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Pagine di storia brindisina

Non è questo un testo di storia, ma è solo una raccolta di alcunii episodi della storia di Brindisi, non tra di essi necessariamente collegati e qui rieditadi e riordinati in sequenza cronologica. Si tratta, infatti, di vari articoli già in precedenza da me pubblicati online, alcuni sulla pagina Brindisiweb.it e altri sul blog “Via da Brindisi” del quotidiano online Senza Colonne News, altri ancora su "il7 Magazine". Il distintivo, scelto per la copertina di questa raccolta, vuole essere un omaggio alla figura e alla memoria di un grande brindisino doc, Don Pasquale Camassa, generoso amante, nonché prolifico divulgatore, della storia della sua città.

Non è questo un testo di storia, ma è solo una raccolta di alcunii episodi della storia di Brindisi, non tra di essi necessariamente collegati e qui rieditadi e riordinati in sequenza cronologica. Si tratta, infatti, di vari articoli già in precedenza da me pubblicati online, alcuni sulla pagina Brindisiweb.it e altri sul blog “Via da Brindisi” del quotidiano online Senza Colonne News, altri ancora su "il7 Magazine".
Il distintivo, scelto per la copertina di questa raccolta, vuole essere un omaggio alla figura e alla memoria di un grande brindisino doc, Don Pasquale Camassa, generoso amante, nonché prolifico divulgatore, della storia della sua città.

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A Brin<strong>di</strong>si il principale traguardo terrestre della me<strong>di</strong>evale “via Francigena”<br />

Pubblicato su Senza Colonne News del 7 agosto 2016<br />

Nella <strong>storia</strong> della civiltà europea, hanno rivestito un ruolo importantissimo le “vie <strong>di</strong><br />

fede” lungo le quali per secoli si sono svolti pellegrinaggi <strong>di</strong> natura religiosa, orientati<br />

a raggiungere i principali luoghi emblematici del culto cristiano: Santiago <strong>di</strong><br />

Compostela, poi -e in primis- Roma e quin<strong>di</strong>, come meta finale, Gerusalemme.<br />

Questi cammini, sorti e sviluppatisi nel corso dell’epoca me<strong>di</strong>evale, rappresentano<br />

tuttora un importantissimo riferimento per la <strong>storia</strong> religiosa e culturale dell’intero<br />

continente europeo, anche in considerazione del grande rilievo che in anni recenti<br />

stanno assumendo la cosiddetta mobilità lenta e il turismo spirituale verso i luoghi più<br />

sacri del Cristianesimo.<br />

Quelle vie, secondo vari documenti conservatisi, nei secoli del me<strong>di</strong>oevo costituirono<br />

dei veri e propri percorsi <strong>di</strong> pellegrinaggio e <strong>di</strong> fede. Tra le varie attestazioni <strong>di</strong> quel<br />

vasto fenomeno culturale, la più importante è probabilmente quella del vescovo<br />

Sigerico, che nel X secolo descrisse il suo percorso spirituale tra Canterbury e Roma,<br />

lungo la “vie Francigene”: la via Francigena, nome dal chiaro riferimento all’origine<br />

transalpina dei percorsi e detta anche via Romea, che fu, tra quelle vie <strong>di</strong> fede, non una<br />

strada specifica, ma la somma <strong>di</strong> tanti percorsi terrestri che giungevano a Roma per<br />

poi <strong>di</strong>rigersi verso il più conveniente porto d’imbarco alla volta <strong>di</strong> Gerusalemme,<br />

percorrendo la via che si denominò “la via Francigena del Sud”.<br />

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