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238 Roberto Bolognesi/Wilbert Heeringa<br />
Mediante l’uso di uno specifico programma informatico, è stata effettuata<br />
la selezione randomizzata di 400 parole. Questa prima selezione è stata successivamente<br />
ridotta alle prime 200 parole che rispondevano ai seguenti requisiti:<br />
(i) la presenza nel dizionario più comprensivo della lingua sarda (Puddu<br />
2000); (ii) non costituire una variante grafica o dialettale di una parola già selezionata<br />
in precedenza. 7 Tutte le parole sono state tradotte nelle diverse varietà<br />
linguistiche contemporanee, cosa questa che in taluni casi ha comportato<br />
l’uso di costruzioni perifrastiche. Solo nel caso del latino si è scelto di omettere<br />
un totale di sette parole intraducibili. Si tratta di articoli, preposizioni e parole<br />
che corrispondono a concetti contemporanei, come Internet. 8<br />
Le parole che nella lista sono seguite da un asterisco sono indicate nella<br />
letteratura come prestiti provenienti dalle varie lingue dominanti (per es.:<br />
cumbidat ‘invita’, abbaidare ‘guardare’: rispettivamente, prestiti dallo spagnolo<br />
e dal pisano), 9 o consistono in parole che probabilmente provengono dal<br />
latino ecclesiastico (per es.: populos ‘popoli’, istudiare ‘studiare’), 10 oppure<br />
ancora si tratta di neologismi penetrati attraverso l’italiano (per es. ariopranu<br />
‘aeroplano’, internet ‘internet’). In totale, nel nostro campione sono presenti<br />
31 prestiti. Possiamo perciò concludere che la percentuale di prestiti nel sardo<br />
curato e sovradialettale è del 15,5%.<br />
Naturalmente ci si può chiedere come un campione randomizzato di 200<br />
parole possa considerarsi rappresentativo di un intero corpus di 260.000 parole.<br />
Supponiamo che il lessico sardo consista per la metà di parole provenienti<br />
direttamente dal latino volgare e per metà dalle diverse lingue dominanti. 11 In<br />
questo caso la selezione randomizzata corrisponderebbe interamente al classico<br />
lancio della monetina. Come viene dimostrato in Bolognesi/Heeringa<br />
(2002), a base dell’applicazione di calcoli probabilistici, possiamo affermare<br />
con una certezza pari al 95% che il numero di prestiti presenti nel corpus si<br />
aggira intorno al 15,15% e il 15,85%. 12<br />
2.2 I dialetti sardi<br />
Le 200 parole selezionate sono state proposte a parlanti di 54 dialetti sardi. Agli<br />
informatori è stato chiesto di tradurre e pronunciare le suddette parole. La<br />
scelta dei dialetti è stata in parte dettata dalla necessità di rappresentare le<br />
principali varietà del sardo. In parte, invece, è stata la disponibilità dei parlanti<br />
stessi a determinare la scelta di un dato dialetto, anziché di un altro. Le diverse<br />
varietà sono state individuate sulla base dell’Atlante Dialettologico della<br />
<strong>Sardegna</strong> (Contini 1987a/b; si veda anche l’appendice I per una carta riassuntiva)<br />
e sulla base della descrizione dei dialetti sardi meridionali contenuta in