L'occitanizzazione delle Alpi Liguri e il caso del brigasco: un ...
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FIORENZO TOSO<br />
sociazione (privata), dalla stessa <strong>del</strong>ibera provinciale di Imperia<br />
indicata di fatto come <strong>un</strong>ica interlocutrice <strong>del</strong>l’Amministrazione<br />
Provinciale in materia di patrimonio linguistico locale, in quanto<br />
«animata da <strong>un</strong> profondo interesse per <strong>il</strong> mantenimento e lo sv<strong>il</strong>uppo<br />
<strong>del</strong>la lingua e cultura occitana» 35 .<br />
Di fronte a tutti questi episodi, in risposta alle sollecitazioni di<br />
diversi residenti <strong>del</strong>la zona preoccupati per la salvaguardia <strong>del</strong> patrimonio<br />
linguistico <strong>brigasco</strong> e olivettese, alla fine <strong>del</strong>lo stesso mese<br />
di settembre prendeva vita su <strong>un</strong> blog di discussione molto seguito<br />
nell’Imperiese, www.albertocane.blogspot.com, <strong>un</strong>a provocazione<br />
alla quale ho ritenuto opport<strong>un</strong>o dare anche <strong>il</strong> mio apporto<br />
di linguista specialista <strong>del</strong>l’area ligure non coinvolto nella realtà<br />
locale: in particolare veniva richiesto all’Amministrazione Provinciale<br />
di dimostrare con criteri oggettivi e inequivocab<strong>il</strong>i <strong>il</strong> carattere<br />
«occitano» dei dialetti di Realdo, Verdeggia e Olivetta San Michele,<br />
oppure di ritirare <strong>il</strong> proprio avallo all’assurda dichiarazione<br />
formulata in proposito dei rispettivi com<strong>un</strong>i 36 .<br />
35 Un resoconto <strong>del</strong>la manifestazione, a cura di Giampiero Alberti, veniva postato<br />
successivamente sul blog www.albertocane.blogspot.com: “È stato <strong>il</strong> prof. Annibale Salsa,<br />
Presidente Nazionale <strong>del</strong> C.A.I. – Club <strong>Alpi</strong>no Italiano e Docente di Antropologia<br />
Culturale all’Università di Genova, a consegnare personalmente all’associazione A Vastera<br />
– Uni<strong>un</strong> de Tradisi<strong>un</strong> Brigasche, nelle mani <strong>del</strong> suo Presidente prof. Antonio Lanteri, la<br />
bandiera occitana. La cerimonia si è svolta domenica scorsa a Viozene, in Alta Val Tanaro,<br />
nel Com<strong>un</strong>e di Ormea, con l’intenzione di rafforzare la fratellanza e l’<strong>un</strong>ità tra le popolazioni<br />
di lingua d’Oc, dalle <strong>Alpi</strong> ai Pirenei e di Guardia Piemontese in Calabria […]. ‘Nelle<br />
nostre valli – ha spiegato <strong>il</strong> prof Lanteri – la bandiera è gi<strong>un</strong>ta solo negli anni ’60, poiché<br />
prima non avevamo ness<strong>un</strong>a coscienza <strong>del</strong>la nostra identità e <strong>del</strong>la nostra lingua, che si<br />
erano sv<strong>il</strong>uppate molti secoli fa nella Provenza. Oggi la bandiera occitana e l’inno Se<br />
Chanta sono gli elementi forti che esprimono lo spirito che, come diceva Mistral, ‘vuole<br />
conservare la sua anima e la sua libertà’. La novità – ha continuato <strong>il</strong> Presidente – è che<br />
per la prima volta questa bandiera è passata dalle mani di <strong>un</strong>’Associazione, <strong>il</strong> C.A.I., a<br />
quelle di <strong>un</strong>’altra, A Vastera. Le nostre sono le <strong>un</strong>iche due associazioni ammesse, insieme<br />
ai com<strong>un</strong>i piemontesi, a partecipare a questa iniziativa, tesa ad affermare l’identità linguistica<br />
e culturale legata alla cultura occitana. A Vastera, quindi, che opera in Piemonte,<br />
<strong>Liguri</strong>a e Francia, custodirà <strong>il</strong> prezioso vess<strong>il</strong>lo per poi consegnarlo a <strong>un</strong> altro ente”. In<br />
realtà la presenza in area brigasca dei simboli integrati sulla cosiddetta bandiera “occitana”<br />
(da molti considerata <strong>un</strong> vess<strong>il</strong>lo di appartenenza politica più che “etnica”: si vedano<br />
in merito le polemiche relative su www.consultaprovenzale.org) era già stata duramente<br />
contestata da alc<strong>un</strong>i abitanti <strong>del</strong> luogo sull’edizione locale <strong>del</strong> quotidiano “La Stampa”.<br />
L’ut<strong>il</strong>izzo dei simboli nazionalitari “occitani” (la bandiera e l’inno soprattutto) verrà poi<br />
ampiamente commentato, in termini non precisamente lusinghieri, da molti partecipanti<br />
alla discussione sul blog www.albertocane. blogspot.com, di cui si parlerà tra breve.<br />
36 I più recenti interventi relativi alla discussione sono sempre leggib<strong>il</strong>i in www.albertocane.blogspot.com<br />
sui post Occitani in <strong>Liguri</strong>a? (7) e Occitani in <strong>Liguri</strong>a? (6), quest’ultimo<br />
contenente i rimandi alle p<strong>un</strong>tate precedenti, a loro volta tutti consultab<strong>il</strong>i. Il