DOCUMENTO GUIDA PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI E LA SORVEGLIANZA SANITARIA NELLE FONDERIE DI GHISA
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<strong>DOCUMENTO</strong> <strong>GUIDA</strong> <strong>PER</strong> <strong>LA</strong> <strong>VALUTAZIONE</strong> <strong>DEI</strong> <strong>RISCHI</strong> E <strong>LA</strong> <strong>SORVEGLIANZA</strong> <strong>SANITARIA</strong> <strong>NELLE</strong> <strong>FONDERIE</strong> <strong>DI</strong> <strong>GHISA</strong><br />
prevenzione, il monitoraggio ed il controllo degli infortuni nella industria fusoria (Progetto<br />
Assofond/UNIBS) riservato agli associati che hanno aderito volontariamente.<br />
Il Progetto è stato condotto attraverso la responsabilità scientifica del Prof. Stefano Porru e<br />
l’apporto dei sui collaboratori, e si è sviluppato in due fasi di tre anni ciascuna: la prima da Gennaio<br />
2008 a Giugno 2011 e la seconda Luglio 2011 a Giugno 2014 (durata complessiva: 6 anni).<br />
Gli obiettivi del Progetto, la descrizione delle attività svolte ed i risultati ottenuti sono stati<br />
documentati in due Relazioni Conclusive (relative a ciascun triennio) disponibili nel sito di Assofond<br />
(www.assofond.it), cui si rimanda per ogni approfondimento. Inoltre, essi sono stati raccolti e<br />
divulgati a livello nazionale ed internazionale e pubblicati in una prestigiosa rivista scientifica<br />
internazionale (Porru et al. 2017).<br />
6 <strong>VALUTAZIONE</strong> DEL <strong>RISCHI</strong>O: ALCUNI SCENARI ESPOSITIVI<br />
L’attività di valutazione del rischio, al di là delle motivazioni etiche, legislative, nonché di<br />
responsabilità sociale dell’impresa, deve potere rappresentare uno strumento concreto di gestione<br />
del rischio utile per individuare gli interventi necessari per eliminarlo o contenerlo entro livelli<br />
accettabili, raggiungibili attraverso l’attuazione delle Migliori Tecniche Disponibili. Per questo<br />
motivo è necessario stimare e quantificare il rischio attraverso criteri il più possibile oggettivi.<br />
Rispetto al rischio di esposizioni ad agenti fisici e chimici, le indagini strumentali consentono di<br />
quantificare, con precisione, i livelli di esposizione, il più delle volte con riferimento a standard<br />
normativi o Tecnici individuati.<br />
Attraverso tali riferimenti, è possibile per il valutatore formulare giudizi qualitativi del livello di<br />
rischio, rispetto ai quali programmare i conseguenti interventi.<br />
Al riguardo, la stessa norma in tema di esposizione ad agenti chimici richiede che il rischio venga<br />
valutato, fra l’altro, anche in relazione al livello, alle modalità ed alla durata delle esposizioni; la<br />
norma prevede anche livelli di rischio “basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute” per i quali<br />
è sufficiente applicare esclusivamente le misure ed i principi generali di prevenzione.<br />
Per quanto precede, diventa conseguentemente necessario potere individuare criteri di<br />
quantificazione rispetto a standard di riferimento, che consentano, comunque, di potere esprimere<br />
valutazioni e giudizi.<br />
Le attività di monitoraggio delle condizioni ambientali svolte presso le imprese di fonderia, hanno<br />
consentito di fotografare le situazioni di rischio delle principali attività e/o mansioni svolte.<br />
Pur nella diversità delle situazioni ambientali, ciascuna delle quali caratterizzata da specifici<br />
elementi tecnico-produttivi e da situazioni organizzative/gestionali dei processi e delle attività del<br />
tutto singolari, è possibile individuare fattori comuni di rischio rispetto alle principali mansioni svolte<br />
nel processo produttivo della fonderia, come illustrate nei precedenti capitoli.<br />
Sulla base dei dati acquisiti da ASSOFOND tramite i servizi Tecnici che hanno effettuato attività di<br />
monitoraggio ambientale presso le Fonderie, è stato possibile raccogliere informazioni in merito ai<br />
“tipici” o più comuni livelli di esposizione associabili alle specifiche mansioni/attività, delineando<br />
possibili “scenari di esposizione” che riteniamo possano essere utili per una più puntuale valutazione<br />
delle singole situazioni aziendali o per orientare eventuali approfondimenti della valutazione dei rischi.<br />
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