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L'occitanizzazione delle Alpi Liguri e il caso del brigasco: un ...

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L’OCCITANIZZAZIONE DELLE ALPI LIGURI 211<br />

Tarabella in materia fonetica, morfologica, sintattica o almeno lessicale (ma <strong>il</strong><br />

lessico in questi casi non è considerato probante) atti a sostenere quanto egli<br />

afferma (se possib<strong>il</strong>e pubblicati in sedi scientifiche appropriate, perché di<br />

Tarabella non trovo traccia nella bibliografia linguistica); lo stesso debbo dire<br />

dei riferimenti a François Fontan, che malgrado <strong>il</strong> suo indiscutib<strong>il</strong>e contributo<br />

alla definizione di <strong>un</strong>a «identità» linguistica occitana, non è mai stato considerato,<br />

a quanto mi consta, <strong>un</strong>o studioso di dialettologia o di linguistica, e le cui<br />

affermazioni nell’opera La nazione occitana non sono supportate da alc<strong>un</strong> elemento<br />

che vada oltre la passione rivendicazionista e l’esigenza di creare «confini»<br />

etnici, dai quali voglio sperare che Lei, signor Sindaco, si dissoci. La definizione<br />

di «anfizona» (non <strong>del</strong> tutto esatta nella formulazione <strong>del</strong>la dott. Pellerino)<br />

consente sì di evidenziare <strong>un</strong>’area nella quale si verificano reciproci influssi<br />

tra tipologie linguistiche diverse, ma se essa corrispondesse per significato al<br />

concetto di «dialetto misto», allora sarebbero «misti» non solo l’olivettese e <strong>il</strong><br />

<strong>brigasco</strong>, ma tutti i dialetti che la Petracco Sicardi include nell’anfizona ligureprovenzale,<br />

ossia, in buona sostanza, tutte le parlate <strong>del</strong>la Provincia di Imperia<br />

e <strong>del</strong> dipartimento <strong><strong>del</strong>le</strong> <strong>Alpi</strong> Marittime, <strong>il</strong> che è francamente assurdo (e com<strong>un</strong>que<br />

«dialetto misto» non è esattamente la stessa cosa che «dialetto occitano»,<br />

con tutti i problemi di legittimità nell’attribuzione di tale categoria che ciò comporterebbe).<br />

A parte tutto ciò, gli esempi addotti dalla dott. Pellerino per dimostrare<br />

che alc<strong>un</strong>i esiti fonetici, morfologici ecc. che io (o meglio, la comm<strong>un</strong>is<br />

opinio scientifica) attribuisco al ligure sono com<strong>un</strong>i anche all’occitano, non sono<br />

validi poiché si riferiscono a varietà provenzali interferite col piemontese:<br />

sostenere ad esempio che CL- > c(i)- è esito «anche» provenzale perché lo si<br />

ritrova nella bassa Val Maira significa dimenticare la posizione <strong>del</strong>la bassa Val<br />

Maira, oppure rivendicare come «occitana» tutta la <strong>Liguri</strong>a nonché <strong>il</strong> Piemonte,<br />

l’Em<strong>il</strong>ia e Romagna, la Lombardia e <strong>il</strong> Veneto, <strong>il</strong> che mi sembra <strong>un</strong> po’ troppo<br />

anche per i seguaci di François Fontan... Mi dica piuttosto la dott. Pellerino<br />

(bibliografia alla mano, per favore) quanti e quali dialetti occitani hanno ad<br />

esempio, come <strong>il</strong> <strong>brigasco</strong> e l’olivettese, PL > c(i)-, BL > g(i)- e FL > sc(i)-. Per<br />

la presenza di -ö- nei dialetti <strong><strong>del</strong>le</strong> basse valli <strong><strong>del</strong>le</strong> <strong>Alpi</strong> C<strong>un</strong>eesi vale ovviamente<br />

la stessa considerazione. Per <strong>il</strong> plurale sigmatico, credo (spero) che la dott.<br />

Pellerino abbia sufficienti cognizioni di linguistica per sapere che l’ammutolimento<br />

di -s è <strong>un</strong> tratto morfologico assai diverso dal tipo di plurale di area italoromanza,<br />

e quanto all’affermazione che l’occitano possieda forme di plurale in<br />

-i, se la si basa sul cosiddetto «kyé» l’osservazione vale molto poco, per due<br />

motivi: 1) nella migliore <strong><strong>del</strong>le</strong> ipotesi stiamo sempre parlando, come per la bassa<br />

Val Maira, di zone di contatto dove <strong>il</strong> tipo piemontese sopravanza la (in questo<br />

<strong>caso</strong> pres<strong>un</strong>ta) tipologia occitana; 2) in realtà, sul carattere «occitano» <strong>del</strong> cosid-

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