19.05.2013 Views

Notiziario anno 2009 - CAI Sezione Varallo Sesia

Notiziario anno 2009 - CAI Sezione Varallo Sesia

Notiziario anno 2009 - CAI Sezione Varallo Sesia

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

NOTIZIARIO C.A.I. VARALLO<br />

più impegnativa, perciò non possiamo lasciarla<br />

sfuggire. In auto scendiamo a Unterwasser e<br />

risaliamo il versante opposto ad Alpli. Si risale<br />

l’erto pendio per raggiungere dopo lunga marcia<br />

il colle di Tierwis. Aggirato uno spuntone, per<br />

un aspro sentiero, parzialmente attrezzato, ci si<br />

inerpica sul fianco ovest della montagna, ancora<br />

innevato dal maltempo di ieri. L’ultimo tratto<br />

in un canalino scivoloso per la neve, abbastanza<br />

esposto, seppur facilitato dalla corda fissa,<br />

mette a dura prova alcuni partecipanti. Si entra<br />

quindi in un corridoio che porta in vetta attraverso<br />

i quattro piani dell’enorme costruzione<br />

che comprende funivia, albergo, bar, ristorante,<br />

negozi, museo, cappella, stazione meteo e forse<br />

altre possibilità di fruizione per le orde di turisti<br />

scaricate a ogni arrivo di funivia.<br />

Essendo la cima più alta della Svizzera del nordovest,<br />

dai 2501 metri delle terrazze panoramiche,<br />

sovrastate da un’enorme antenna a forma<br />

di sigaro, la vista spazia infinita. Il diorama posto<br />

su ogni lato indica infinite cime dai nomi per lo<br />

più sconosciuti. A nord, oltre il lago di Costanza,<br />

si scorgono le pianure tedesche, a est l’Austria<br />

e il Liechtenstein; a sud, oltre la cortina del<br />

Churfirsten e le successive quinte delle Alpi<br />

Retiche il Tödi e il Bernina; a ovest, i monti<br />

intervallati dai laghi della Svizzera centrale,<br />

tra cui riconoscibili il Rigi e il Pilatus, per poi<br />

24<br />

Salita al Säntis<br />

perdersi sulle vette dell’Oberland. Subito sotto<br />

l’enorme transatlantico che snatura tutta la<br />

cima, il vecchio rifugio, pur notevole nel suo<br />

aspetto tradizionale, sembra un nonnulla.<br />

Si affronta ora la discesa lungo la cresta Lisengrat,<br />

quasi tutta attrezzata e notevolmente<br />

esposta e, anche per le condizioni di innevamento,<br />

di difficoltà paragonabile a una lunga<br />

e non troppo semplice ferrata. Raggiunto il<br />

Rotsteinpass, finalmente su sentiero, si torna<br />

a Schafboden e ad Alpli. La gita è stata lunga<br />

e faticosa ma bellissima ed emozionante. Con<br />

le varie soste per i compattamenti del gruppo<br />

abbiamo impiegate quasi nove ore.<br />

Al ritorno a Sellamatt troviamo ad attenderci<br />

Teresio Valsesia, organizzatore e anima vera dei<br />

due Camminitalia. Teresio ha mantenuto tra i<br />

veterani del gruppo un carisma che rasenta la<br />

venerazione. A sera si discute tra l’altro del<br />

silenzio in cui è passato il decennale di questa<br />

manifestazione, sulle prospettive del gruppo nel<br />

trascorrere degli anni e si ipotizzano eventuali<br />

proposte per il non lontano anniversario dei<br />

150 anni del Cai.<br />

E’ di nuovo mattino. Il cielo grigio di nuvole alte,<br />

compatte e il vento freddo, teso ci ricordano che<br />

siamo sul lato settentrionale delle Alpi. Si parte<br />

per lo Zuestoll, 2235 m, uno dei denti della<br />

sega del Churfisten, forse il più aguzzo, quasi

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!