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DOCUMENTO GUIDA PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI E LA SORVEGLIANZA SANITARIA NELLE FONDERIE DI GHISA

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<strong>DOCUMENTO</strong> <strong>GUIDA</strong> <strong>PER</strong> <strong>LA</strong> <strong>VALUTAZIONE</strong> <strong>DEI</strong> <strong>RISCHI</strong> E <strong>LA</strong> <strong>SORVEGLIANZA</strong> <strong>SANITARIA</strong> <strong>NELLE</strong> <strong>FONDERIE</strong> <strong>DI</strong> <strong>GHISA</strong><br />

I principali adempimenti, a carico delle imprese che ricadranno nel campo di applicazione della<br />

Direttiva in oggetto, sono i seguenti (Titolo IX, Capo II del D.lgs. 81/2008 “Protezione da agenti<br />

cancerogeni e mutageni”):<br />

1. sostituzione dell’agente che espone al rischio cancerogeno o mutageno (art. 235, comma<br />

1 del D.lgs. 81/2008);<br />

2. nel caso in cui non sia possibile la sostituzione, si deve annullare l’esposizione ricorrendo<br />

a sistemi chiusi (totale separazione tra l’agente cancerogeno ed i lavoratori) (art. 235,<br />

comma 2 del D.lgs. 81/2008);<br />

3. se non è possibile ricorrere a sistemi chiusi, si deve ridurre il livello di esposizione al minor<br />

livello tecnicamente raggiungibile (art. 235, comma 3 del D.lgs. 81/2008);<br />

4. rispettare il limite di esposizione, ove definito;<br />

5. si devono prevedere l’informazione e la formazione continua e specifica per i lavoratori<br />

(art. 239 del D.lgs. 81/2008);<br />

6. si deve prevedere una sorveglianza sanitaria specifica (art. 242 del D.lgs. 81/2008);<br />

7. si deve istituire il registro degli esposti (art. 243 del D.lgs. 81/2008).<br />

La gestione della Silice Libera Cristallina nelle attività che utilizzano materiali contenenti<br />

silice è stata oggetto, come noto, dell’Accordo NePSi “Accordo sulla protezione della<br />

salute dei lavoratori tramite la corretta manipolazione ed utilizzo della silice libera<br />

cristallina e dei prodotti che la contengono”, sottoscritto fra le parti sociali (esponenti di<br />

14 settori industriali e delle corrispondenti Organizzazioni sindacali dei lavoratori) il 25<br />

aprile del 2006 e pubblicato sulla G.U. della Comunità Europea C. 279 del 17 novembre<br />

2006 (NEPSI 2006). Assofond è stata una delle associazioni che, attraverso la propria<br />

rappresentanza europea CAEF, ha sottoscritto l’Accordo, nella convinzione che esso<br />

potesse rappresentare lo strumento migliore per gestire il problema dell’utilizzo della<br />

silice. Gli obiettivi dell’Accordo NePSi sono:<br />

- proteggere la salute dei lavoratori professionalmente esposti alle polveri contenenti<br />

la frazione respirabile della silice libera cristallina;<br />

- minimizzare l’esposizione alla silice cristallina respirabile sul luogo di lavoro<br />

applicando le Buone Pratiche stipulate nell’ambito dell’accordo per prevenire, eliminare<br />

oppure ridurre i rischi di salute professionali relativi alla silice cristallina respirabile;<br />

- migliorare l’informazione sui potenziali effetti sulla salute della silice cristallina<br />

respirabile e sulle Buone Pratiche.<br />

L’Accordo NePSi garantisce il miglior livello di protezione dei lavoratori - come sopra indicato -<br />

e, attualmente, le parti che hanno sottoscritto l’accordo ed il legislatore, stanno discutendo in<br />

merito alla possibilità che la nuova Direttiva riconosca, nell’applicazione delle Buone Pratiche<br />

del NePSi, la garanzia dell’adempimento degli obblighi previsti.<br />

Le proposte sono state trasmesse al Parlamento Europeo che, entro la fine dell’anno, dovrebbe<br />

pubblicare la nuova Direttiva. Dal momento della pubblicazione della Direttiva, gli stati membri<br />

avranno due anni per il recepimento nel proprio ordinamento (il termine ad oggi prevedibile<br />

per il recepimento nel D.lgs. 81/2008 è la fine del 2018).<br />

5) Medicina del Lavoro - Ospedale Papa Giovanni XXIII e Confindustria Bergamo (Mosconi et al.<br />

2016)<br />

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