Notiziario anno 2009 - CAI Sezione Varallo Sesia
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NOTIZIARIO C.A.I. VARALLO<br />
1 - DAL MONTE ROSA: I MICASCISTI E GLI ORTOGNEISS<br />
Le rocce della falda Monte Rosa affiorano alla testata della Valsesia e della tributaria Val Sermenza,<br />
in posizione strutturale inferiore rispetto alle ofioliti della Zona Piemontese; tale contatto<br />
tettonico è messo in evidenza sotto i Corni di Stofful da un netto contrasto morfologico (rottura<br />
di pendio) e di colore.<br />
Le litologie di questa unità sono rappresentate da micascisti con metamorfismo ercinico (416-<br />
299 Ma) di alta temperatura e bassa pressione (paragneiss a biotite, granato e sillimanite) e con<br />
un’impronta metamorfica da eoalpina (micascisti a granato e cianite) a soprattutto mesoalpina<br />
(scisti albitici e paragneiss minuti a due miche, per retrocessione dei litotipi precedenti); in essi<br />
sono intercalati metabasiti e marmi in lenti e boudins localmente abbondanti.<br />
A queste rocce costituenti l’originario basamento cristallino si associano in subordine corpi filoniani<br />
costituiti da gneiss granitici e albitici con metagraniti occhiadini (occhi di feldspato potassico) a<br />
quarzo, albite, biotite, mica bianca, derivanti dal metamorfismo alpino di originarie intrusioni di<br />
plutoni granitici-granodioritici del Carbonifero superiore (310 Ma).<br />
2 - DAL MONTE ROSA: L’ORO FILONIANO<br />
I giacimenti primari sono i filoni quarzosi auriferi inseriti entro micascisti, paragneiss e anfiboliti<br />
(filoni-strato) o gneiss occhiadini (filoni discordanti) in culmine della falda Monte Rosa (Alagna) o<br />
in minor misura entro le miloniti legate alla Linea Insubrica (Fobello e Rimella).<br />
La direzione dei campi filoniani, la loro estensione, la giacitura e la distribuzione delle mineralizzazioni<br />
sono legati alle deformazioni tettoniche date dai movimenti trascorrenti di età neoalpina.<br />
Il modello genetico prevede una migrazione dei fluidi idrotermali da devolatilizzazione metamorfica<br />
durante il sollevamento e l’esumazione delle falde, con messa in posto dei filoni lungo l’asse della<br />
catena alpina tra 31.5 e 10.5 Ma e in progressivo ringiovanimento procedendo da SW verso NE.<br />
La paragenesi filoniana comprende pirite e arsenopirite con subordinate blenda, galena, pirrotina,<br />
calcopirite e oro nativo; minerali di ganga prevalenti sono quarzo e carbonati.<br />
L’oro secondario si trova non solo nei depositi alluvionali dei torrenti nelle vicinanze dei giacimenti<br />
primari, ma anche a notevole distanza nella pianura. Tale trasporto è stato favorito dalle<br />
glaciazioni e dall’azione combinata di trasporto morenico e fluvioglaciale a opera delle acque<br />
di scioglimento dei ghiacciai, che h<strong>anno</strong> carreggiato il minerale aurifero fino alle grandi pianure<br />
prealpine. Infatti solo i fiumi provenienti dal distretto aurifero del Monte Rosa o drenanti i depositi<br />
glaciali di queste valli h<strong>anno</strong> oro.<br />
L’oro, essendo molto più pesante delle sabbie trasportate dai fiumi, si deposita dove le correnti<br />
sono deboli e non è difficile trovarlo nei banchi di sabbia e ghiaie formatisi al riparo di rocce<br />
sporgenti e all’interno dei meandri.<br />
3 - DAL TAGLIAFERRO E DAI CORNI DI STOFFUL: LE “PIETRE VERDI”<br />
Dall’ingresso ad Alagna (alle spalle della miniera di calcopirite) sino ai Corni di Stofful ad ovest<br />
e al Monte Tagliaferro a est affiorano rocce derivanti dalla crosta oceanica. Si entra nella zona<br />
che nelle Alpi occidentali è tradizionalmente denominata Zona piemontese, che comprende le<br />
rocce derivanti dai frammenti della crosta dell’oceano ligure–piemontese (“pietre verdi”) e dai<br />
sedimenti mesozoici che la ricoprivano (calcescisti) (159-99 Ma).<br />
Le “pietre verdi” sono costituite da peridotiti serpentinizzate, serpentiniti, brecce serpentinose<br />
(oficalci), metagabbri, metabasalti e prasiniti. Queste rocce derivano dalla crosta oceanica,<br />
originariamente costituita da peridotiti, gabbri e basalti, e nell’insieme prendono il nome di<br />
ofioliti. Il termine ofioliti è dovuto alla diffusa presenza di serpentino, minerale che si forma per<br />
metamorfismo dell’olivina.<br />
I calcescisti sono costituiti da calcescisti, marmi impuri, scisti quarzitici e quarziti, micascisti<br />
cloritici e filladi; questi sono il derivato metamorfico dei sedimenti marini che ricoprivano i fondali<br />
oceanici.<br />
La fascia di affioramento della Zona Piemontese si riduce progressivamente in direzione nordorientale,<br />
sino a scomparire in prossimità del colle di Baranca. I ciottoli provenienti da queste<br />
unità sono presenti in tutto il corso del <strong>Sesia</strong> a valle di Alagna e si distinguono facilmente per il<br />
loro colore verdastro più o meno intenso.<br />
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