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Pagine di storia brindisina

Non è questo un testo di storia, ma è solo una raccolta di alcunii episodi della storia di Brindisi, non tra di essi necessariamente collegati e qui rieditadi e riordinati in sequenza cronologica. Si tratta, infatti, di vari articoli già in precedenza da me pubblicati online, alcuni sulla pagina Brindisiweb.it e altri sul blog “Via da Brindisi” del quotidiano online Senza Colonne News, altri ancora su "il7 Magazine". Il distintivo, scelto per la copertina di questa raccolta, vuole essere un omaggio alla figura e alla memoria di un grande brindisino doc, Don Pasquale Camassa, generoso amante, nonché prolifico divulgatore, della storia della sua città.

Non è questo un testo di storia, ma è solo una raccolta di alcunii episodi della storia di Brindisi, non tra di essi necessariamente collegati e qui rieditadi e riordinati in sequenza cronologica. Si tratta, infatti, di vari articoli già in precedenza da me pubblicati online, alcuni sulla pagina Brindisiweb.it e altri sul blog “Via da Brindisi” del quotidiano online Senza Colonne News, altri ancora su "il7 Magazine".
Il distintivo, scelto per la copertina di questa raccolta, vuole essere un omaggio alla figura e alla memoria di un grande brindisino doc, Don Pasquale Camassa, generoso amante, nonché prolifico divulgatore, della storia della sua città.

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Durante i 714 anni compresi tra il 1250 e il 1964 - anno in cui la processione fu<br />

sospesa per poi essere ripristinata nel 1970 - furono ben 62 gli arcivescovi <strong>di</strong> Brin<strong>di</strong>si<br />

che, come assevera lo storico Giuseppe Roma nel suo documentatissimo libro e<strong>di</strong>to nel<br />

1969 ‘Nella millenaria tra<strong>di</strong>zione del Cavallo Parato’: «Tutti, anche <strong>di</strong> età grave o <strong>di</strong><br />

malferma salute, giu<strong>di</strong>carono <strong>di</strong> non potersi sottrarre alla non lieve incombenza <strong>di</strong><br />

portare il SS. in ostensorio, cavalcando anche faticosamente per le vie della città.<br />

Non si trattava <strong>di</strong> una tra<strong>di</strong>zione protrattasi nei secoli per mera tolleranza, bensì <strong>di</strong><br />

una tra<strong>di</strong>zione che comportava il ripetersi <strong>di</strong> un consenso <strong>di</strong> convinta partecipazione<br />

attiva e personale dell’arcivescovo. Segno dunque che il carattere storico-religiosoliturgico<br />

era tale da non consentire a nessun vescovo <strong>di</strong> metterlo in <strong>di</strong>scussione. E<br />

peraltro, sulla Cattedra brin<strong>di</strong>sina non mancarono, nel corso dei secoli, prelati <strong>di</strong><br />

straor<strong>di</strong>naria dottrina e <strong>di</strong> ricchissimo pensiero, tra i quali, per evocarne solamente<br />

tre <strong>di</strong> tre epoche <strong>di</strong>verse: Girolamo Aleandro, Francesco De Ciocchis e Annibale De<br />

Leo…»<br />

E, per la <strong>storia</strong> <strong>di</strong> Brin<strong>di</strong>si e della sua Chiesa, sono da aggiungere alla lista anche gli<br />

altri 4 arcivescovi che fino ad oggi, per altri quasi 50 anni dopo quella breve<br />

sospensione, hanno processionato la SS. Eucaristia sul cavallo parato: Nicola<br />

Margiotta, Settimio To<strong>di</strong>sco, Rocco Talucci e Domenico Caliandro.<br />

I Brin<strong>di</strong>sini siamo orgogliosi della nostra <strong>storia</strong> e delle nostre tra<strong>di</strong>zioni e quella del<br />

‘cavallo parato’ è certamente la nostra più amata ed originale delle tra<strong>di</strong>zioni: in<br />

assoluto unica al mondo e, anche per questo, da preservare sempre e per sempre,<br />

come è stata - in effetti - preservata, nonostante nel trascorso dei secoli non siano<br />

mancati vari tentativi <strong>di</strong> annullamento, tutti - puntualmente e per fortuna - falliti.<br />

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