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Notiziario anno 2009 - CAI Sezione Varallo Sesia

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4 - DA MOLLIA: GLI GNEISS OCCHIADINI. - 5 - DA SCOPELLO: I MICASCISTI ECLOGITICI<br />

Da Alagna a Scopello, cioè fino al lineamento della Linea Insubrica, la Valsesia è attraversata trasversalmente<br />

dalle rocce dell’unità <strong>Sesia</strong>-Lanzo, la prima e più interna falda nella successione dei<br />

ricoprimenti delle Alpi nord-occidentali, ancora di pertinenza africana (dominio Austroalpino), in<br />

cui sono compresi il complesso interno dei micascisti eclogitici, quello esterno degli gneiss minuti<br />

e, sovrascorsa su di essi, la seconda zona dioritico-kinzigitica.<br />

Da Mollia a Piode, si osservano prevalenti metagraniti e ortogneiss, talora scistosi, ma sempre<br />

massicci, come denota la morfologia più aspra e angusta con ripide pareti di questa porzione<br />

della valle.<br />

Le litologie più rappresentative dell’unità <strong>Sesia</strong>-Lanzo sono invece costituite senza dubbio dai<br />

micascisti eclogitici, di cui si h<strong>anno</strong> magnifici esempi sul greto del <strong>Sesia</strong> poco a monte del ponte<br />

di Scopello. Si tratta di parascisti polimetamorfici a quarzo, granato, glaucofane, onfacite e mica<br />

bianca con lenti di metabasiti e metagraniti, a prevalente impronta metamorfica eclogitica e in<br />

facies scisti blu, avvenuta a profondità elevate (50 km) ma a condizioni di temperature medie.<br />

Questo metamorfismo, datato tra 130 e 90 milioni di anni fa, è connesso al processo di subduzione<br />

cretacico, che marca l’inizio della chiusura dell’oceano ligure-piemontese e corrisponde alle<br />

prime fasi dell’orogenesi alpina (fase eoalpina).<br />

In tutti i litotipi dell’unità <strong>Sesia</strong>-Lanzo è variamente presente l’impronta di retrocessione metamorfica<br />

in facies scisti verdi di età mesoalpina, avvenuta tra 60 e 35 milioni di anni fa, ossia coeva<br />

alla collisione continentale tra il continente europeo e il continente africano.<br />

6 - DALLE GIAVINE ROSSE: LE ROCCE BASICHE E ULTRABASICHE<br />

Tra <strong>Varallo</strong> e Balmuccia affiora, con uno spessore massimo di 10 chilometri, un corpo basico appartenente<br />

all’Unità Ivrea-Verbano.<br />

Il corpo si è originato per intrusione di magmi alla base della crosta continentale durante il Permiano<br />

inferiore (292-262 Ma).<br />

L’unità è costituita, dall’alto verso il basso e da est verso ovest, da dioriti (da <strong>Varallo</strong> a Valmaggia),<br />

un corpo gabbrico principale (da Valmaggia fino a monte di Vocca) e un corpo basico stratificato,<br />

costituito da alternanze di peridotiti, pirosseniti, gabbri e anortositi (da Vocca a Balmuccia).<br />

Il corpo basico affiora con continuità dal Biellese alla Val Mastallone, ove si approfondisce strutturalmente,<br />

per ricomparire solo nelle valli orientali dell’Ossola.<br />

Nella parte inferiore del corpo basico stratificato sono presenti lenti di peridotiti del mantello,<br />

rocce ultrabasiche composte principalmente da olivina (di colore dal verde oliva al giallastro) e<br />

in subordine pirosseno. Il contatto tra il corpo basico stratificato e le peridotiti del mantello, ben<br />

osservabile lungo il <strong>Sesia</strong> 500 metri a monte della località Isola di Vocca, denota il limite crosta–<br />

mantello che corrisponde alla discontinuità di Mohorovicic (Moho), esumato durante le principali<br />

fasi estensionali mesozoiche (228-165 Ma) e portato in superficie durante il sollevamento della<br />

catena alpina (30-0 Ma).<br />

7 - DA VARALLO: PARAGNEISS, ANFIBOLITI E MARMI DELLA SERIE KINZIGITICA<br />

Da Roccapietra fino a <strong>Varallo</strong> si incontrano le rocce della Serie Kinzigitica, unità rappresentante la<br />

crosta inferiore delle Alpi Meridionali entro la quale si sono intrusi i corpi magmatici del Complesso<br />

Basico. Le rocce originarie da cui derivano quelle metamorfiche del Complesso Kinzigitico erano<br />

sedimenti depostisi sui fondali di un antico mare del Paleozoico inferiore tra 500 milioni e un<br />

miliardo di anni fa, prima dell’orogenesi alpina e prima che si formasse il supercontinente Pangea.<br />

Si tratta in prevalenza di metapeliti (kinzigiti), metabasiti, marmi più o meno puri, quarziti, a<br />

metamorfismo ercinico di grado medio e alto, con paragenesi anidre di tipo granulitico (granuliti<br />

basiche e acide, chiamate stronaliti). Uno spettacolare affioramento è osservabile a <strong>Varallo</strong> in<br />

sponda destra del <strong>Sesia</strong>, un centinaio di metri a monte del ponte per Crevola. Qui si osservano<br />

paragneiss kinzigitici costituiti principalmente da quarzo, plagioclasio, biotite, sillimanite, granato<br />

che h<strong>anno</strong> subito evidenti processi di fusione parziale (anatessi), in cui il fuso granitico è<br />

rimasto in loco a costituire sacche e filoni chiari, tanto da far assumere alle rocce l’aspetto di<br />

migmatiti. Le pieghe presenti indicano che tale processo è avvenuto durante una fase tettonica<br />

che ha prodotto deformazioni disarmoniche. Si osservano anche anfiboliti scure e rocce carbonati<br />

in sottili orizzonti smembrati dalla deformazione (boudins).<br />

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NOTIZIARIO C.A.I. VARALLO

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