12.02.2019 Views

Pagine di storia brindisina

Non è questo un testo di storia, ma è solo una raccolta di alcunii episodi della storia di Brindisi, non tra di essi necessariamente collegati e qui rieditadi e riordinati in sequenza cronologica. Si tratta, infatti, di vari articoli già in precedenza da me pubblicati online, alcuni sulla pagina Brindisiweb.it e altri sul blog “Via da Brindisi” del quotidiano online Senza Colonne News, altri ancora su "il7 Magazine". Il distintivo, scelto per la copertina di questa raccolta, vuole essere un omaggio alla figura e alla memoria di un grande brindisino doc, Don Pasquale Camassa, generoso amante, nonché prolifico divulgatore, della storia della sua città.

Non è questo un testo di storia, ma è solo una raccolta di alcunii episodi della storia di Brindisi, non tra di essi necessariamente collegati e qui rieditadi e riordinati in sequenza cronologica. Si tratta, infatti, di vari articoli già in precedenza da me pubblicati online, alcuni sulla pagina Brindisiweb.it e altri sul blog “Via da Brindisi” del quotidiano online Senza Colonne News, altri ancora su "il7 Magazine".
Il distintivo, scelto per la copertina di questa raccolta, vuole essere un omaggio alla figura e alla memoria di un grande brindisino doc, Don Pasquale Camassa, generoso amante, nonché prolifico divulgatore, della storia della sua città.

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Fatalità volle che nel quadrato <strong>di</strong> poppa il contrammiraglio Rubin a quell'ora teneva a<br />

rapporto gli ufficiali, per cui la maggior parte <strong>di</strong> loro saltò in aria tra l'ammasso<br />

informe dei rottami sconnessi e roventi: mai si ritrovò neppure la salma del<br />

contrammiraglio.<br />

Esemplare fu il comportamento dell'equipaggio superstite della corazzata. Questo<br />

riferisce il comandante del cacciatorpe<strong>di</strong>niere francese Borèe che stava uscendo in<br />

mare aperto e che transitava in quel momento a qualche centinaio <strong>di</strong> metri<br />

dall'esplosione: «Una grande parte dell'equipaggio superstite della Brin, subito dopo<br />

l'esplosione si era raccolta sulla prua in perfetto or<strong>di</strong>ne e non si u<strong>di</strong>va tra quegli<br />

uomini né un grido né un appello. Non ho visto un solo marinaio gettarsi in acqua<br />

prima che sia stato dato l'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> abbandonare la nave: una condotta veramente<br />

ammirevole» [estratto da “Brin<strong>di</strong>si durante la prima guerra mon<strong>di</strong>ale” <strong>di</strong> Teodoro G.<br />

Andriani, 1977].<br />

Lo sbarco avvenne qualche minuto dopo in tutto or<strong>di</strong>ne. Numerosi rimorchiatori e<br />

imbarcazioni delle tante navi italiane e francesi presenti nel porto raccolsero i<br />

superstiti e li portarono nelle loro infermerie.<br />

La corazzata Benedetto Brin, lunga 138 metri e larga 23 metri, pescava 8 metri, aveva<br />

una stazza <strong>di</strong> 14000 tonnellate ed era dotata <strong>di</strong> 46 cannoni 2 mitragliere e 4<br />

lanciasiluri. La sua costruzione iniziò nel 1899 e fu varata nel 1901 a Castellammare <strong>di</strong><br />

Stabia. Fu consegnata alla Regia Marina nel 1905, ricevendo la ban<strong>di</strong>era <strong>di</strong><br />

combattimento il 1º aprile 1906. Durante la guerra italo-turca aveva partecipato allo<br />

sbarco a Tripoli il 2 ottobre del 1911.<br />

Il varo della Benedetto Brin a Castellammare <strong>di</strong> Stabia nel 1901<br />

221

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!