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L'occitanizzazione delle Alpi Liguri e il caso del brigasco: un ...

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L’OCCITANIZZAZIONE DELLE ALPI LIGURI 201<br />

A dicembre uscivano intanto i numeri di fine anno di due periodici<br />

in vario modo collegati all’area brigasca, «R’nì d’àigüra»,<br />

rivista di studi etno-antropologici sulle <strong>Alpi</strong> liguri-Marittime, e «A<br />

novembre 2007), a cura <strong>del</strong>la Società Dante Alighieri – Comitato di Bolzano, Istituto per<br />

la Storia <strong>del</strong> Risorgimento Italiano, Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia con<br />

<strong>il</strong> patrocinio di Provincia autonoma di Bolzano – Autonome Provinz Bozen, Regione<br />

Autonoma Trentino Alto Adige e Presidenza <strong>del</strong> Consiglio Regionale, Città di Bolzano<br />

– Stadt Bozen, premesso che la Legge statale n. 482/1999 in materia di tutela <strong><strong>del</strong>le</strong> minoranze<br />

linguistiche storiche e <strong>il</strong> corrispondente decreto attuativo (DPR. n. 345/2001)<br />

ammettono la possib<strong>il</strong>ità che le amministrazioni com<strong>un</strong>ali dichiarino l’ut<strong>il</strong>izzo storico di<br />

<strong>un</strong>a lingua minoritaria da parte <strong>del</strong>la popolazione di <strong>un</strong> intero Com<strong>un</strong>e o di singole frazioni;<br />

fra le lingue minoritarie viene indicato l’occitano; e che dopo la <strong>del</strong>ibera in tal<br />

senso da parte dei Consigli Com<strong>un</strong>ali (su proposta di almeno 2/3 dei consiglieri), la<br />

Provincia di appartenenza è tenuta a pron<strong>un</strong>ciarsi in proposito ‘con atto motivato’, e che<br />

successivamente <strong>il</strong> Presidente <strong>del</strong> Consiglio Provinciale dà com<strong>un</strong>icazione alla Presidenza<br />

<strong>del</strong> Consiglio dei Ministri - Dipartimento per gli affari regionali e al Ministero <strong>del</strong>l’interno<br />

– Ufficio centrale per i problemi <strong><strong>del</strong>le</strong> zone di confine e <strong><strong>del</strong>le</strong> minoranze etniche <strong>del</strong>la<br />

dichiarazione di appartenenza <strong>del</strong>la popolazione di <strong>un</strong> dato ambito territoriale a <strong>un</strong>a<br />

<strong><strong>del</strong>le</strong> minoranze linguistiche storiche ammesse a tutela. R<strong>il</strong>evato anzitutto che Il Ministero<br />

<strong>del</strong>l’Interno ha dimostrato da ultimo <strong>un</strong>a profonda ignoranza <strong><strong>del</strong>le</strong> problematiche<br />

al nostro confine occidentale affermando nel suo ‘Rapporto 2000’ dal titolo Cultura<br />

e immagini dei gruppi linguistici di antico insediamento presenti in Italia, a sostegno dei<br />

contenuti <strong>del</strong>la precitata legge n. 482/99 (‘Ministero <strong>del</strong>l’Interno – Dipartimento per le<br />

libertà civ<strong>il</strong>i e l’immigrazione - Direzione centrale per i diritti civ<strong>il</strong>i, la cittadinanza e le<br />

minoranze - area minoranze – La Minoranza linguistica occitana’), che ‘la contea di<br />

Nizza, ceduta ai Savoia nel 1388, seguì <strong>un</strong>a sorte analoga (ai territori conquistati dalla<br />

Francia): <strong>un</strong> editto sabaudo <strong>del</strong> 1560 determinò che fosse la parlata piemontese (sic!), e<br />

non <strong>il</strong> francese a sostituire l’occitano’, mentre è a tutti noto che Nizza volontariamente<br />

si diede ad Amedeo VII di Savoia per essere protetta dalle mire dei conti di Provenza e<br />

dei re di Francia e che con Emanuele F<strong>il</strong>iberto l’italiano (e non <strong>il</strong> piemontese!) venne<br />

indicato come lingua ufficiale al posto <strong>del</strong> latino e non <strong>del</strong>l’occitano (12 febbraio 1561).<br />

Inoltre, che con la circolare n. 42 <strong>del</strong> 2007, applicativa <strong>del</strong>la legge 15 febbraio 1989, n.<br />

54, circolare che elenca i Com<strong>un</strong>i ceduti a Stati esteri a seguito <strong>del</strong> Trattato di pace <strong>del</strong><br />

1947, <strong>il</strong> nostro Ministero <strong>del</strong>l’Interno gi<strong>un</strong>ge al p<strong>un</strong>to di dimenticare <strong>del</strong> tutto i Com<strong>un</strong>i<br />

di Briga e Tenda; r<strong>il</strong>evato che in <strong>Liguri</strong>a, con <strong>del</strong>ibera n. 80 <strong>del</strong> 31 luglio 2000 la Provincia<br />

di Imperia ha accolto l’istanza dei com<strong>un</strong>i di Triora (per le frazioni Realdo e<br />

Verdeggia) e di Olivetta San Michele, inoltrandola agli organi statali di competenza, di<br />

dichiarare la popolazione corrispondente di lingua ‘occitana’. Constatato che tale dichiarazione<br />

di appartenenza dei dialetti locali alla lingua ‘occitana’ appare smentita non solo<br />

dalla tradizione locale, per la quale vige da sempre <strong>un</strong> rapporto di prossimità con le parlate<br />

liguri circostanti, ma anche dalla letteratura scientifica antica e recente, soprattutto<br />

dopo gli ampi studi di Werner Forner, Jean-Ph<strong>il</strong>ippe Dalbera, Giulia Petracco Sicardi,<br />

Pierleone Massajoli e altri linguisti italiani e stranieri, in base ai quali si r<strong>il</strong>eva come sia<br />

<strong>un</strong> dato scientifico <strong>un</strong>iversalmente accreditato che le parlate in questione appartengono<br />

al gruppo ligure, e in particolare alla sottovarietà ligure-alpina; constatato inoltre che<br />

questa classificazione è accolta in tutte le pubblicazioni scientifiche, compresa <strong>un</strong>a pubblicazione<br />

ufficiale <strong>del</strong> governo francese per la quale le varietà dialettali in questione<br />

quali si parlano anche in alc<strong>un</strong>e aree al di là <strong>del</strong>la frontiera, Alta Val Roia ‘francese’ (tra<br />

cui Briga, Tenda, Piena, Libri, ecc.), sono di tipo ligure alpino (J.-P. Dalbera, Les Ilots<br />

<strong>Liguri</strong>ens de France, in Les Langues de France sous la direction de B. Cerquiglini. Textes<br />

rassemblés par M. Alessio et J. Sib<strong>il</strong>le, publié avec le concours du Ministère de la Culture

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