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L'occitanizzazione delle Alpi Liguri e il caso del brigasco: un ...

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L’OCCITANIZZAZIONE DELLE ALPI LIGURI 203<br />

Su «A Vastera», nell’editoriale «Ai Lettori» interveniva invece<br />

Nino Lanteri. Relazionando <strong>del</strong>la cerimonia svoltasi a Verdeggia<br />

nel corso <strong>del</strong> XX Encontrë ën Tera Brigasca, segnalava come<br />

purtroppo nei mesi successivi […] vi sono state varie e curiose lagnanze<br />

sulla liceità o meno <strong>del</strong> riconoscimento di appartenenza <strong><strong>del</strong>le</strong> com<strong>un</strong>ità liguri<br />

<strong>del</strong>la terra brigasca alla minoranza linguistica storica occitana, ai sensi <strong>del</strong>la<br />

legge 482/99. Studiosi liguri di linguistica ritengono che <strong>il</strong> <strong>brigasco</strong> non sia occitano,<br />

poiché, esaminandolo da estranei come oggetto freddo di studio, sono<br />

gi<strong>un</strong>ti a definirlo <strong>un</strong> dialetto ligure-alpino. Molti di noi, pur nel rispetto di tali<br />

studi linguistici, si sentono portatori di memorie storiche tramandateci dai<br />

nostri vecchi, secondo le quali la secolare com<strong>un</strong>ità brigasca, costituitasi a Briga,<br />

nella Valle Livenza-Roja, e successivamente estesasi nell’alta Valle Argentina,<br />

creando i v<strong>il</strong>laggi di Realdo e Verdeggia, e nell’alta valle Tanaro nei v<strong>il</strong>laggi<br />

di Piaggia, Upega, Carnino e Viozene è stata creata da gente gi<strong>un</strong>ta dalla<br />

montagna, con storie, radici e tradizioni franco-piemontesi, diverse da quelle<br />

<strong>del</strong>la gente ligure proveniente dal mare. Abbiamo pertanto ritenuto di non<br />

intervenire nella polemica alquanto astiosa, anche perché ce ne sono sfuggite le<br />

vere finalità. Ci ha infatti stupito l’accanimento nel richiedere – a sette anni<br />

dalla sua emanazione – l’annullamento di <strong>un</strong>a <strong>del</strong>ibera <strong>del</strong>la Provincia di<br />

Imperia che, condividendo <strong>un</strong>a richiesta <strong>del</strong> Com<strong>un</strong>e di Triora, riconosceva la<br />

peculiarità <strong>del</strong>la minoranza linguistica storica di Realdo e Verdeggia, ai sensi<br />

<strong>del</strong>la legge 482/99. Sorprendentemente <strong>un</strong>a medesima richiesta è scaturita<br />

anche in <strong>un</strong> gruppo di partecipanti al Convegno di Studi «Garibaldi <strong>un</strong>d<br />

Nizzas Identität» tenutosi a Bolzano nel novembre scorso, a cura <strong>del</strong>la Società<br />

Dante Alighieri e <strong>del</strong>l’Unione Ufficiali in Congedo, rivolta com<strong>un</strong>que anche<br />

questa, esclusivamente alle minoranze linguistiche liguri, di Realdo e Verdeggia<br />

e di Olivetta San Michele. Tale richiesta lascia per ora fort<strong>un</strong>atamente in salvo,<br />

in assenza di storici locali, le minoranze linguistiche di Piaggia, Upega, Carnino<br />

e Viozene, dove si parla lo stesso <strong>brigasco</strong> di Realdo e Verdeggia, però in territorio<br />

piemontese, e per le quali la richiesta di riconoscimento ai sensi <strong>del</strong>la predetta<br />

legge è stata <strong>del</strong>iberata dai com<strong>un</strong>i di Briga Alta e di Ormea e dalla Provincia<br />

di C<strong>un</strong>eo e non dal com<strong>un</strong>e ligure di Triora e dalla Provincia di Imperia.<br />

Veramente ci auguriamo per l’avvenire <strong>un</strong> più sereno e solido esame <strong>del</strong>l’argomento,<br />

al quale per altro ci proponiamo di partecipare, aperti ad accoglierne le<br />

conclusioni, purché non si rivelino campan<strong>il</strong>istiche o stumentali. Intanto, come<br />

associazione «A Vastera», nel prosieguo <strong>del</strong>la nostra attività, pur cercando di<br />

non misconoscere gli sp<strong>un</strong>ti positivi che potranno emergere anche dalla polemica,<br />

continueremo ad impegnarci per mantenere vivo e, per quanto ancora

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