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L’influsso delle lingue dominanti sul lessico e la fonologia dei dialetti sardi 245<br />
grammi. Successivamente, per entrambi i parlanti, è stata stabilita l’altezza<br />
media del tono per mezzo del programma Praat. 21 L’altezza media del tono è<br />
stata stabilita sulla base di un campione contenente 28 vocali concatenate.<br />
L’altezza media del tono della voce di John Wells risulta pari a 127.9929<br />
Hertz, mentre quella della voce di Jill House è pari a 191.5735 Hertz. Sono<br />
stati quindi monotonizzati tutti i campioni di John Wells e Jill House sulle<br />
loro rispettive altezze medie di tono.<br />
Nell’appendice (IIa) sono presentati gli spettrogrammi della [u], della [m]<br />
e della [z]. L’asse orizzontale rappresenta il tempo, quello verticale le frequenze.<br />
Quanto più un punto dello spettrogramma è scuro, tanto più è vasta<br />
l’amplitudine in quel momento. I suoni rappresentati nell’appendice (IIa/b)<br />
sono stati pronunciati da John Wells e monotonizzati sui 127.9929 Hertz.<br />
Come si può vedere la [u] e la [m] sono più simili che non la [u] e la [z], o la<br />
[m] e la [z].<br />
Successivamente, utilizzando il programma Praat, è stato prodotto lo<br />
spettrogramma di ciascuno dei suoni pronunciati da entrambi i parlanti. Abbinato<br />
a Praat, si è scelto anche di filtrare gli spettrogrammi con il Bark-filter, il<br />
quale, per via delle seguenti proprietà, costituisce un modello plausibile della<br />
percezione umana:<br />
1. Si fa uso di una scala di frequenza più o meno logaritmica. Di conseguenza<br />
si tiene conto del fatto che la distanza fra toni bassi viene percepita<br />
come maggiore rispetto a quella fra toni alti. Per stabilire la scala di<br />
frequenza, in Traunmüller (1990) viene presentata la seguente formula:<br />
Bark = [(26,81 * Hertz) / (1960 + Hertz)] – 0.53.<br />
2. Nel caso delle ampiezze (le intensità delle frequenze) si utilizzano i loro<br />
valori logaritmici. Di conseguenza si tiene conto del fatto che i toni bassi<br />
non vengono percepiti come più intensi, malgrado in realtà lo siano.<br />
Nell’appendice IIb si riportano nuovamente gli spettrogrammi della [u], della<br />
[m] e della [z], realizzati sulla base degli stessi campioni utilizzati per realizzare<br />
le immagini di IIa. In questo caso, però, la scala di frequenza è riportata<br />
in Bark. Anche in questo caso si vede che i componenti della coppia [u] e [m]<br />
sono più simili fra loro di quanto non lo siano i componenti delle coppie [z] e<br />
[u], o [z] e [m].<br />
Ogni 0.005 secondi si stabilisce lo spettro nel campione di ciascun suono.<br />
A questo scopo si fa uso di una finestrella di analisi con un’apertura di 0.015<br />
secondi. Quando si vuole stabilire la distanza tra due suoni attraverso il confronto<br />
fra gli spettrogrammi corrispondenti, può accadere che la lunghezza dei<br />
due suoni non sia uguale. Cioè, il numero di spettri in uno spettrogramma può