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246 Roberto Bolognesi/Wilbert Heeringa<br />

essere diverso dagli altri. In tal caso le diverse lunghezze vengono rese uguali<br />

nel modo seguente: supponendo che lo spettrogramma di un dato suono contenga<br />

un numero n di spettri, e quello di un altro suono un numero m, si moltiplica<br />

ciascuno degli n spettri per m, e ciascuno degli m spettri per n.<br />

Supponiamo che si voglia confrontare uno spettrogramma contenente 3<br />

spettri con uno che ne contiene 2. Graficamente il problema si può rappresentare<br />

come illustrato in (5a). Sarà necessario raddoppiare gli spettri rappresentati<br />

dalle strisce nere e triplicare gli spettri rappresentati dalle strisce grigie.<br />

Queste operazioni danno origine all’immagine (5b):<br />

(5) a. b.<br />

Come si può notare, entrambi gli spettrogrammi consistono in un numero<br />

uguale di spettri, 6 per la precisione. A questo punto è possibile stabilire la<br />

Distanza Euclidea tra i due spettrogrammi corrispondenti (quello di un dato<br />

suono e quello dell’altro). La Distanza Euclidea corrisponde in questo caso<br />

alla radice quadrata della somma dei quadrati delle differenze di intensità sulle<br />

frequenze. La scala di frequenza varia da 0 fino a circa 24 Bark e contiene 24<br />

punti di misurazione. Ora, la distanza totale tra due spettrogrammi è uguale<br />

alla somma delle Distanze Euclidee degli spettri. 22<br />

Per poter esprimere la distanza tra parole in termini di percentuali occorre<br />

stabilire il valore del costo massimo che risulta dal passaggio da una forma<br />

all’altra di una parola (si veda la sezione 3.1). La distanza massima è quella<br />

attestata tra lo spettrogramma della vocale [a] e quello del ‘silenzio’. Nei<br />

calcoli, perciò, si considera la differenza tra [a] e il ‘silenzio’ come uguale al<br />

100%, per cui le distanze tra tutti gli altri suoni saranno inferiori. Dai risultati<br />

raggiunti si è visto che le liquide e le nasali sono molto simili alle vocali. Per<br />

poter tenere conto delle combinazioni tra suoni che si verificano all’interno<br />

della struttura sillabica è stata necessaria una piccola revisione dell’algoritmo<br />

di Levenshtein. L’algoritmo è stato modificato in modo da allineare, in due<br />

forme diverse di una parola, le vocali esclusivamente con le vocali e le consonanti<br />

esclusivamente con le consonanti. Date le loro caratteristiche intermedie,<br />

l’algoritmo tratta però le vocali [i], [u] e schwa ([´]) sia come vocali sia come

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