Notiziario anno 2009 - CAI Sezione Varallo Sesia
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NOTIZIARIO C.A.I. VARALLO<br />
Arriviamo su una bella cascata, dove è evidente<br />
il lavoro di erosione dell’acqua. Cerchiamo<br />
l’attacco… e non lo troviamo! Ma non era già<br />
attrezzato? A quanto pare no. Quindi di qua non<br />
è sceso nessuno? Siamo in esplorazione? Però il<br />
fatto di avere solo poco materiale per attrezzare<br />
in emergenza ci crea qualche problema:<br />
quindi cerchiamo attacchi naturali per fissare<br />
la corda, e non rimangono che le piante fuori<br />
dall’alveo. Intanto cambia anche il tempo e dal<br />
sole si passa a un piccolo temporale!<br />
Con la ferramenta che abbiamo addosso non<br />
è certo bello… Arriviamo un una piccola forra<br />
e, sorpresa, troviamo un attacco! Ma allora<br />
qualcuno è già sceso! E perché non ha attrezzato<br />
la cascata precedente? Boh! Scesa, ma<br />
con una piccola sorpresa: sul saltino finale vi è<br />
un vuoto sotto che ti obbliga a scendere molto<br />
lentamente e con il getto d’acqua che ti arriva<br />
direttamente in faccia!<br />
Subito volevamo battezzarla la Bast... (avete<br />
capito), ma poi con tecniche da esperti si<br />
può evitare lo shakeraggio: la chiamiamo “La<br />
trappola”.<br />
Siamo dentro una piccola forra, con un piccolo<br />
toboga e un altro ancora, ma poco esaltanti.<br />
Un salto da circa 7 metri ci vede impegnati<br />
nei tuffi. Ancora un’altra cascata, anch’essa<br />
non attrezzata, ci costringe a cercare alberi<br />
al fianco del torrente. Subito dopo il percorso<br />
diventa bello levigato e serpentiforme fino a<br />
una calata inclinata e... sorpresa: è attrezzata!<br />
Quindi la scendiamo, ma appena dopo, un’altra<br />
cascata non attrezzata! E vabbè! Il torrente si<br />
rivela molto interessante, più di quanto immaginavamo:<br />
bellissimo!<br />
Questa, per forza di cose (non avevamo vie<br />
di fuga), siamo obbligati ad attrezzarla: con<br />
quel poco di materiale che abbiamo in pratica<br />
ci giochiamo il jolly! Tiro fuori il trapano e<br />
Daniele si scatena, tanto da riempirci la faccia<br />
di polvere! Altra cascatella inclinata, ma qui<br />
l’albero lo troviamo proprio sulla traiettoria (un<br />
po’ di fortuna non guasta: ti fa risparmiare una<br />
sosta). Ma anche questa ha una trappolina sul<br />
saltino finale, con acqua in faccia... Banale il<br />
nome: Cascata dell’albero. Un altro toboga, ma<br />
poco inclinato ci limita il divertimento. Ci vuole<br />
parecchia acqua per avere più spinta: peccato.<br />
Subito dopo un tuffo e poi ci affacciamo in un<br />
una corta forra a forma di U completamente<br />
levigata: spettacolo. Anche questa è attrezzata.<br />
Scendendo si arriva in fondo dove un gorgo ti<br />
prende e ti centrifuga: gli diamo il nome di<br />
“Lavatrice”.<br />
74<br />
Discesa nella Lavatrice!<br />
Subito un altro salto e poi una zona con due<br />
tuffi e un’ennesima calata, scesa in esterno da<br />
un albero. Subito dopo, un’altra calata inclinata<br />
e ben levigata, già attrezzata, ci obbliga<br />
a scendere sotto cascata. E’ piuttosto lunga<br />
e per riprenderci la corda ne dobbiamo unire<br />
due. Ma il bello arriva al recupero della corda:<br />
è bloccata! Cristian si arrampica su per le<br />
pareti molto ripide uscendo dal torrente fino<br />
a raggiungere l’attacco. Scende nuovamente<br />
stando molto attento a non incrociare i due<br />
capi. Quando ritorna con noi piuttosto provato<br />
(gli rifilo una barretta energetica), ci dice che<br />
c’era un frazionamento a metà cascata!<br />
Sotto, una bella frana molto fresca ci obbliga<br />
a passarci sopra con molta circospezione...<br />
Arriviamo a un’altra cascata, bella, inclinata<br />
e in fondo si intravedono delle case: forse è<br />
l’ultima. Lo speriamo, perché sono quasi otto<br />
ore che siamo in acqua. Infatti, poco dopo usciamo<br />
dal torrente e in tre minuti arriviamo alla<br />
frazione Ramello.<br />
La volta dopo ci equipaggiamo “seriamente” con<br />
trapano, soste, fix, anelli, martello, eccetera.<br />
Stavolta ci divertiamo molto di più! Attrezziamo<br />
in maniera completa, sicura e ottimale tutto<br />
il percorso. Adesso il torrente è sicuramente<br />
molto più torrentistico.<br />
Riassumendo: il rio Ramello è un classico torrente<br />
montano, misto con difficoltà III, ovvero<br />
per persone abbastanza esperte. Morfologicamente<br />
interessante e divertente può essere<br />
sceso in circa 3 ore e mezza, 4 e il periodo<br />
migliore per frequentarlo è tra maggio e luglio<br />
dove ha la portata migliore, visto che si tratta<br />
di un torrente con alimentazione sorgiva ed<br />
eventualmente nivale.