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Pagine di storia brindisina

Non è questo un testo di storia, ma è solo una raccolta di alcunii episodi della storia di Brindisi, non tra di essi necessariamente collegati e qui rieditadi e riordinati in sequenza cronologica. Si tratta, infatti, di vari articoli già in precedenza da me pubblicati online, alcuni sulla pagina Brindisiweb.it e altri sul blog “Via da Brindisi” del quotidiano online Senza Colonne News, altri ancora su "il7 Magazine". Il distintivo, scelto per la copertina di questa raccolta, vuole essere un omaggio alla figura e alla memoria di un grande brindisino doc, Don Pasquale Camassa, generoso amante, nonché prolifico divulgatore, della storia della sua città.

Non è questo un testo di storia, ma è solo una raccolta di alcunii episodi della storia di Brindisi, non tra di essi necessariamente collegati e qui rieditadi e riordinati in sequenza cronologica. Si tratta, infatti, di vari articoli già in precedenza da me pubblicati online, alcuni sulla pagina Brindisiweb.it e altri sul blog “Via da Brindisi” del quotidiano online Senza Colonne News, altri ancora su "il7 Magazine".
Il distintivo, scelto per la copertina di questa raccolta, vuole essere un omaggio alla figura e alla memoria di un grande brindisino doc, Don Pasquale Camassa, generoso amante, nonché prolifico divulgatore, della storia della sua città.

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Rispetto alla carta originalmente stampata dal Bleau, vi son solo dei piccoli<br />

cambiamenti: nel cartiglio centrale oltre il titolo errato Tarento, dopo 41 anni non<br />

ancora corretto, è aggiunto il sottotitolo “Ville du Royoume de Naples situèe dans la<br />

Terre d'Otrante”; nel cartiglio in alto a destra è scomparso lo stemma della famiglia<br />

Orsini; la legenda ha sempre 57 richiami ma in basso a destra è aggiunto: “A<br />

Amsterdam par Pierre Mortier ‐avec privil‐”.<br />

L’errore nell’intitolazione é stato attribuito a quell’incen<strong>di</strong>o, immaginando che il<br />

materiale salvato alle fiamme avesse subito un grande <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne (“Brin<strong>di</strong>si ignorata”<br />

<strong>di</strong> N. Vacca - 1954), ma evidentemente ciò non risponde alla realtà, visto che la prima<br />

pubblicazione già contenente l’errore fu precedente all’incen<strong>di</strong>o.<br />

Sulla pagina web della biblioteca del Senato della Repubblica, cercando l’opera<br />

postuma in tre volumi dell’Abbate Giovanni Battista Pacichelli “Il Regno <strong>di</strong> Napoli in<br />

prospettiva <strong>di</strong>viso in dodeci province” stampata nel 1703 a Napoli, appare una scheda<br />

bibliografica che contiene la riproduzione delle 183 stampe che corredano l’opera, e la<br />

stampa N°113 del Volume 2, si intitola BRINDESI, e riproduce un´acquaforte <strong>di</strong> autore<br />

ignoto.<br />

É interessante la <strong>di</strong>dascalia del cartiglio al piede della mappa, che identifica e localizza<br />

14 elementi: 1 Duomo. 2 S. Maria delle gratie. 3 Carmine. 4 Castello <strong>di</strong> terra. 5 Fortezza<br />

<strong>di</strong> mare. 6 Porto che si serra con catena. 7 Porta reale. 8 Porta <strong>di</strong> Mesagne. 9 L’Assunta.<br />

10 Cappuccini. 11 S. Fran. co <strong>di</strong> Paola. 12 S. M. degli Angioli. 13 La Maddalena. 14 Le<br />

Colonne.<br />

Stampa del 1703 <strong>di</strong> autore ignoto (168 x 122 mm)<br />

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