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Pagine di storia brindisina

Non è questo un testo di storia, ma è solo una raccolta di alcunii episodi della storia di Brindisi, non tra di essi necessariamente collegati e qui rieditadi e riordinati in sequenza cronologica. Si tratta, infatti, di vari articoli già in precedenza da me pubblicati online, alcuni sulla pagina Brindisiweb.it e altri sul blog “Via da Brindisi” del quotidiano online Senza Colonne News, altri ancora su "il7 Magazine". Il distintivo, scelto per la copertina di questa raccolta, vuole essere un omaggio alla figura e alla memoria di un grande brindisino doc, Don Pasquale Camassa, generoso amante, nonché prolifico divulgatore, della storia della sua città.

Non è questo un testo di storia, ma è solo una raccolta di alcunii episodi della storia di Brindisi, non tra di essi necessariamente collegati e qui rieditadi e riordinati in sequenza cronologica. Si tratta, infatti, di vari articoli già in precedenza da me pubblicati online, alcuni sulla pagina Brindisiweb.it e altri sul blog “Via da Brindisi” del quotidiano online Senza Colonne News, altri ancora su "il7 Magazine".
Il distintivo, scelto per la copertina di questa raccolta, vuole essere un omaggio alla figura e alla memoria di un grande brindisino doc, Don Pasquale Camassa, generoso amante, nonché prolifico divulgatore, della storia della sua città.

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<strong>di</strong> membri variabile in funzione della popolazione del municipio e che erano eletti<br />

all’interno <strong>di</strong> liste <strong>di</strong> ‘elegibili’ confezionate sulla base della ren<strong>di</strong>ta annua e delle<br />

professioni liberali.<br />

Il territorio del Regno delle Due Sicilie risultò così sud<strong>di</strong>viso in 7 province insulari e<br />

15 province continentali. Queste ultime erano: Provincia <strong>di</strong> Napoli, Terra <strong>di</strong> Lavoro,<br />

Principato Citra, Principato Ultra, Basilicata, Capitanata, Terra <strong>di</strong> Bari, Terra d’Otranto,<br />

Calabria Citeriore, Calabria Ulteriore Prima, Calabria Ulteriore Seconda, Contado <strong>di</strong><br />

Molise, Abruzzo Citeriore, Abruzzo Ulteriore Primo, Abruzzo Ulteriore Secondo.<br />

La provincia <strong>di</strong> Terra d’Otranto comprendeva i seguenti quattro <strong>di</strong>stretti: Lecce – che<br />

fungeva anche da capoluogo della provincia – Brin<strong>di</strong>si, Gallipoli e Taranto. Ogni<br />

<strong>di</strong>stretto era sud<strong>di</strong>viso in circondari, <strong>di</strong> fatto i comuni con ognuno i rispettivi a<strong>di</strong>acenti<br />

villaggi rurali, per un totale <strong>di</strong> 44. E questo sistema amministrativo napoleonico, <strong>di</strong><br />

fatto resto invariato anche dopo la parentesi decennale che, conclusa nel 1816,<br />

precedette la restaurazione ed il ritorno dei Borbone sul trono del regno. In quell’anno<br />

1816 Brin<strong>di</strong>si, capoluogo dell’omonimo <strong>di</strong>stretto composto da 15 comuni, contava<br />

6114 abitanti.<br />

Dopo l’unità d’Italia, nel 1861, la provincia <strong>di</strong> Terra d’Otranto cambiò il nome in<br />

Provincia <strong>di</strong> Lecce. I quattro <strong>di</strong>stretti in cui era <strong>di</strong>viso il suo territorio restarono però<br />

inalterati, <strong>di</strong>venendo circondari del Regno d’Italia. Nel 1923 fu costituita la provincia<br />

<strong>di</strong> Taranto scorporandone il territorio da quella <strong>di</strong> Lecce e finalmente, nel 1927, fu<br />

costituita la provincia <strong>di</strong> Brin<strong>di</strong>si, scorporandone allo stesso modo il territorio da<br />

quella <strong>di</strong> Lecce e aggregandovi i comuni <strong>di</strong> Fasano e Cisternino, scorporati a loro volta<br />

dalla provincia <strong>di</strong> Bari.<br />

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