuni sulla pagina Brindisiweb.it e altri sul blog “Via da Brindisi” del quotidiano online Senza Colonne News, altri ancora su "il7 Magazine". Il distintivo, scelto per la copertina di questa raccolta, vuole essere un omaggio alla figura e alla memoria di un grande brindisino doc, Don Pasquale Camassa, generoso amante, nonché prolifico divulgatore, della storia della sua città.

Non è questo un testo di storia, ma è solo una raccolta di alcunii episodi della storia di Brindisi, non tra di essi necessariamente collegati e qui rieditadi e riordinati in sequenza cronologica. Si tratta, infatti, di vari articoli già in precedenza da me pubblicati online, alcuni sulla pagina Brindisiweb.it e altri sul blog “Via da Brindisi” del quotidiano online Senza Colonne News, altri ancora su "il7 Magazine".
Il distintivo, scelto per la copertina di questa raccolta, vuole essere un omaggio alla figura e alla memoria di un grande brindisino doc, Don Pasquale Camassa, generoso amante, nonché prolifico divulgatore, della storia della sua città.

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Brin<strong>di</strong>si durante il regno dell'imperatore Carlo V:<br />

i 40 anni <strong>di</strong> Carlo IV re <strong>di</strong> Napoli dal 1516 al 1556<br />

Pubblicato.su.Brin<strong>di</strong>siweb.it<br />

Carlo IV sul trono <strong>di</strong> Napoli<br />

Carlo V l’imperatore, fu anche Carlo I <strong>di</strong> Spagna, Carlo II d’Ungheria e Carlo IV <strong>di</strong><br />

Napoli. Carlo, figlio dell’arciduca d’Austria Filippo il Bello – e quin<strong>di</strong> nipote<br />

dell’imperatore Massimiliano d’Asburgo – e dell’infanta Giovanna la Pazza – e quin<strong>di</strong><br />

nipote del re Fer<strong>di</strong>nando il cattolico – con la morte del nonno materno nel 1516, a soli<br />

se<strong>di</strong>ci anni, per la morte del padre e per quella del fratello e della sorella della madre,<br />

<strong>di</strong>venne erede dei regni dei Paesi Bassi, <strong>di</strong> Aragona, <strong>di</strong> Castiglia e <strong>di</strong> Napoli. E dopo tre<br />

anni, nel 1519 alla morte del nonno paterno, ere<strong>di</strong>tò anche il titolo del sacro romano<br />

impero. Nel 1554 rinunciò al titolo imperiale a favore del fratello Fer<strong>di</strong>nando e nel<br />

1556 rinunciò alle corone dei Paesi Bassi della Spagna e <strong>di</strong> Napoli a favore del figlio<br />

Felipe II. Brin<strong>di</strong>si, che apparteneva al regno <strong>di</strong> Napoli, ebbe pertanto come sovrano<br />

l’imperatore Carlo V – il re Carlo IV <strong>di</strong> Napoli – durante tutti quei quarant’anni<br />

compresi tra il 1516 e il 1556.<br />

Il regno <strong>di</strong> Napoli era <strong>di</strong>ventato posse<strong>di</strong>mento spagnolo solo da qualche anno, da<br />

quando era stato sottratto agli aragonesi me<strong>di</strong>ante un accordo segreto tra il re <strong>di</strong><br />

Spagna Fer<strong>di</strong>nando e il re <strong>di</strong> Francia Luigi XII. L’accordo prevedeva la Campania e gli<br />

Abruzzi per la Francia e la Calabria e la Puglia per la Spagna. Poi però, nel 1504,<br />

l’accordo sfociò in guerra aperta tra Spagna e Francia proprio sulla <strong>di</strong>sputa per il<br />

Tavoliere delle Puglie e alla fine gli spagnoli ebbero la meglio. Fer<strong>di</strong>nando il cattolico<br />

re <strong>di</strong> Spagna <strong>di</strong>venne così il nuovo sovrano del regno <strong>di</strong> Napoli, defenestrando il<br />

proprio cugino Federico I succeduto a Fer<strong>di</strong>nando II e nominando un viceré.<br />

E anche Brin<strong>di</strong>si, che da qualche anno – dal 30 marzo 1496 – apparteneva alla<br />

repubblica <strong>di</strong> Venezia, alla quale era stata ceduta dal re Fer<strong>di</strong>nando II in compenso per<br />

l’aiuto ricevuto contro il tentativo d’invasione del regno <strong>di</strong> Napoli da parte del re <strong>di</strong><br />

Francia Carlo VIII, fu consegnata agli spagnoli nel 1509. Iniziava così per Brin<strong>di</strong>si il<br />

lungo periodo vicereale spagnolo che sarebbe durato duecento anni.<br />

La breve parentesi veneziana <strong>di</strong> Brin<strong>di</strong>si, tra il 1496 e il 1509, costituì <strong>di</strong> fatto la<br />

cerniera del passaggio della città dal dominio aragonese al dominio propriamente<br />

spagnolo, quello del regno <strong>di</strong> Spagna del reggente Fer<strong>di</strong>nando il cattolico e, dopo la<br />

sua morte nel 1516, del nipote Carlo I <strong>di</strong> Spagna, il futuro imperatore Carlo V. La<br />

corona <strong>di</strong> Spagna istituì nel regno <strong>di</strong> Napoli un vicereame che restò suo posse<strong>di</strong>mento<br />

<strong>di</strong>retto fino al 1713, mantenendo in Napoli il viceré e tutti gli organi amministrativi<br />

più importanti, avvicendando nelle varie province e città del regno, Brin<strong>di</strong>si inclusa,<br />

governatori e capitani <strong>di</strong> guarnigione che furono sempre spagnoli.<br />

Il rafforzamento delle strutture <strong>di</strong>fensive della città<br />

Il 22 <strong>di</strong>cembre 1516 Fer<strong>di</strong>nando – Hernando de – Alarcòn fu nominato castellano<br />

maggiore <strong>di</strong> Brin<strong>di</strong>si, con anche l’incarico <strong>di</strong> supervisore delle fortificazioni in Terra<br />

d’Otranto. Presto si rese conto che le strutture <strong>di</strong>fensive della città non erano<br />

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