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Pagine di storia brindisina

Non è questo un testo di storia, ma è solo una raccolta di alcunii episodi della storia di Brindisi, non tra di essi necessariamente collegati e qui rieditadi e riordinati in sequenza cronologica. Si tratta, infatti, di vari articoli già in precedenza da me pubblicati online, alcuni sulla pagina Brindisiweb.it e altri sul blog “Via da Brindisi” del quotidiano online Senza Colonne News, altri ancora su "il7 Magazine". Il distintivo, scelto per la copertina di questa raccolta, vuole essere un omaggio alla figura e alla memoria di un grande brindisino doc, Don Pasquale Camassa, generoso amante, nonché prolifico divulgatore, della storia della sua città.

Non è questo un testo di storia, ma è solo una raccolta di alcunii episodi della storia di Brindisi, non tra di essi necessariamente collegati e qui rieditadi e riordinati in sequenza cronologica. Si tratta, infatti, di vari articoli già in precedenza da me pubblicati online, alcuni sulla pagina Brindisiweb.it e altri sul blog “Via da Brindisi” del quotidiano online Senza Colonne News, altri ancora su "il7 Magazine".
Il distintivo, scelto per la copertina di questa raccolta, vuole essere un omaggio alla figura e alla memoria di un grande brindisino doc, Don Pasquale Camassa, generoso amante, nonché prolifico divulgatore, della storia della sua città.

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Anche se non ci sono gran<strong>di</strong>ssime novità da segnalare per quel che riguarda l’impianto<br />

urbanistico generale, però la scala i dettagli e la qualità grafica <strong>di</strong> questa mappa, un<br />

elio piano manoscritto che ho voluto forzosamente orientare con il Nord verso l’alto,<br />

consentono finalmente addentrarsi nella formulazione <strong>di</strong> alcune altre interessanti<br />

osservazioni a complemento <strong>di</strong> quelle già formulate in merito alla mappa<br />

precedentemente riportata.<br />

Pianta della Città <strong>di</strong> Brin<strong>di</strong>si ‐ Scala 1/2000 ‐ Carlo Fauch 1871<br />

Quella che nel 1797 era già <strong>di</strong>ventata la Strada Carolina e che poi nel 1882 <strong>di</strong>venterà il<br />

Corso Garibal<strong>di</strong>, è ancora identificata erroneamente come Strada Amena, che in realtà<br />

in origine era stata la Strada della mena, dall’insalubre canale <strong>di</strong> scolo che per<br />

tantissimi anni l’aveva solcata portando al mare le acque piovane, e quant’altro via via<br />

raccolto.<br />

La Strada Amena ha un estremo in prossimità della banchina portuale, sbucando tra<br />

quelli che saranno i giar<strong>di</strong>ni Vittorio Emanuele II° che nella mappa sono Largo San<br />

Francesco e la Stazione marittima che nella mappa è la Sanità marittima, e giunge fino<br />

alla Piazza Mercato, in<strong>di</strong>cata nella mappa dove poi ci sará Piazza Vittoria e ben<br />

separata dalla Piazza Se<strong>di</strong>le, che è sita un po’ più a Nord, dove è anche identificato<br />

l’e<strong>di</strong>ficio del Municipio.<br />

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