DOCUMENTO GUIDA PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI E LA SORVEGLIANZA SANITARIA NELLE FONDERIE DI GHISA
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<strong>DOCUMENTO</strong> <strong>GUIDA</strong> <strong>PER</strong> <strong>LA</strong> <strong>VALUTAZIONE</strong> <strong>DEI</strong> <strong>RISCHI</strong> E <strong>LA</strong> <strong>SORVEGLIANZA</strong> <strong>SANITARIA</strong> <strong>NELLE</strong> <strong>FONDERIE</strong> <strong>DI</strong> <strong>GHISA</strong><br />
• essendo necessaria un’approfondita conoscenza del rischio che tenga conto anche della gravità<br />
della malattia, è opportuno impostare la frequenza dello screening come segue: rischio basso =<br />
ogni 24 mesi, rischio medio-moderato = ogni 12 mesi, rischio alto = ogni 6 mesi (Harber et al.<br />
2009);<br />
• in caso di esposizione a silice libera cristallina, è consigliata l’esecuzione di una spirometria<br />
basale in assunzione e, successivamente, con la seguente frequenza in funzione del rischio: ogni<br />
2-3 anni per esposizioni 0,05 mg/m 3 (ACOEM 2014).<br />
In funzione dell‘anamnesi, dell‘esame obiettivo e dei risultati dell‘esame spirometrico, in taluni casi<br />
possono essere indicati uno o più dei seguenti accertamenti di secondo livello (SIMLII 2009):<br />
• Test di reversibilità con broncodilatatore, se si accerta o sospetta bronco-ostruzione alla<br />
spirometria di base;<br />
• Misura dei volumi polmonari statici (VR, CPT), se si sospetta una sindrome restrittiva o mista alla<br />
spirometria di base;<br />
• Misura del Transfer del CO (TLCO), se presente un sospetto di interstiziopatia o una sindrome<br />
ostruttiva con iperinflazione polmonare;<br />
• Studio dell’iperresponsività bronchiale se, in presenza di una spirometria normale o border-line,<br />
si sospetta una iperresponsività bronchiale come frequentemente presente negli asmatici;<br />
• Radiografia del torace, in presenza di un danno funzionale ventilatorio di tipo restrittivo con<br />
alterato test di diffusione alveolo-capillare con CO in soggetto esposto con rischio per patologie<br />
parenchimali (pregressa polmonite chimica, ARDS, etc.) a conferma (se negativo) di una sospetta<br />
diagnosi di febbre da inalazione e ODTS (Organic Dust Toxic Syndrome).<br />
7.4.3.4 Esame ergo-oftalmologico<br />
Per quanto attiene ai lavoratori che utilizzano attrezzature dotate di videoterminali con esposizioni<br />
“a rischio” per tempi maggiori di 20 ore settimanali (cosiddetti “videoterminalisti”), nella<br />
predisposizione ed attuazione di programmi di sorveglianza sanitaria è consigliato (Santucci 2015,<br />
SIMLII 2013a) di rispettare quanto previsto dalla normativa vigente (art. 176 del D.lgs. 81/2008 e<br />
s.m.i.):<br />
• (comma 1) “i lavoratori sono sottoposti alla sorveglianza sanitaria di cui all’articolo 41, con<br />
particolare riferimento: a) ai rischi per la vista e per gli occhi; b) ai rischi per l’apparato<br />
muscoloscheletrico”;<br />
• (comma 3) “salvi i casi particolari che richiedono una frequenza diversa stabilita dal medico<br />
competente, la periodicità delle visite di controllo è biennale per i lavoratori classificati come<br />
idonei con prescrizioni o limitazioni e per i lavoratori che abbiano compiuto il cinquantesimo<br />
anno di età; quinquennale negli altri casi”;<br />
• (comma 5) “il lavoratore è sottoposto a visita di controllo per i rischi di cui al comma 1 a sua<br />
richiesta, secondo le modalità previste all’articolo 41, comma 2, lettera c)”.<br />
La valutazione ergo-oftalmologica, mirata ai rischi per la vista e per gli occhi e finalizzata alla<br />
formulazione del giudizio di idoneità alla mansione specifica, dovrebbe articolarsi come segue<br />
(Santucci 2015, SIMLII 2013a):<br />
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