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Pagine di storia brindisina

Non è questo un testo di storia, ma è solo una raccolta di alcunii episodi della storia di Brindisi, non tra di essi necessariamente collegati e qui rieditadi e riordinati in sequenza cronologica. Si tratta, infatti, di vari articoli già in precedenza da me pubblicati online, alcuni sulla pagina Brindisiweb.it e altri sul blog “Via da Brindisi” del quotidiano online Senza Colonne News, altri ancora su "il7 Magazine". Il distintivo, scelto per la copertina di questa raccolta, vuole essere un omaggio alla figura e alla memoria di un grande brindisino doc, Don Pasquale Camassa, generoso amante, nonché prolifico divulgatore, della storia della sua città.

Non è questo un testo di storia, ma è solo una raccolta di alcunii episodi della storia di Brindisi, non tra di essi necessariamente collegati e qui rieditadi e riordinati in sequenza cronologica. Si tratta, infatti, di vari articoli già in precedenza da me pubblicati online, alcuni sulla pagina Brindisiweb.it e altri sul blog “Via da Brindisi” del quotidiano online Senza Colonne News, altri ancora su "il7 Magazine".
Il distintivo, scelto per la copertina di questa raccolta, vuole essere un omaggio alla figura e alla memoria di un grande brindisino doc, Don Pasquale Camassa, generoso amante, nonché prolifico divulgatore, della storia della sua città.

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La mappa, con incisione in rame e colorazione coeva, fu portata alla stampa nel 1663<br />

con il “Theatrum civitatum nec non admirandorum Neapolis et Siciliae regnorum”, un<br />

atlante in cui Joan Blaeu cambia impostazione nel concepire quello che doveva essere<br />

un atlante <strong>di</strong> città. Mentre quelli che aveva precedentemente prodotto per l’Olanda,<br />

sono una semplice serie <strong>di</strong> mappe e piante, questo per l’Italia è un atlante molto più<br />

topografico che combina mappe geografiche con bellissimi panorami prospettici<br />

mostranti città e paesaggi agresti come pure <strong>di</strong>segni architettonici e monumenti.<br />

L’attività tipografica <strong>di</strong> Blaeu cessò drammaticamente nel 1672, quando un incen<strong>di</strong>o<br />

<strong>di</strong>strusse il suo stabilimento. Solo le mappe collocate in alcuni rami appartati della<br />

tipografia e alcune precedenti e<strong>di</strong>zioni immagazzinate altrove, si salvarono dal fuoco e<br />

furono vendute all’asta. Pierre Mortier, libraio belga che operava in Amsterdam,<br />

comprò le matrici delle città italiane.<br />

Nel 1705 il Mortier stampó il “Nouveau Thèatre d'Italie ou description exacte de ses<br />

Villes, Portes de Mer, Palais, Eglises, Principaux E<strong>di</strong>fices & c. et avec cartes<br />

chorographiques sue les desseins de feu monsier Jean Blaeu”, aggiungendo un quarto<br />

volume relativo al Nord Italia e Toscana. Nel Volume III, la tavola 25 riproduce la<br />

mappa <strong>di</strong> Blaeu.<br />

Mappa <strong>di</strong> Joan Blaeu ristampata nel 1705 da Pierre Mortier (496 x 410 mm)<br />

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