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Pagine di storia brindisina

Non è questo un testo di storia, ma è solo una raccolta di alcunii episodi della storia di Brindisi, non tra di essi necessariamente collegati e qui rieditadi e riordinati in sequenza cronologica. Si tratta, infatti, di vari articoli già in precedenza da me pubblicati online, alcuni sulla pagina Brindisiweb.it e altri sul blog “Via da Brindisi” del quotidiano online Senza Colonne News, altri ancora su "il7 Magazine". Il distintivo, scelto per la copertina di questa raccolta, vuole essere un omaggio alla figura e alla memoria di un grande brindisino doc, Don Pasquale Camassa, generoso amante, nonché prolifico divulgatore, della storia della sua città.

Non è questo un testo di storia, ma è solo una raccolta di alcunii episodi della storia di Brindisi, non tra di essi necessariamente collegati e qui rieditadi e riordinati in sequenza cronologica. Si tratta, infatti, di vari articoli già in precedenza da me pubblicati online, alcuni sulla pagina Brindisiweb.it e altri sul blog “Via da Brindisi” del quotidiano online Senza Colonne News, altri ancora su "il7 Magazine".
Il distintivo, scelto per la copertina di questa raccolta, vuole essere un omaggio alla figura e alla memoria di un grande brindisino doc, Don Pasquale Camassa, generoso amante, nonché prolifico divulgatore, della storia della sua città.

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“La motobarca del Casale: tra attualità e <strong>storia</strong>”<br />

Pubblicato su il7 Magazine del 14 settembre 2018<br />

Finalmente, dopo “soli” quattro anni circa <strong>di</strong> sospensione, sta per essere ripristinata la<br />

tra<strong>di</strong>zionale fermata della motobarca ai pie<strong>di</strong> della scalinata del Casale: un’interruzione<br />

iniziata per dare spazio ai lavori <strong>di</strong> ristrutturazione della banchina durati un paio d’anni e<br />

poi prolungata, anzi ed incre<strong>di</strong>bilmente raddoppiata, a causa <strong>di</strong> un banale ed<br />

imperdonabile errore <strong>di</strong> progettazione che ha impe<strong>di</strong>to il naturale attracco della<br />

motobarca e ha indotto alla costruzione <strong>di</strong> un nuovo costoso pontile galleggiante,<br />

originalmente non previsto. Pazienza, ormai ci siamo… quasi! Propizia, quin<strong>di</strong>, l’occasione<br />

per raccontare una pagina abbastanza originale, <strong>di</strong> <strong>storia</strong> brin<strong>di</strong>sina.<br />

Il popolarissimo servizio <strong>di</strong> traporto passeggeri via mare nelle acque portuali interne del<br />

porto <strong>di</strong> Brin<strong>di</strong>si, all’attuale operatore - la Società Trasporti Pubblici <strong>di</strong> Brin<strong>di</strong>si STP - fu<br />

formalmente affidato dal Comune nel novembre 2001, determinando quell’atto<br />

amministrativo il definitivo passaggio sotto il controllo <strong>di</strong>retto della città <strong>di</strong> Brin<strong>di</strong>si dello<br />

storico servizio pubblico che durante tanti secoli aveva ininterrottamente operato ‘in<br />

concessione’ sul mare del Seno <strong>di</strong> Ponente, tra la banchina del quartiere marinaro delle<br />

Sciabiche e l’opposta sponda del Casale.<br />

La STP infatti, è la società <strong>di</strong> capitale pubblico proprietà del Comune <strong>di</strong> Brin<strong>di</strong>si e della<br />

Provincia <strong>di</strong> Brin<strong>di</strong>si che opera l’intero trasporto pubblico urbano nel Comune <strong>di</strong> Brin<strong>di</strong>si.<br />

Fondata nel 1969 con il nome <strong>di</strong> Azienda Municipalizzata Autotrasporti Brin<strong>di</strong>si AMAB,<br />

nel 1975 assunse il nome e l’assetto azionario attuale.<br />

Prima del novembre 2001 e per circa una settantina d’anni, il servizio <strong>di</strong> traghettamento<br />

tra Brin<strong>di</strong>si e il Casale era stato via via gestito da tutta una serie <strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidui e <strong>di</strong> società<br />

private da quando, nell’anno 1931, il comandante del porto Silvio Fontanella, aveva<br />

segnalato l’incompatibilità legale dell’esclusività del traghettamento mantenuta per secoli<br />

da parte della Mensa Arcivescovile <strong>di</strong> Brin<strong>di</strong>si; una incompatibilità poi ratificata<br />

dall’Avvocatura dello Stato che ritenne tale <strong>di</strong>ritto ‘non provato’. L’allora arcivescovo<br />

Tommaso Valeri, protestò prontamente presso il Procuratore <strong>di</strong> Bari ‘il procedere lesivo<br />

per gli interessi della Mensa Arcivescovile da parte del comandante del porto <strong>di</strong> Brin<strong>di</strong>si’<br />

ma, nel <strong>di</strong>cembre dello stesso anno, la Direzione Generale della Marina Mercantile,<br />

riconfermò la piena libertà <strong>di</strong> circolazione nel porto e quin<strong>di</strong>, la conseguente<br />

inconsistenza del preteso <strong>di</strong>ritto esclusivo della Mensa Arcivescovile.<br />

Decaduta quin<strong>di</strong> quell’esclusività, il servizio si fu gradualmente <strong>di</strong>versificando e<br />

privatizzando finché, nell’anno 1958, la società cooperativa ‘Contramare’, proprietà <strong>di</strong><br />

Guadalupi, Gigante, Piliego e De Marco, commissionò alla SACA la costruzione <strong>di</strong> tre<br />

motobarche - Giuseppina, Annamaria e Augusto - che furono a<strong>di</strong>bite alla prestazione del<br />

servizio a visitatori e abitanti <strong>di</strong> Brin<strong>di</strong>si. Qualche anno dopo, nel 1962, la cooperativa fu<br />

rilevata da Cosimo Gioia che la liquidò sostituendola con la C.C.I.A.A. <strong>di</strong>tta in<strong>di</strong>viduale <strong>di</strong><br />

sua proprietà che gestì a lungo il servizio Brin<strong>di</strong>si-Casale con un contributo del Comune a<br />

copertura del <strong>di</strong>savanzo sul costo del biglietto. Nel 1978, la società passata in proprietà<br />

alla figlia <strong>di</strong> Cosimo Gioia, Elena, fu liquidata e sostituita dalla società ‘Casalmare’ che poi,<br />

nel 1994, fu assorbita dalla nuova società ‘Brin<strong>di</strong>si mare’ che fu quella che mantenne la<br />

concessione del servizio con il relativo contributo comunale fino a tutto il 2001.<br />

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