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Pagine di storia brindisina

Non è questo un testo di storia, ma è solo una raccolta di alcunii episodi della storia di Brindisi, non tra di essi necessariamente collegati e qui rieditadi e riordinati in sequenza cronologica. Si tratta, infatti, di vari articoli già in precedenza da me pubblicati online, alcuni sulla pagina Brindisiweb.it e altri sul blog “Via da Brindisi” del quotidiano online Senza Colonne News, altri ancora su "il7 Magazine". Il distintivo, scelto per la copertina di questa raccolta, vuole essere un omaggio alla figura e alla memoria di un grande brindisino doc, Don Pasquale Camassa, generoso amante, nonché prolifico divulgatore, della storia della sua città.

Non è questo un testo di storia, ma è solo una raccolta di alcunii episodi della storia di Brindisi, non tra di essi necessariamente collegati e qui rieditadi e riordinati in sequenza cronologica. Si tratta, infatti, di vari articoli già in precedenza da me pubblicati online, alcuni sulla pagina Brindisiweb.it e altri sul blog “Via da Brindisi” del quotidiano online Senza Colonne News, altri ancora su "il7 Magazine".
Il distintivo, scelto per la copertina di questa raccolta, vuole essere un omaggio alla figura e alla memoria di un grande brindisino doc, Don Pasquale Camassa, generoso amante, nonché prolifico divulgatore, della storia della sua città.

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L’idroscalo con la sua sezione militare e con quella civile, grazie alla posizione strategica <strong>di</strong><br />

Brin<strong>di</strong>si, aveva funzionato a pieno ritmo per tutti gli anni Venti, con un vasto impiego <strong>di</strong><br />

idrovolanti in molte delle nuove correnti <strong>di</strong> traffici commerciali e militari del Me<strong>di</strong>terraneo.<br />

Invece, per <strong>di</strong>versi anni gli aerei militari e civili si erano continuati a servire del campo<br />

terrestre <strong>di</strong> San Vito fino a quando l’amministrazione provinciale <strong>di</strong> Brin<strong>di</strong>si decretó la<br />

costruzione <strong>di</strong> un nuovo aeroporto, procedendo all’esproprio ed acquisto dei terreni agricoli<br />

siti alle spalle dell’idroscalo, approntando nel 1931 il piano regolatore del nuovo aeroporto e<br />

iniziando i lavori <strong>di</strong> costruzione alla fine dello stesso anno 1931.<br />

Il campo entrò in funzione nel 1933, inaugurato da Benito Mussolini il 30 <strong>di</strong> luglio, e<br />

l’aerostazione fu completata nel 1937, con pista <strong>di</strong> lancio orientata a nord, inizialmente <strong>di</strong> 50<br />

metri x 600 metri e successivamente portata a 850 metri <strong>di</strong> lunghezza.<br />

A seguito della politica del regime, voluta dal ministro dell’Aeronautica Italo Balbo, tutte le<br />

societá aeree furono via via liquidate o accorpate fino alla formazione <strong>di</strong> un’unica compagnia<br />

<strong>di</strong> ban<strong>di</strong>era, l’Ala Littoria, alla quale finalmente passó anche AEI nell’ottobre del 1934, quando<br />

il 28 <strong>di</strong> quel mese la compagnia SAM dopo aver assorbito la quasi totalitá dei servizi aerei<br />

italiani era ufficialmente <strong>di</strong>venuta “Ala Littoria S.A.” aggiungendo il fascio littorio alla<br />

ron<strong>di</strong>nella azzurra del simbolo SAM che sua volta era stato ere<strong>di</strong>tato dalla Transadriatica.<br />

Aerostazione <strong>di</strong> Brin<strong>di</strong>si Linee aeree SAM Societá Aerea Me<strong>di</strong>terranea, poi Ala Littoria ‐ 1934<br />

Nell’aeroporto <strong>di</strong> Brin<strong>di</strong>si l’Ala Littoria gestiva, tra altre, le linee Brin<strong>di</strong>si-Ro<strong>di</strong>; Brin<strong>di</strong>si-Roma-<br />

Trieste; Roma-Brin<strong>di</strong>si-Tirana-Salonicco; Brin<strong>di</strong>si-Atena-Ro<strong>di</strong>-Haifa; Roma-Brin<strong>di</strong>si-Bagdad;<br />

Brin<strong>di</strong>si-Durazzo-Lagosta-Zara-Lussino-Pola-Trieste.<br />

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