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Pagine di storia brindisina

Non è questo un testo di storia, ma è solo una raccolta di alcunii episodi della storia di Brindisi, non tra di essi necessariamente collegati e qui rieditadi e riordinati in sequenza cronologica. Si tratta, infatti, di vari articoli già in precedenza da me pubblicati online, alcuni sulla pagina Brindisiweb.it e altri sul blog “Via da Brindisi” del quotidiano online Senza Colonne News, altri ancora su "il7 Magazine". Il distintivo, scelto per la copertina di questa raccolta, vuole essere un omaggio alla figura e alla memoria di un grande brindisino doc, Don Pasquale Camassa, generoso amante, nonché prolifico divulgatore, della storia della sua città.

Non è questo un testo di storia, ma è solo una raccolta di alcunii episodi della storia di Brindisi, non tra di essi necessariamente collegati e qui rieditadi e riordinati in sequenza cronologica. Si tratta, infatti, di vari articoli già in precedenza da me pubblicati online, alcuni sulla pagina Brindisiweb.it e altri sul blog “Via da Brindisi” del quotidiano online Senza Colonne News, altri ancora su "il7 Magazine".
Il distintivo, scelto per la copertina di questa raccolta, vuole essere un omaggio alla figura e alla memoria di un grande brindisino doc, Don Pasquale Camassa, generoso amante, nonché prolifico divulgatore, della storia della sua città.

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Lo storico e glorioso idroscalo <strong>di</strong> Brin<strong>di</strong>si<br />

Pubblicato su.Brin<strong>di</strong>siweb.it ‐ 2015<br />

Probabilmente molti giovani brin<strong>di</strong>sini d’oggi non sanno che l'aeroporto <strong>di</strong> Brin<strong>di</strong>si,<br />

recentemente denominato “Del Grande Salento” ed in origine intitolato al comandante <strong>di</strong><br />

aeromobile civile Antonio Papola deceduto il 13 febbraio del 1938 in un incidente <strong>di</strong> volo, ha<br />

avuto un glorioso antenato e capostipite che tra pochissimo commemorará il suo primo<br />

centenario della nascita.<br />

Le piú lontane origini dell'aeroporto <strong>di</strong> Brin<strong>di</strong>si, che furono <strong>di</strong> caracttere militare e che<br />

risalgono agli albori della stessa aviazione italiana, coincidono infatti con gli anni iniziali della<br />

Prima guerra mon<strong>di</strong>ale, quando nel basso Adriatico si scontravano acerbamente le flotte<br />

dell'Intesa <strong>di</strong> cui faceva parte l’Italia, contro quelle austro-tedesche. Il suo primissimo nucleo<br />

fu una stazione provvisoria per idrovolanti creata, con lo scoppio della guerra e poco prima<br />

dell’entrata in guerra dell’Italia, per iniziativa della Regia Marina Militare: una circolare della<br />

Regia Marina, la N° 25260 del 6 <strong>di</strong>cembre 1914, stabiliva la creazione <strong>di</strong> tre stazioni per<br />

idrovolanti, a Venezia Pesaro e Brin<strong>di</strong>si, per contrastare l’aeronautica austriaca che stava<br />

imperversavano sull’Adriatico. Della ventina <strong>di</strong> apparecchi dei quali <strong>di</strong>sponeva allora la Regia<br />

Marina, a Brin<strong>di</strong>si furono assegnati 3 idrovolanti Curtiss. Erano apparecchi <strong>di</strong> legno e tela, e a<br />

Brin<strong>di</strong>si furono inizialmente depositati sulla nave Elba e successivamente sulla nave Europa,<br />

in attesa che si completasse la costruzione <strong>di</strong> un apposito hangar in un’area al confine tra le<br />

due zone costiere denominate ”Posillipo”e “Costa Guacina” sul lato ovest dell’avanporto.<br />

Costa Guacina, tra Posillipo e Fontanelle, prima dei lavori <strong>di</strong> sterro che daranno spazio all’area dell’idroscalo<br />

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