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L'occitanizzazione delle Alpi Liguri e il caso del brigasco: un ...

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198<br />

FIORENZO TOSO<br />

sociazione (privata), dalla stessa <strong>del</strong>ibera provinciale di Imperia<br />

indicata di fatto come <strong>un</strong>ica interlocutrice <strong>del</strong>l’Amministrazione<br />

Provinciale in materia di patrimonio linguistico locale, in quanto<br />

«animata da <strong>un</strong> profondo interesse per <strong>il</strong> mantenimento e lo sv<strong>il</strong>uppo<br />

<strong>del</strong>la lingua e cultura occitana» 35 .<br />

Di fronte a tutti questi episodi, in risposta alle sollecitazioni di<br />

diversi residenti <strong>del</strong>la zona preoccupati per la salvaguardia <strong>del</strong> patrimonio<br />

linguistico <strong>brigasco</strong> e olivettese, alla fine <strong>del</strong>lo stesso mese<br />

di settembre prendeva vita su <strong>un</strong> blog di discussione molto seguito<br />

nell’Imperiese, www.albertocane.blogspot.com, <strong>un</strong>a provocazione<br />

alla quale ho ritenuto opport<strong>un</strong>o dare anche <strong>il</strong> mio apporto<br />

di linguista specialista <strong>del</strong>l’area ligure non coinvolto nella realtà<br />

locale: in particolare veniva richiesto all’Amministrazione Provinciale<br />

di dimostrare con criteri oggettivi e inequivocab<strong>il</strong>i <strong>il</strong> carattere<br />

«occitano» dei dialetti di Realdo, Verdeggia e Olivetta San Michele,<br />

oppure di ritirare <strong>il</strong> proprio avallo all’assurda dichiarazione<br />

formulata in proposito dei rispettivi com<strong>un</strong>i 36 .<br />

35 Un resoconto <strong>del</strong>la manifestazione, a cura di Giampiero Alberti, veniva postato<br />

successivamente sul blog www.albertocane.blogspot.com: “È stato <strong>il</strong> prof. Annibale Salsa,<br />

Presidente Nazionale <strong>del</strong> C.A.I. – Club <strong>Alpi</strong>no Italiano e Docente di Antropologia<br />

Culturale all’Università di Genova, a consegnare personalmente all’associazione A Vastera<br />

– Uni<strong>un</strong> de Tradisi<strong>un</strong> Brigasche, nelle mani <strong>del</strong> suo Presidente prof. Antonio Lanteri, la<br />

bandiera occitana. La cerimonia si è svolta domenica scorsa a Viozene, in Alta Val Tanaro,<br />

nel Com<strong>un</strong>e di Ormea, con l’intenzione di rafforzare la fratellanza e l’<strong>un</strong>ità tra le popolazioni<br />

di lingua d’Oc, dalle <strong>Alpi</strong> ai Pirenei e di Guardia Piemontese in Calabria […]. ‘Nelle<br />

nostre valli – ha spiegato <strong>il</strong> prof Lanteri – la bandiera è gi<strong>un</strong>ta solo negli anni ’60, poiché<br />

prima non avevamo ness<strong>un</strong>a coscienza <strong>del</strong>la nostra identità e <strong>del</strong>la nostra lingua, che si<br />

erano sv<strong>il</strong>uppate molti secoli fa nella Provenza. Oggi la bandiera occitana e l’inno Se<br />

Chanta sono gli elementi forti che esprimono lo spirito che, come diceva Mistral, ‘vuole<br />

conservare la sua anima e la sua libertà’. La novità – ha continuato <strong>il</strong> Presidente – è che<br />

per la prima volta questa bandiera è passata dalle mani di <strong>un</strong>’Associazione, <strong>il</strong> C.A.I., a<br />

quelle di <strong>un</strong>’altra, A Vastera. Le nostre sono le <strong>un</strong>iche due associazioni ammesse, insieme<br />

ai com<strong>un</strong>i piemontesi, a partecipare a questa iniziativa, tesa ad affermare l’identità linguistica<br />

e culturale legata alla cultura occitana. A Vastera, quindi, che opera in Piemonte,<br />

<strong>Liguri</strong>a e Francia, custodirà <strong>il</strong> prezioso vess<strong>il</strong>lo per poi consegnarlo a <strong>un</strong> altro ente”. In<br />

realtà la presenza in area brigasca dei simboli integrati sulla cosiddetta bandiera “occitana”<br />

(da molti considerata <strong>un</strong> vess<strong>il</strong>lo di appartenenza politica più che “etnica”: si vedano<br />

in merito le polemiche relative su www.consultaprovenzale.org) era già stata duramente<br />

contestata da alc<strong>un</strong>i abitanti <strong>del</strong> luogo sull’edizione locale <strong>del</strong> quotidiano “La Stampa”.<br />

L’ut<strong>il</strong>izzo dei simboli nazionalitari “occitani” (la bandiera e l’inno soprattutto) verrà poi<br />

ampiamente commentato, in termini non precisamente lusinghieri, da molti partecipanti<br />

alla discussione sul blog www.albertocane. blogspot.com, di cui si parlerà tra breve.<br />

36 I più recenti interventi relativi alla discussione sono sempre leggib<strong>il</strong>i in www.albertocane.blogspot.com<br />

sui post Occitani in <strong>Liguri</strong>a? (7) e Occitani in <strong>Liguri</strong>a? (6), quest’ultimo<br />

contenente i rimandi alle p<strong>un</strong>tate precedenti, a loro volta tutti consultab<strong>il</strong>i. Il

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