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Pagine di storia brindisina

Non è questo un testo di storia, ma è solo una raccolta di alcunii episodi della storia di Brindisi, non tra di essi necessariamente collegati e qui rieditadi e riordinati in sequenza cronologica. Si tratta, infatti, di vari articoli già in precedenza da me pubblicati online, alcuni sulla pagina Brindisiweb.it e altri sul blog “Via da Brindisi” del quotidiano online Senza Colonne News, altri ancora su "il7 Magazine". Il distintivo, scelto per la copertina di questa raccolta, vuole essere un omaggio alla figura e alla memoria di un grande brindisino doc, Don Pasquale Camassa, generoso amante, nonché prolifico divulgatore, della storia della sua città.

Non è questo un testo di storia, ma è solo una raccolta di alcunii episodi della storia di Brindisi, non tra di essi necessariamente collegati e qui rieditadi e riordinati in sequenza cronologica. Si tratta, infatti, di vari articoli già in precedenza da me pubblicati online, alcuni sulla pagina Brindisiweb.it e altri sul blog “Via da Brindisi” del quotidiano online Senza Colonne News, altri ancora su "il7 Magazine".
Il distintivo, scelto per la copertina di questa raccolta, vuole essere un omaggio alla figura e alla memoria di un grande brindisino doc, Don Pasquale Camassa, generoso amante, nonché prolifico divulgatore, della storia della sua città.

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Nel 1916, per meglio contrastare l’aviazione austriaca <strong>di</strong> base a Durazzo, la stazione fu<br />

potenziata <strong>di</strong>venendo stabile e più efficiente: era cosí nato l'Idroscalo Militare <strong>di</strong> Brin<strong>di</strong>si. Il<br />

complesso sorgeva in località Costa Guacina, appena fuori dal porto interno, uscendo dal porto<br />

sul lato sinistro del canale Pigonati, su un’area costiera compresa tra il canale e Fontanelle, da<br />

sempre punto <strong>di</strong> attracco <strong>di</strong> navigli imbarcazioni e battelli vari in quanto riparata dalle<br />

correnti marine, e per questo <strong>di</strong>fesa dalla piazzaforte navale. Furono anche necessari<br />

impegnativi lavori <strong>di</strong> sterro per portare sul livello del mare tutta l’area della costa che in<br />

origine fu topograficamente sopraelevata.<br />

Planimetria <strong>di</strong> Costa Guacina ‐ Dicembre 1916<br />

Quel bellissimo specchio d’acqua, dalle con<strong>di</strong>zioni naturali invi<strong>di</strong>abili, fu la pista dalla quale fin<br />

dal 1914 si levavano in volo gli idrovolanti della squadriglia guidata da Orazio Pierozzi, eroico<br />

aviatore deceduto in volo <strong>di</strong> addestramenteo nel 1919 dopo aver guidato innumerevoli azioni<br />

<strong>di</strong> guerra vittoriose. Soprannominato l’asso del mare, a lui dopo la sua tragica morte fu<br />

intitolato l’idroscalo. Cosí come durante gli anni della grande guerra si levavano in volo le altre<br />

due squadriglie <strong>di</strong> base all’idroscalo <strong>di</strong> Brin<strong>di</strong>si, guidate da altri due formidabili aviatori,<br />

Umberto Maddalena e Francesco De Pinedo, piloti militari che <strong>di</strong>vennero celebri per le loro<br />

imprese aviatorie, anche loro deceduti in volo, nel 1931 e nel 1933 rispettivamente.<br />

Orazio Pierozzi Umberto Maddalena Francesco De Pinedo<br />

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