Notiziario anno 2009 - CAI Sezione Varallo Sesia
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NOTIZIARIO C.A.I. VARALLO<br />
Progetto Speleologia Glaciale<br />
Avevo già parlato di speleologia glaciale sul<br />
notiziario sezionale di qualche numero fa, ma le<br />
cose si sono evolute in modo piuttosto inaspettato;<br />
quindi rieccomi a raccontarvi i cambiamenti<br />
di questa particolare attività.<br />
Come sapete, il nostro gruppo speleologico<br />
sezionale si sta occupando di speleologia glaciale<br />
da qualche <strong>anno</strong>; ovvero di esplorare,<br />
documentare e monitorare di <strong>anno</strong> in <strong>anno</strong> le<br />
cavità glaciali dei ghiacciai, in particolar modo<br />
del ghiacciaio del Gorner, in Svizzera. Negli<br />
ultimi tempi, però, sono iniziate collaborazioni<br />
con altri gruppi speleologici, in particolar<br />
modo lombardi, in altri ghiacciai, in primis sul<br />
ghiacciaio dei Forni in Valtellina.<br />
Sapendo che altri gruppi speleologici sparsi<br />
sul territorio nazionale praticano l’attività in<br />
modo indipendente e visto l’interesse crescente<br />
intorno di altri speleologi che volevano partecipare<br />
ai campi ma senza esperienza nel settore,<br />
ho deciso di creare il “Progetto speleologia<br />
glaciale”.<br />
Ammetto che è una grande sfida, ma i presupposti<br />
e il potenziale per dare un buon contributo<br />
alla ricerca speleologica e glaciale ci sono.<br />
Ghiacciaio dei Forni,<br />
foto di gruppo dei partecipanti al Corso<br />
“IL PROGETTO SPELEOLOGIA GLACIALE”<br />
Il PSG è suddiviso in due settori: il primo è<br />
tecnico-didattico, ovvero divulgare e specializzare<br />
gli speleologi all’attività glaciale, creando<br />
così da quest’<strong>anno</strong> il 1° Corso nazionale<br />
di speleologia glaciale.<br />
Il secondo settore è esplorativo-scientifico,<br />
ovvero coordinare i campi che si organizzano sui<br />
vari ghiacciai proprio per effettuare ricerche,<br />
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testo e foto di Paolo Testa<br />
esplorazioni, documentazioni e monitoraggi<br />
delle cavità glaciali e dei ghiacciai stessi.<br />
Ho presentato ufficialmente il PSG all’assemblea<br />
della Scuola nazionale di speleologia del<br />
Cai nel dicembre 2008 a Palermo, in occasione<br />
del 50° anniversario della Scuola, corredato di<br />
un videoclip girato sul ghiacciaio del Gorner.<br />
“1° Corso nazionale di speleologia glaciale”.<br />
Organizzato del Gruppo speleologico Cai <strong>Varallo</strong><br />
sotto l’egida della Scuola nazionale di speleologia<br />
del Cai, e diretto dal sottoscritto, ha avuto<br />
come “campo didattico” per lo svolgimento il<br />
ghiacciaio dei Forni in Valtellina, dove il carsismo<br />
glaciale è piuttosto sviluppato.<br />
Come base è stato preso il rifugio Branca, gestito<br />
dalla sezione Cai di Milano, buono dal punto di<br />
vista logistico perché raggiungibile con un fuoristrada<br />
per il trasporto dei materiali (ma con il<br />
permesso concesso gentilmente dal Parco dello<br />
Stelvio) e a poco meno di un’ora di cammino<br />
dal ghiacciaio.<br />
Il corso è stato riservato agli speleologi che volevano<br />
specializzarsi in tecniche speleoglaciali:<br />
h<strong>anno</strong> partecipato venti speleologi affiancati da<br />
dieci tra istruttori, speleologi già esperti nel<br />
settore e glaciologi del corpo docente, provenienti<br />
da 14 gruppi speleologici di varie regioni<br />
(di cui nove volontari del Corpo nazionale del<br />
soccorso alpino e speleologico).<br />
Il tempo è stato buono, così il programma si è<br />
svolto nel migliore dei modi.<br />
La prima giornata è stata dedicata alla didattica<br />
in aula con il professor Claudio Smiraglia<br />
dell’Università di Milano che ha presentato una<br />
relazione sui ghiacciai e la loro dinamica; la dottoressa<br />
Paola Tognini, geologa del Gruppo grotte<br />
Cai Sem di Milano, ha poi illustrato il carsismo<br />
glaciale; infine l’I.N.S.-I.A. Anna Assereto del<br />
gruppo speleologico Cai Bolzano ha presentato<br />
l’equipaggiamento, i materiali e l’attrezzatura<br />
da progressione sul ghiacciaio. Il secondo giorno<br />
si è svolta l’escursione sul ghiacciaio, dove Smiraglia<br />
e Tognini h<strong>anno</strong> spiegato visivamente sul<br />
campo tutto quello che un ghiacciaio presenta,<br />
dalle morfologie esterne alle cavità di contatto<br />
agli inghiottitoi. Poi tecniche di progressione<br />
su ghiacciaio (cordata, recupero in crepaccio)<br />
guidati da Assereto. In serata intervento in aula<br />
sull’equipaggiamento, materiali e tecniche di<br />
grotta speleoglaciale a cura dell’INS Paolo Testa<br />
del gruppo speleologico Cai <strong>Varallo</strong>.