30.04.2013 Views

versione pdf - Sardegna DigitalLibrary

versione pdf - Sardegna DigitalLibrary

versione pdf - Sardegna DigitalLibrary

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

158 Massimo Pittau<br />

ciso, soprattutto di fronte ad altri membri della Commissione che sono presenti<br />

a questo congresso, che la mia odierna presa di posizione strettamente<br />

personale è effetto di precise conclusioni che ho tratto dal modo in cui i Sardi<br />

hanno accolto le nostre proposte.<br />

Ebbene le conclusioni personali che io traggo dai lavori della nostra Commissione<br />

sono le seguenti.<br />

1. La proposta di una ortografia sarda unificata è stata da noi fatta e raggiunta<br />

con quasi perfetta unanimità. Con essa praticamente abbiamo dichiarato valida<br />

la grafia tradizionale della lingua sarda, con la eliminazione però di alcuni<br />

suoi difetti, che sono conseguenti alla imitazione della ortografia della lingua<br />

italiana pure in alcuni punti che in questa risultano essere certamente difettosi<br />

e che quindi noi Sardi abbiamo il preciso interesse di eliminare dalla ortografia<br />

della nostra lingua (ad es. la mancata distinzione, nella ortografia italiana,<br />

fra la zeta sorda tz e quella sonora z). Le nostre proposte concrete risultano<br />

approvate e codificate nell’ultimo verbale dell’anno 1999, secondo il preciso<br />

limite di tempo che ci era stato imposto dalla convenzione firmata con<br />

l’Assessore alla Pubblica Istruzione (P.I.). Fra queste proposte risulta inclusa<br />

ed approvata anche quella che difende la scrittura tradizionale ed etimologica<br />

delle consonanti esplosive sorde in posizione intervocalica: appo, itte, maccu,<br />

notte, otto, sette, tappu ecc. e non apo, ite, macu, note, oto, sete, tapu ecc.<br />

2. La formazione di una varietà sarda di riferimento che sia accettata da tutti,<br />

nel contesto della attuale situazione molto frammentaria dei dialetti e suddialetti<br />

della Lingua Sarda, è un evento altamente auspicabile e quindi da preparare<br />

e favorire in tutti i modi, anche se oggi nessun linguista, sociologo e<br />

politico potrebbe ragionevolmente e neppure lontanamente prevedere i tempi<br />

(di certo molto lunghi) e le modalità del suo realizzarsi.<br />

Stante questa situazione sociolinguistica odierna, la «varietà linguistica di<br />

riferimento», cioè la Limba Sarda Unificada (LSU), che la Commissione ha<br />

prospettato e che a me piace chiamare come si diceva nel passato “Sardo<br />

Illustre”, deve intendersi valida, secondo i precisi termini della convenzione<br />

firmata con l’Assessore alla P.I., «ad esclusivo uso dell’Assessorato», o al<br />

massimo – così a me sembra – per la redazione degli «atti ufficiali della Regione<br />

Autonoma Sarda» (v. sopra).<br />

E in fine dei conti e nella sostanza non dovrebbe essere, questo, un uso<br />

molto ampio, dato che si può auspicare che vengano scritte anche in LSU le<br />

leggi regionali, i proclami della Regione, i suoi manifesti ed iscrizioni, i suoi<br />

messaggi agli altri organismi regionali, nazionali ed anche internazionali e

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!