L'occitanizzazione delle Alpi Liguri e il caso del brigasco: un ...
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L’OCCITANIZZAZIONE DELLE ALPI LIGURI 223<br />
ma per l’app<strong>un</strong>to questi tratti com<strong>un</strong>i, secondo la logica di <strong>un</strong>a<br />
corretta analisi linguistica, sono <strong>del</strong> tutto irr<strong>il</strong>evanti ai fini di <strong>un</strong>a<br />
classificazione scientifica <strong>del</strong> dialetto in questione. Purtroppo tale<br />
logica non soggiace alle esercitazioni di geolinguistica m<strong>il</strong>itante di<br />
Bronzato: se l’esito <strong>brigasco</strong> di -ARE è a l<strong>un</strong>ga e se quello di<br />
-ARIU ed -ERE è -é, non serve a nulla che ciò avvenga in totale<br />
continuità con la situazione presente in tutta la <strong>Liguri</strong>a occidentale<br />
e in Piemonte; ovviamente «questo insieme di esiti riallacciano<br />
sicuramente <strong>il</strong> <strong>brigasco</strong> all’ambiente linguistico occitano e in particolare<br />
a quello alpino». Buonanotte.<br />
Peraltro, visto che la bibliotechina di Bronzato ridonda di dotte<br />
dissertazioni sulla fonetica di questa o quella sottovarietà béarnese<br />
ma non certo <strong><strong>del</strong>le</strong> più diffuse panoramiche <strong>del</strong>l’area ligure<br />
(che se ne farebbe, <strong>del</strong> resto?), gli capita non solo di «dimenticare»<br />
anche altri particolari di questo tipo, tutt’altro che insignificanti,<br />
ma persino di rimo<strong>del</strong>lare a proprio uso e consumo <strong>il</strong> sistema<br />
dei dialetti liguri: secondo lui d<strong>un</strong>que ‘stella’ in area ligure si<br />
dice ste<strong>il</strong>a come in piemontese (c’è scritto davvero, non sto scherzando!),<br />
e naturalmente lo stela <strong>brigasco</strong>, forma in realtà com<strong>un</strong>e<br />
a tutta l’area da Monaco a Sarzana 59 , è <strong>un</strong> bel <strong>caso</strong> di esito «occitano»;<br />
va da sé che anche gli esiti <strong>del</strong> tipo téra, candéra che <strong>il</strong> <strong>brigasco</strong><br />
ha notoriamente in com<strong>un</strong>e con tutta la <strong>Liguri</strong>a centro-occidentale<br />
sono «occitani», mentre tutta la <strong>Liguri</strong>a avrebbe secondo<br />
Bronzato (che per dimostrarlo usa, tenetevi forte, esempi… piemontesi!)<br />
<strong>il</strong> tipo tei(r)a, candei(r)a 60 . Per non aver preso in esame<br />
questo mirabolante «elemento distintivo e caratteristico <strong><strong>del</strong>le</strong> parlate<br />
occitane» anche la povera Petracco Sicardi si busca <strong>un</strong> bel diciotto<br />
in linguistica dall’inclito Bronzato, ma forse la professores-<br />
59 Mi limito a citare <strong>il</strong> VPL che dà stéla come forma d’uso generale in tutta la <strong>Liguri</strong>a<br />
con pochissime varianti: abbiamo altresì stè<strong>il</strong>a a Riomaggiore nello Spezzino, come esito<br />
di <strong>un</strong> fenomeno locale di dittongazione, e stèira a Dego e M<strong>il</strong>lesimo, dialetti di transizione<br />
verso <strong>il</strong> piemontese.<br />
60 Mi limito a indicare i p<strong>un</strong>ti liguri centro-occidentali <strong>del</strong>la rete VPL in cui non si<br />
ha dittongazione, e conseguentemente le forme locali sono identiche a quella brigasca:<br />
te(r)a vige a Ventimiglia, Camporosso, Pigna, Apricale, Soldano, Sanremo, Bussana,<br />
Triora, Taggia, Carpasio, Porto Maurizio Oneglia, Pontedassio, Pieve di Teco, Alassio,<br />
Casanova Lerrone, Albenga; cande(r)a vige a Ventimiglia, Soldano, Sanremo, Taggia,<br />
Carpasio, Porto Maurizio, Oneglia, Pieve di Teco, Casanova Lerrone, Alassio, Albenga.<br />
Come è noto, <strong>del</strong> resto, l’esito è compatto in tutta l’area a est di Finale.