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Canoni ritmici a mosaico

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Capitolo 1. I modelli algebrici<br />

Abbiamo quindi un modello algebrico dei canoni <strong>ritmici</strong> a <strong>mosaico</strong> musicali:<br />

gli interi rappresentano i battiti (beat) del tempo metronomico (un tempo quindi<br />

discretizzato), l’insieme A rappresenta il motivo, o pattern, ritmico che viene ripetuto<br />

ciclicamente, con periodo n, da un numero di voci (interpretate da musicisti<br />

diversi o da uno solo, ad esempio un batterista) pari alla cardinalità dell’insieme B,<br />

che rappresenta, appunto, l’insieme delle entrate delle varie voci. I canoni <strong>ritmici</strong><br />

a <strong>mosaico</strong> sono anche detti regolari, poiché il tempo è scandito da battiti regolari,<br />

e complementari, poiché in ogni battito è presente una ed una sola voce 5 .<br />

Poiché in questa tesi ci occuperemo solo di canoni <strong>ritmici</strong> a <strong>mosaico</strong>, ci riferiremo<br />

ad essi anche solo con “canoni <strong>ritmici</strong>”, “canoni a <strong>mosaico</strong>”, o semplicemente<br />

“canoni”.<br />

Possiamo ora già dare una condizione necessaria affinché un ritmo possa essere<br />

ritmo interno di un canone:<br />

Z/nZ = A ⊕ B ⇒| A || B |= n, in particolare | A | divide il periodo n del canone.<br />

Nel caso della samba brasiliana S = {0, 2, 5, 7, 9, 12, 14} (mod 16), abbiamo visto<br />

che non esiste un canone ritmico che abbia S come ritmo interno utilizzando<br />

proprio il fatto che 7 ∤ 16.<br />

Osserviamo che la commutatività dell’addizione nel gruppo ciclico Z/nZ rende<br />

la definizione di canone ritmico simmetrica nei ritmi interno ed esterno (ed infatti<br />

sono entrambi dei ritmi):<br />

se Z/nZ = A ⊕ B è un canone ritmico, anche Z/nZ = B ⊕ A lo è.<br />

Quale sia il ritmo interno e quale il ritmo esterno dipende unicamente dall’ordine<br />

di scrittura, ed in effetti si definisce:<br />

1.1.5 Definizione. Dato un canone a <strong>mosaico</strong> Z/nZ = A ⊕ B, il canone Z/nZ =<br />

B ⊕ A si dice canone duale, o ottenuto da esso per dualità.<br />

1.2 <strong>Canoni</strong> <strong>ritmici</strong> e tassellazioni degli interi<br />

La teoria dei canoni <strong>ritmici</strong> si intreccia con la teoria delle tassellazioni, per motivi<br />

storici, come vedremo nella sezione 3.2, e concettuali, come vedremo ora, e anche<br />

nella sezione 4.2.<br />

Cominciamo con qualche definizione.<br />

1.2.1 Definizione. Un insieme A ⊂ Z tassella se esiste un insieme B ⊂ Z tale che<br />

A ⊕ B = Z<br />

e tale fattorizzazione viene detta tassellazione.<br />

Se A tassella si dice, equivalentemente, che A è un tassello o che ha la proprietà di<br />

tassellazione.<br />

5 Benché l’espressione “canone regolare complementare” sia utilizzata in molti studi di teoria<br />

musicale, preferiamo “canone a <strong>mosaico</strong>” che descrive meglio - a nostro avviso - la natura algebricogeometrica<br />

di queste strutture musicali (si veda, in particolare, la sezione 1.2).<br />

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