Notiziario anno 2009 - CAI Sezione Varallo Sesia
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NOTIZIARIO C.A.I. VARALLO<br />
più impegnativa, perciò non possiamo lasciarla<br />
sfuggire. In auto scendiamo a Unterwasser e<br />
risaliamo il versante opposto ad Alpli. Si risale<br />
l’erto pendio per raggiungere dopo lunga marcia<br />
il colle di Tierwis. Aggirato uno spuntone, per<br />
un aspro sentiero, parzialmente attrezzato, ci si<br />
inerpica sul fianco ovest della montagna, ancora<br />
innevato dal maltempo di ieri. L’ultimo tratto<br />
in un canalino scivoloso per la neve, abbastanza<br />
esposto, seppur facilitato dalla corda fissa,<br />
mette a dura prova alcuni partecipanti. Si entra<br />
quindi in un corridoio che porta in vetta attraverso<br />
i quattro piani dell’enorme costruzione<br />
che comprende funivia, albergo, bar, ristorante,<br />
negozi, museo, cappella, stazione meteo e forse<br />
altre possibilità di fruizione per le orde di turisti<br />
scaricate a ogni arrivo di funivia.<br />
Essendo la cima più alta della Svizzera del nordovest,<br />
dai 2501 metri delle terrazze panoramiche,<br />
sovrastate da un’enorme antenna a forma<br />
di sigaro, la vista spazia infinita. Il diorama posto<br />
su ogni lato indica infinite cime dai nomi per lo<br />
più sconosciuti. A nord, oltre il lago di Costanza,<br />
si scorgono le pianure tedesche, a est l’Austria<br />
e il Liechtenstein; a sud, oltre la cortina del<br />
Churfirsten e le successive quinte delle Alpi<br />
Retiche il Tödi e il Bernina; a ovest, i monti<br />
intervallati dai laghi della Svizzera centrale,<br />
tra cui riconoscibili il Rigi e il Pilatus, per poi<br />
24<br />
Salita al Säntis<br />
perdersi sulle vette dell’Oberland. Subito sotto<br />
l’enorme transatlantico che snatura tutta la<br />
cima, il vecchio rifugio, pur notevole nel suo<br />
aspetto tradizionale, sembra un nonnulla.<br />
Si affronta ora la discesa lungo la cresta Lisengrat,<br />
quasi tutta attrezzata e notevolmente<br />
esposta e, anche per le condizioni di innevamento,<br />
di difficoltà paragonabile a una lunga<br />
e non troppo semplice ferrata. Raggiunto il<br />
Rotsteinpass, finalmente su sentiero, si torna<br />
a Schafboden e ad Alpli. La gita è stata lunga<br />
e faticosa ma bellissima ed emozionante. Con<br />
le varie soste per i compattamenti del gruppo<br />
abbiamo impiegate quasi nove ore.<br />
Al ritorno a Sellamatt troviamo ad attenderci<br />
Teresio Valsesia, organizzatore e anima vera dei<br />
due Camminitalia. Teresio ha mantenuto tra i<br />
veterani del gruppo un carisma che rasenta la<br />
venerazione. A sera si discute tra l’altro del<br />
silenzio in cui è passato il decennale di questa<br />
manifestazione, sulle prospettive del gruppo nel<br />
trascorrere degli anni e si ipotizzano eventuali<br />
proposte per il non lontano anniversario dei<br />
150 anni del Cai.<br />
E’ di nuovo mattino. Il cielo grigio di nuvole alte,<br />
compatte e il vento freddo, teso ci ricordano che<br />
siamo sul lato settentrionale delle Alpi. Si parte<br />
per lo Zuestoll, 2235 m, uno dei denti della<br />
sega del Churfisten, forse il più aguzzo, quasi