L'occitanizzazione delle Alpi Liguri e il caso del brigasco: un ...
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FIORENZO TOSO<br />
mentazione storica 71 , che ne rivela l’origine genovese quattro-cinquecentesca<br />
e la successiva acquisizione da parte dei <strong>Liguri</strong> <strong>del</strong>la<br />
montagna (a meno che non siano diventati «Occitani» anche i Calizzanesi,<br />
gli Ottonesi e [orrore] gli Ormeaschi…) in opposizione<br />
ai rivieraschi 72 : ciò prova sì <strong>un</strong>’autopercezione dei Brigaschi come<br />
di <strong>un</strong> gruppo «diverso» dagli abietti <strong>Liguri</strong> rivieraschi (e chi ne ha<br />
mai dubitato?), ma non certo, transitivamente, come «Occitani»,<br />
anche perché mi sembra a questo p<strong>un</strong>to acclarato che i Brigaschi<br />
non hanno mai avuto idea (come <strong>del</strong> resto la maggior parte degli<br />
«Occitani»…), di cosa fosse l’«Occitania»; e visto che <strong>il</strong> genovesismo<br />
«figone» come spregiativo per indicare i <strong>Liguri</strong> è diffuso anche<br />
in Corsica, lascio volentieri a Bronzato <strong>il</strong> compito di andare a<br />
spiegare agli irascib<strong>il</strong>i separatisti isolani che in realtà hanno sbagliato<br />
tutto: anche in Corsica si parla «occitano», e siccome l’«Occitania<br />
Granda» è momentaneamente parte <strong>del</strong>lo stato francese,<br />
conviene anche a loro starsene con i Pinzuti… Beh, non vorrei<br />
essere nei suoi panni.<br />
Riassumendo, le esternazioni di Bronzato non adducono affatto<br />
le più volte sollecitate prove di <strong>un</strong>’appartenenza <strong>del</strong> <strong>brigasco</strong><br />
all’area «occitana», tale da smentire la documentazione scientifica<br />
accreditata: sono anzi <strong>un</strong> clamoroso autogol perché dimostrano<br />
l’inconsistenza di tale pres<strong>un</strong>ta «occitanità» e gettano ulteriore discredito<br />
su <strong>un</strong>’ipotesi finora priva di convincenti motivazioni; per<br />
quanto mi riguarda poi, la sua ferrea convinzione che <strong>il</strong> <strong>brigasco</strong><br />
costituisca «<strong>un</strong>a forma sicuramente occitana di tipo provenzale<br />
alpino […] che ha subito negli anni, l’influsso <strong>del</strong>la vicina parlata<br />
ligure, che ne ha modificato, in alc<strong>un</strong>i casi, limitati in verità, gli<br />
esiti originali», essa riflette allo stato attuale <strong>un</strong>o dei più singolari<br />
exploit, dall’approvazione <strong>del</strong>la 482 a oggi, <strong>del</strong>la fantalinguistica<br />
acrobatica applicata, oltre naturalmente che <strong>il</strong> pio desiderio di<br />
qualche amministratore locale «creativo» e relativi sodali «occitano»-torinesi:<br />
<strong>un</strong> exploit secondo solo all’invenzione <strong>del</strong>la mino-<br />
71 Un mio saggio sull’argomento è apparso <strong>un</strong>a prima volta col titolo App<strong>un</strong>ti per<br />
<strong>un</strong>a storia <strong>del</strong>la parola fig<strong>un</strong>, in “Intemelion. Cultura e territorio”, 1 (1995), pp. 83-96 e<br />
poi, con alc<strong>un</strong>i ampliamenti, nella raccolta <strong>Liguri</strong>a linguistica, cit., pp. 89-105.<br />
72 Il termine passò anche in Provenza in seguito all’emigrazione dei figoni stessi.