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Pagine di storia brindisina

Non è questo un testo di storia, ma è solo una raccolta di alcunii episodi della storia di Brindisi, non tra di essi necessariamente collegati e qui rieditadi e riordinati in sequenza cronologica. Si tratta, infatti, di vari articoli già in precedenza da me pubblicati online, alcuni sulla pagina Brindisiweb.it e altri sul blog “Via da Brindisi” del quotidiano online Senza Colonne News, altri ancora su "il7 Magazine". Il distintivo, scelto per la copertina di questa raccolta, vuole essere un omaggio alla figura e alla memoria di un grande brindisino doc, Don Pasquale Camassa, generoso amante, nonché prolifico divulgatore, della storia della sua città.

Non è questo un testo di storia, ma è solo una raccolta di alcunii episodi della storia di Brindisi, non tra di essi necessariamente collegati e qui rieditadi e riordinati in sequenza cronologica. Si tratta, infatti, di vari articoli già in precedenza da me pubblicati online, alcuni sulla pagina Brindisiweb.it e altri sul blog “Via da Brindisi” del quotidiano online Senza Colonne News, altri ancora su "il7 Magazine".
Il distintivo, scelto per la copertina di questa raccolta, vuole essere un omaggio alla figura e alla memoria di un grande brindisino doc, Don Pasquale Camassa, generoso amante, nonché prolifico divulgatore, della storia della sua città.

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E la situazione appare comunque mutata <strong>di</strong> poco, nel “Piano Generale del Porto <strong>di</strong><br />

Brin<strong>di</strong>si” rilevato dopo pochi anni dall’incorporazione <strong>di</strong> Brin<strong>di</strong>si al Regno d’Italia, nel<br />

1866 a scala 1/10000, e topograficamente orientato con il Nord verso l’alto: forse<br />

l’unica novità importante la costituisce la presenza della ferrovia, da Bari e dopo un<br />

giro <strong>di</strong> 90° a Lecce, con anche in<strong>di</strong>cata la stazione ferroviaria che era stata appena<br />

inaugurata, il 25 maggio 1865.<br />

Piano Generale del Porto ‐ 1866 (dettaglio)<br />

Da osservare le tracce ben rappresentate dei vari pezzi <strong>di</strong> muraglia ancora esistenti<br />

appartenuti alle fortificazioni cinquecentesche della città e le vaste estensioni ancora<br />

<strong>di</strong>sabitate, bianche nella mappa, presenti dentro il recinto <strong>di</strong> quelle fortificazioni:<br />

quella a<strong>di</strong>acente al castello <strong>di</strong> terra, che era stato a<strong>di</strong>bito a bagno penale della città da<br />

Gioacchino Murat nel 1814, e tutta quella a Sud <strong>di</strong> Porta Mesagne delimitata a est dalla<br />

<strong>di</strong>rettrice della strada <strong>di</strong> Porta Lecce e <strong>di</strong>visa in due dalla <strong>di</strong>rettrice della strada<br />

Vialata.<br />

Anche a sudest della strada Vialata dominano gli spazi <strong>di</strong>sabitati ed inoltre, un’ampia<br />

area bianca trapezoidale, Largo della Anima, è presente in prossimità dell’incrocio tra<br />

la strada Vialata e la strada <strong>di</strong> Porta Lecce.<br />

E si é così giunti ai nostri giorni: si fa per <strong>di</strong>re, visto che la prossima mappa comunale<br />

della città è quella, già tecnicamente avanzata, del piano stradale <strong>di</strong> Brin<strong>di</strong>si del 1871,<br />

successiva <strong>di</strong> soli cinque anni a quella del Piano Generale del Porto del 1866.<br />

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