L'occitanizzazione delle Alpi Liguri e il caso del brigasco: un ...
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FIORENZO TOSO<br />
olivettese, quello di Tenda e altri <strong>del</strong>la Val Roia) è costantemente<br />
inserito nelle opere di sintesi dedicate all’area italoromanza come<br />
varietà ligure 23 .<br />
Insomma, che <strong>il</strong> dialetto <strong>brigasco</strong> non rientri nel panorama<br />
<strong><strong>del</strong>le</strong> parlate “occitane” è <strong>un</strong> fatto oggettivo:<br />
– alla luce <strong>del</strong>la riflessione scientifica, praticamente da sempre e senza dubbio<br />
alc<strong>un</strong>o da parte di linguisti italiani, francesi e di altra nazionalità;<br />
– alla luce <strong>del</strong> senso tradizionale di appartenenza linguistica <strong><strong>del</strong>le</strong> popolazioni<br />
interessate, visto che non si è mai sentito qualche realdese o upeghese<br />
definirsi spontaneamente «occitano» o «provenzale»;<br />
– alla luce <strong>del</strong>la stessa percezione degli ambienti «occitanisti» meno coinvolti<br />
nella m<strong>il</strong>itanza politico-culturale: per i quali, come per tutto <strong>il</strong> resto <strong>del</strong><br />
mondo, in Italia si parlano dialetti «occitani», essenzialmente nelle valli piemontesi<br />
dall’alta Susa alla Vermenagna, in secolare condizione di plur<strong>il</strong>inguismo<br />
accanto al piemontese, all’italiano e al francese.<br />
In merito a quest’ultimo p<strong>un</strong>to mi pare più che opport<strong>un</strong>o segnalare<br />
<strong>un</strong> intervento di Marziano di Maio, figura storica <strong>del</strong>l’«occitanismo»<br />
in Piemonte 24 , studioso di riconosciuto rigore e<br />
al tempo appassionato e partecipe protagonista di iniziative di serio<br />
recupero <strong>del</strong> patrimonio linguistico e culturale <strong><strong>del</strong>le</strong> valli <strong>del</strong><br />
Piemonte occidentale. Di Maio ha pubblicato sul periodico «Valados<br />
Usitanos» (n. 84, maggio-agosto 2006), pp. 81-83, sotto <strong>il</strong><br />
titolo Quando la grafia si fa allegra… <strong>un</strong>a approfondita recensione<br />
di <strong>un</strong> recente volume a cura di Ivo Alberti sulla toponomastica <strong>del</strong><br />
23 Sotto questi aspetti rimando in particolare ai testi citati nella prima sezione <strong>del</strong>la<br />
bibliografia.<br />
24 Su www.provincia.torino.it/cultura/minoranze, in occasione di <strong>un</strong> premio assegnatogli<br />
per la sua attività, Di Maio viene definito “tra i più competenti ed attenti ricercatori<br />
<strong>del</strong>la realtà occitana <strong>del</strong>l’alta valle <strong>del</strong>la Dora Riparia”, che “ha dedicato <strong>un</strong>a esistenza<br />
alla ricerca linguistica, alla toponomastica, alla cultura materiale ed ambientale<br />
<strong>del</strong> nostro territorio. Tutto ciò abbinando ad <strong>un</strong> indiscusso rigore scientifico <strong>un</strong>a eccezionale<br />
disponib<strong>il</strong>ità e modestia personale, diffic<strong>il</strong>mente riscontrab<strong>il</strong>e in molti altri addetti<br />
ai lavori. Decine di pubblicazioni, anni di collaborazione con la rivista ‘Valados<br />
Usitanos’ e con le principali iniziative culturali occitane in alta valle, ne fanno <strong>un</strong>o degli<br />
artefici nell’impegno profuso per la rinascita <strong>del</strong>l’identità <strong><strong>del</strong>le</strong> nostre valli”.