DOCUMENTO GUIDA PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI E LA SORVEGLIANZA SANITARIA NELLE FONDERIE DI GHISA
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
<strong>DOCUMENTO</strong> <strong>GUIDA</strong> <strong>PER</strong> <strong>LA</strong> <strong>VALUTAZIONE</strong> <strong>DEI</strong> <strong>RISCHI</strong> E <strong>LA</strong> <strong>SORVEGLIANZA</strong> <strong>SANITARIA</strong> <strong>NELLE</strong> <strong>FONDERIE</strong> <strong>DI</strong> <strong>GHISA</strong><br />
umano, tempi di assimilazione lunghi e possibilità di richiamo di liquidi a livello intestinale con<br />
ulteriori perdite per questa via) ed ipotoniche (con concentrazioni saline inferiori a quella del plasma<br />
umano e tempi di assimilazione molto brevi).<br />
7.4.3.11 Monitoraggio biologico<br />
Sulla base dell’esperienza maturata nell’ambito dei Progetti ASSOFOND-Università di Brescia citati<br />
in precedenza, tenendo anche in considerazione le opportune valutazioni costo/beneficio, si<br />
propone di integrare le visite mediche di sorveglianza sanitaria per gli addetti alla produzione<br />
(intermedi ed operai) dei reparti fusione e formatura con l’effettuazione dei seguenti esami<br />
tossicologici: dosaggio della carbossiemoglobina (CO-Hb), nel sangue di fine turno; determinazione<br />
dell’idrossipirene (1-OHP), nelle urine di fine turno e dopo qualche giorno di attività lavorativa<br />
(Alessio et al. 2000, Kim et al. 2013, Roderique et al. 2015).<br />
Si propone di effettuare il predetto monitoraggio biologico in lavoratori selezionati, con una<br />
periodicità bi-triennale, preferibilmente in concomitanza al corrispondente monitoraggio<br />
ambientale per monossido di carbonio (CO) ed idrocarburi policiclici aromatici (IPA), il tutto<br />
finalizzato sia all’accertamento dell’esposizione, sia alla valutazione del rischio da agenti chimici e<br />
cancerogeni (si ricorda che per questi ultimi l’art. 236, comma 5 del D.lgs. 81/2008 e s.m.i. stabilisce<br />
che “il datore di lavoro effettua nuovamente la valutazione…in ogni caso, trascorsi tre anni<br />
dall’ultima valutazione effettuata”), sia alla classificazione degli esposti, mediante il confronto con<br />
opportuni valori di riferimento e valori limite (ACGIH 2016, DFG 2015, Manno e Porru 2015, SIVR<br />
2011).<br />
In casi particolari, potranno essere effettuato il monitoraggio biologico di specifici metalli.<br />
7.4.3.12 Sorveglianza sanitaria per lavoratori addetti ad attività in ambienti confinati<br />
Secondo la normativa statunitense, il termine “confined space” fa riferimento a uno spazio in cui,<br />
per definizione, sia possibile entrare completamente con il corpo, sia caratterizzato da una limitata<br />
possibilità di accesso/uscita e che non sia stato progettato per una permanenza continua di<br />
lavoratori (OSHA Subpart J). A queste condizioni, secondo il National Institute for Occupational<br />
Safety and Health statunitense, si aggiungono anche quelle di una ventilazione naturale sfavorevole<br />
con possibile presenza e/o produzione di inquinanti nell’aria (NIOSH). Nell’ordinamento legislativo<br />
nazionale, si registra l’emanazione del D.P.R. 177/2011 che, allo scopo di garantire un maggior livello<br />
di tutela, definisce i criteri di qualificazione che devono possedere le imprese per operare nel settore<br />
degli “ambienti sospetti di inquinamento” o confinati e le modalità di regolamentazione dei rapporti<br />
tra le parti in caso di ricorso all’appalto e al subappalto. Di fatto, considerato che si occupa degli<br />
stessi luoghi internazionalmente definiti “confined spaces”, si può dire che si tratta della<br />
trasposizione su scala nazionale delle misure di prevenzione e protezione dai rischi per le attività in<br />
questi particolari ambienti di lavoro.<br />
Nonostante sia concreta e attuale la problematica dei rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori<br />
impiegati in “ambienti sospetti di inquinamento” o confinati, ad oggi manca un profilo specifico di<br />
sorveglianza sanitaria che li riguardi (Bacchetta et al. 2015). Perciò, mediante la consultazione di<br />
alcuni documenti (County of Los Angeles, DOSH 2010, HSE 1997, Plymouth University 2011, Sydney<br />
Water, Total Access 2011, TSA) che indicano le modalità con le quali, all’estero, viene eseguita la<br />
verifica di idoneità/sorveglianza sanitaria dei lavoratori addetti a operare negli “ambienti sospetti di<br />
inquinamento” o confinati, è stata elaborata la seguente proposta per una corretta strategia<br />
112 di 159