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Notiziario anno 2009 - CAI Sezione Varallo Sesia

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La mostra è suddivisa in tre sezioni. Le fotografie di Antonio Rinaldi compongono la sezione<br />

dedicata ai viaggiatori del tempo, i ciottoli del <strong>Sesia</strong>. Il percorso dei ciottoli del <strong>Sesia</strong> dal Monte<br />

Rosa alla Pianura Padana è illustrato nelle seconda sezione, curata da Riccardo Cerri, Edoardo<br />

Dellarole, Roberto Fantoni con la collaborazione di Maurilio Della Vedova, Chiara Leonoris,<br />

Antonio Rinaldi, Luciano Rossi e Marino Sesone.<br />

Il progetto è stato realizzato dalla commissione scientifica della sezione di <strong>Varallo</strong> del Club alpino<br />

italiano, con la collaborazione dei tre parchi regionali distribuito lungo il corso del <strong>Sesia</strong> (Alta<br />

Valsesia, Monte Fenera, Lame del <strong>Sesia</strong>), della Geav e della biblioteca civica Farinone-Centa di<br />

<strong>Varallo</strong> e con il patrocinio dei Comuni di Carcoforo, Carpignano e <strong>Varallo</strong>.<br />

Inverno 2008/09: inverno old-style?<br />

fig. 1<br />

Uno spesso manto<br />

nevoso ricopre i<br />

tetti delle case di<br />

Rima (1411 m)<br />

il 14/02/<strong>2009</strong><br />

(foto Carlo Raiteri)<br />

L’inverno che ci siamo lasciati alle spalle è stato<br />

davvero così eccezionale? A prima vista sembrerebbe<br />

di si, tanto che qualcuno si è addirittura<br />

spinto a mettere in dubbio le teorie sull’effetto<br />

serra e il fenomeno del riscaldamento globale.<br />

Dimenticando però la profonda differenza che<br />

intercorre tra il Tempo meteorologico (che riguarda<br />

una scala temporale ridotta) e il Clima<br />

(che invece deve essere analizzato su scale<br />

temporali molto più lunghe).<br />

Non è certo questa la sede per una analisi dettagliata<br />

al riguardo, ma l’intenzione è quella<br />

di fornire qualche spunto per approfondire un<br />

po’ la questione.<br />

In effetti l’inverno 2008-<strong>2009</strong> è stato per tutto<br />

l’arco alpino meridionale uno dei più nevosi dal<br />

39<br />

testo di Marco Maffeis<br />

1930 ad oggi, con lunghi periodi perturbati e<br />

una intensa attività valanghiva che ha creato<br />

notevoli disagi, per cui spesso si è parlato di<br />

un inverno “come una volta”.<br />

In quasi tutte le località dell’arco alpino la neve<br />

ha superato i valori medi di riferimento (1976-<br />

2005), spingendosi talvolta fino agli spessori<br />

record osservati nella stagioni più nevose del<br />

1951 e, in alcune zone, del 1972.<br />

Come si può notare nei grafici dell’altezza cumulata<br />

della neve fresca, sia a fondovalle (Alagna<br />

– fraz. Piane 1390 m - fig. 2), sia in quota<br />

(Bocchetta delle Pisse 2410 m - fig. 3), l’inverno<br />

2008-09 risulta nettamente il più nevoso degli<br />

ultimi 15 anni.<br />

NOTIZIARIO C.A.I. VARALLO

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