Notiziario anno 2009 - CAI Sezione Varallo Sesia
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Tentativo di introduzione di Nymphea alba L.<br />
nel Lago di S. Agostino<br />
Come racconta Plinio il Vecchio nella sua enciclopedica<br />
“Opera naturale”, le ninfee, notissime<br />
piante acquatiche, derivano il loro nome da una<br />
dea delle acque, che innamoratasi di Ercole, non<br />
essendo da lui ricambiata, morì di crepacuore,<br />
venendo in seguito tramutata nel candido fiore<br />
della Ninfea bianca.<br />
La Ninfea bianca (Nymphaea alba L.) è una pianta<br />
perenne acquatica per eccellenza e, in questo<br />
elemento, ha compiuto la sua evoluzione nel corso<br />
dei millenni. Il grosso rizoma (fusto), giace<br />
immerso nella melma e il fango di laghi, stagni<br />
e acquitrini. Durante la fase vegetativa, foglie e<br />
fiori raggiungono la superficie dell’acqua mediante<br />
lunghi steli, adattandosi alla profondità delle<br />
acque che li ospitano e alle mutevoli variazioni<br />
del loro livello, fino alla profondità massima di 2<br />
metri. Essi ospitano al loro interno canali aeriferi<br />
che assolvono il compito di portare aria e ossigeno<br />
al rizoma e alle radici sommersi. Le foglie, di<br />
testo e foto di Mario Soster<br />
forma rotonda, sono piane e h<strong>anno</strong> una incisione<br />
ampia che finisce circa al loro centro, nell’inserzione<br />
terminale del picciolo. Sono larghe 20-30<br />
cm, dapprima rossastre, poi di colore verde cupo<br />
a maturità, mentre il loro picciolo si allunga man<br />
mano che invecchiano allontanandosi dal centro,<br />
ove man mano, si inseriscono le nuove in formazione.<br />
I fiori, vistosi e profumati, sono larghi 10-15<br />
cm. generalmente bianchi, circondati da 4 grandi<br />
sepali, verdi esternamente, mentre i petali sono<br />
una ventina a corona degli stami gialli, i quali sono<br />
petali trasformati. Nella loro effimera fioritura si<br />
aprono al mattino per ricchiudersi la sera e restano,<br />
in caso di maltempo, semichiusi. La fecondazione<br />
è effettuata dagli insetti: api, mosche e colleotteri,<br />
ma è possibile anche l’autoimpollinazione.A<br />
fecondazione avvenuta, il frutto, una capsula tonda<br />
con molte logge contenente centinaia di semi, si<br />
ripiega verso il basso, staccandosi dal picciolo e<br />
depositandosi sul fondo. Successivamente apren-<br />
NOTIZIARIO C.A.I. VARALLO<br />
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