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Carla Caprioli<br />

(Milano)<br />

Azioni di promozione e tutela delle lingue<br />

“minoritarie” da parte della Commissione europea *<br />

1. Introduzione<br />

Il tema della tutela della diversità culturale e linguistica dell’Unione europea è<br />

ricorrente in un momento in cui, all’approssimarsi dell’allargamento dell’Unione,<br />

si rinnova l’attenzione alle tematiche della comunicazione, della coesione,<br />

della governance, della partecipazione al processo democratico e della<br />

non esclusione a tutti i livelli dell’Unione europea.<br />

Per quanto riguarda le lingue delle comunità insulari, nel gennaio 2003 il<br />

Presidente della Commissione europea Romano Prodi ha ribadito in un discorso<br />

a Sassari vari temi legati alla specificità delle isole e al ruolo delle<br />

istituzioni europee a tale riguardo. In particolare, ha affermato:<br />

È cresciuta la sensibilità verso le molte identità che compongono il nostro continente.<br />

La salvaguardia della diversità, soprattutto culturale e linguistica, è diventato<br />

un obiettivo che attraversa tutte le nostre azioni. Sotto questi aspetti, le<br />

isole sono per l’Europa un patrimonio da conservare e sviluppare (Prodi 2003).<br />

Nell’ottobre 2002, a Helsinki, alla conferenza sul tema Creating a Common<br />

Structure for Promoting Historical Linguistic Minorities within the European<br />

Union (v. Moring 2002), Viviane Reding, Commissaria europea responsabile<br />

per l’istruzione e la cultura, ha dichiarato:<br />

La diversità culturale e linguistica è una caratteristica distintiva dell’Europa.<br />

L’Europa è, ed è sempre stata, un mosaico di identità culturali e linguistiche.<br />

Inoltre, i confini nazionali presenti in Europa non sempre seguono le divisioni<br />

culturali e linguistiche che si trovano alla base. Tutti i paesi europei hanno al<br />

loro interno comunità che fanno tesoro di identità linguistiche e culturali alternative,<br />

a dispetto di tutte le pressioni verso l’uniformità. [...] [I padri fondatori]<br />

vollero che l’Europa fosse un luogo in cui la molteplicità delle lingue e delle<br />

culture potesse fiorire in un clima di rispetto reciproco. Per favorire il raggiun-

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