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L'occitanizzazione delle Alpi Liguri e il caso del brigasco: un ...

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186<br />

FIORENZO TOSO<br />

questo p<strong>un</strong>to di vista vi è <strong>un</strong>animità totale fra tutti i più accreditati<br />

ricercatori italiani, tedeschi e francesi 12 . Le dicerie (che altro<br />

non sono) in merito alla pres<strong>un</strong>ta appartenenza <strong>del</strong> dialetto <strong>brigasco</strong><br />

all’area «occitanica» non pare vadano più indietro <strong>del</strong>la metà<br />

degli anni Settanta, ed è di estremo interesse in tal senso quanto<br />

riporta Corrado Grassi in <strong>un</strong> suo articolo <strong>del</strong> 1969 nel quale, parlando<br />

<strong>del</strong>la «bibliografia relativa alle parlate gallo-romanze in Italia»,<br />

sostiene che fino ad allora (ma <strong>del</strong> resto anche in seguito, per<br />

quanto riguarda la letteratura scientifica) i dati relativi «fissavano<br />

tutti concordemente <strong>il</strong> limite estremo meridionale di diffusione <strong>del</strong><br />

provenzale nel Col di Tenda e nella Val Vermenagna» 13 . In ultima<br />

analisi, la pres<strong>un</strong>zione di «occitanità» <strong>del</strong> <strong>brigasco</strong> non risale né<br />

all’ambiente locale né all’iniziativa di linguisti o etno-antropologi<br />

(anche se alc<strong>un</strong>i di questi ultimi l’accoglieranno con <strong>un</strong>a certa<br />

disinvoltura), quanto all’opera di informazione sulle minoranze linguistiche<br />

in Italia, non sempre scientificamente fondata, svolta da<br />

divulgatori che riprendevano in primo luogo gli scritti <strong>del</strong> naziona-<br />

12 Intorno alla classificazione <strong>del</strong> <strong>brigasco</strong> e <strong>del</strong>l’olivettese come dialetti liguri non vi<br />

è mai stato bisogno di discussioni o polemiche, in quanto essa è sempre stata data per<br />

scontata sulla base dei dati storicamente noti, e ulteriormente confermata dalle ricerche<br />

più recenti. Di fronte all’<strong>un</strong>animità dei linguisti che si sono occupati <strong>del</strong>l’argomento, l’<strong>un</strong>ica<br />

eccezione a me nota è rappresentata dalla classificazione dialettale formulata nel<br />

volume introduttivo <strong>del</strong>l’Atlante Linguistico Etnografico <strong>del</strong> Piemonte Occidentale (S.<br />

CANOBBIO - T. TELMON, Atlante linguistico ed Etnografico <strong>del</strong> Piemonte Occidentale -<br />

ALEPO. Presentazione e guida alla lettura, Pavone Canavese 2003), che, pur contraddicendo<br />

la letteratura scientifica accreditata, non adduce però elementi bibliografici o di<br />

altro tipo a favore <strong>del</strong>la pres<strong>un</strong>ta “occitanità” <strong>del</strong> <strong>brigasco</strong>, basandosi evidentemente su<br />

informazioni non controllate. Un po’ confusa appare anche la posizione <strong>del</strong>la citata<br />

ricerca su Le lingue <strong>del</strong> Piemonte di E. ALLASINO e altri, dove si accredita erroneamente<br />

come “occitana” la parlata <strong>del</strong> com<strong>un</strong>e di Briga Alta, ma si ritiene (giustamente!) scorretta<br />

l’attribuzione all’“occitano” <strong>del</strong> dialetto, assolutamente identico, di Viozene in<br />

com<strong>un</strong>e di Ormea.<br />

13 C. GRASSI, Parlà du kyé: <strong>un</strong>’isola linguistica provenzale nelle valli monregalesi, in<br />

“Studi linguistici salentini”, 2 (1969), pp. 129-138. Nel prosieguo <strong>del</strong> suo articolo Grassi,<br />

parlando <strong>del</strong>la percezione che gli abitanti <strong><strong>del</strong>le</strong> valli <strong>del</strong> Monregalese avevano <strong><strong>del</strong>le</strong> parlate<br />

circostanti, osserva tra l’altro (nota 12) che “tutti gli informatori interrogati nell’area<br />

<strong>del</strong> kyé hanno escluso che <strong>il</strong> loro dialetto possa essere parlato in qualche centro <strong>del</strong>l’alta<br />

val Tanaro, che essi attribuiscono interamente al dialetto du ciü, cioè al ligure”: segno<br />

questo che anche a livello popolare <strong>il</strong> <strong>brigasco</strong> era (ed è) com<strong>un</strong>emente percepito come<br />

ligure non solo dai Brigaschi stessi e nell’area a sud, ma anche nella zona adiacente <strong>del</strong><br />

Monregalese (che per di più, secondo <strong>un</strong>’interpretazione che personalmente non condivido,<br />

sarebbe di dialetto “occitano”!).

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