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Pagine di storia brindisina

Non è questo un testo di storia, ma è solo una raccolta di alcunii episodi della storia di Brindisi, non tra di essi necessariamente collegati e qui rieditadi e riordinati in sequenza cronologica. Si tratta, infatti, di vari articoli già in precedenza da me pubblicati online, alcuni sulla pagina Brindisiweb.it e altri sul blog “Via da Brindisi” del quotidiano online Senza Colonne News, altri ancora su "il7 Magazine". Il distintivo, scelto per la copertina di questa raccolta, vuole essere un omaggio alla figura e alla memoria di un grande brindisino doc, Don Pasquale Camassa, generoso amante, nonché prolifico divulgatore, della storia della sua città.

Non è questo un testo di storia, ma è solo una raccolta di alcunii episodi della storia di Brindisi, non tra di essi necessariamente collegati e qui rieditadi e riordinati in sequenza cronologica. Si tratta, infatti, di vari articoli già in precedenza da me pubblicati online, alcuni sulla pagina Brindisiweb.it e altri sul blog “Via da Brindisi” del quotidiano online Senza Colonne News, altri ancora su "il7 Magazine".
Il distintivo, scelto per la copertina di questa raccolta, vuole essere un omaggio alla figura e alla memoria di un grande brindisino doc, Don Pasquale Camassa, generoso amante, nonché prolifico divulgatore, della storia della sua città.

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Chiara a est. La via Forno Sciabiche sbuca a Nordest su Piazza Monticelli, e <strong>di</strong> fronte<br />

alla Strada Montenegro è in<strong>di</strong>cato Largo Montenegro.<br />

Tutto quel quartiere Sciabiche fu poi cancellato dalla mappa <strong>di</strong> Brin<strong>di</strong>si in varie ondate<br />

demolitrici, dapprima i due blocchi più a Nord, quelli <strong>di</strong> fronte alle strade S. Chiara e<br />

Montenegro, nei primi del ´900 e poi il resto: nel 1934 la metà Ovest e nel 1959 la Est.<br />

Attorno al 1880, “...il crescere dei movimenti e dei traffici, l’incremento della<br />

popolazione e lo svolgersi delle aspirazioni ad un a maggiore civiltà...” indussero<br />

l’amministrazione comunale ad affidare a tre professionisti brin<strong>di</strong>sini la redazione del<br />

piano regolatore della città, “...perseguendo necesarie nuove reti stradali e necessari<br />

nuovi assetti urbani, ampliando, addrizzando e rior<strong>di</strong>nando le vie antiche, nonché<br />

abbattendo dannosi ingombri e sviscerando le malsane contrade secondo un moderno<br />

sistema <strong>di</strong> costruzioni...”.<br />

Il piano regolatore della città <strong>di</strong> Brin<strong>di</strong>si vide la luce nel 1883, plasmato in una serie <strong>di</strong><br />

quattro tavole manoscritte, il cui assemblaggio ho pre<strong>di</strong>sposto e rappresentato come<br />

si trattasse <strong>di</strong> una mappa orientata con il Nord in alto. I colori in<strong>di</strong>cano in verde le<br />

demolizioni e in rosso le nuove lottizzazioni da incorporare allo schema urbano. La<br />

rete stradale è mantenuta bianca.<br />

La Tav. I è quella del quadrilatero <strong>di</strong> sudovest: su un lato la strada Porta Lecce più la<br />

strada Conserva, sull’altro la strada Carmine, quin<strong>di</strong> la muraglia da Porta Mesagne al<br />

Bastione San Giacomo con a metà il Bastione Cappelli <strong>di</strong> fronte alla stazione<br />

ferroviaria, e sul quarto lato la muraglia dal Bastione San Giacomo a Porta Lecce. É<br />

tracciato il quadrato che sarà <strong>di</strong> piazza Cairoli e sono in<strong>di</strong>catele tracce del corso che<br />

sarà Umberto I° e del corso che sarà Garibal<strong>di</strong> e che poi in quel tratto sarà Roma, con<br />

al suo estremo la chiesa dell’Addolorata, poi della Pietà.<br />

La Tav. II è quella del quadrilatero <strong>di</strong> nordovest: su un lato la strada Carmine, sull’altro<br />

la strada Armengol piú il pen<strong>di</strong>o Fontana Salsa che scende da Largo S. Paolo fino alla<br />

spiaggia sul Seno <strong>di</strong> Ponente, quin<strong>di</strong> la riva fino al Castello <strong>di</strong> terra che funge da bagno<br />

penale, e sul quarto lato la muraglia tra il castello e Porta Mesagne. Domina l’enorme<br />

piazza Castello, a<strong>di</strong>acente al castello e ancora completamente vuota, e ci sono la chiesa<br />

<strong>di</strong> S. Benedetto e quella <strong>di</strong> S. Anna.<br />

La Tav. III è quella del quadrilatero <strong>di</strong> nordest: su un lato corso Garibal<strong>di</strong> piazza<br />

Commestibili e corso Umberto I°, sull’altro la strada Conserva più la strada Armengol<br />

più il pen<strong>di</strong>o Fontana Salsa, quin<strong>di</strong> il terzo e quarto lato lo costituiscono le banchine<br />

contigue del Seno <strong>di</strong> Ponente, da corso Garibal<strong>di</strong> a Montenegro una, e da lí al pen<strong>di</strong>o<br />

Fontana Salsa l’altra. Sono compresi in questo settore il Duomo con il Seminario, le<br />

chiese S. Teresa, S. Paolo, S. Chiara, S. Cosimo detta poi delle Scuole Pie, S. Giovanni al<br />

Sepolcro e la chiesa degli Angioli.<br />

La Tav. IV è quella del quadrilatero <strong>di</strong> sudest: su un lato i corsi Garibal<strong>di</strong> e Umberto I°,<br />

sull’altro la strada Conserva tra corso Umberto I° e Porta Lecce, quin<strong>di</strong> il terzo e il<br />

quarto lato lo costituiscono le banchine contigue del Seno <strong>di</strong> Levante, da Porta Lecce<br />

fino allo sbocco della strada Vialata una, e da lì alla Sanità e futura Stazione Marittima,<br />

l’altra. Sono ben visibili le chiese <strong>di</strong> Cristo, S. Lucia, S. Sebastiano o Le Anime, e poi le<br />

chiese dell’Annunziata e del Monte.<br />

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