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Cartesio René des Cartes Magia Naturale

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03/07/2012 - 21.12 <strong><strong>Cartes</strong>io</strong> <strong>René</strong> <strong>des</strong> <strong>Cartes</strong> <strong>Magia</strong> <strong>Naturale</strong><br />

caduta dei gravi con uguale velocità). Oltre a Beeckman frequentò anche il matematico<br />

Faulhauer, conosciuto ad Ulm nel 1620, che lo erudì nei più recenti sviluppi dell'algebra,<br />

particolarmente nei lavori di Viète. Nel 1619 Descartes lasciò l'Olanda per recarsi in Danimarca,<br />

quindi si recò la Germania dove si arruolò nell'esercito del duca Massimiliano di Baviera allo<br />

scoppio della Guerra dei 30 anni. Tra il 1619 ed il 1620 egli iniziò a sviluppare i principi del suo<br />

sistema: i semplici ragionamenti che un uomo di buon senso può fare spontaneamente riguardo<br />

alle cose che si offrono alla sua attenzione sono di gran lunga più evoluti e vicini al vero delle<br />

cose che uno apprende nelle scuole. Si convinse che era necessario cancellare tutte le conoscenze<br />

acquisite per ripart ire da zero e rimetterle insieme dopo averle controllate e ordinate secondo le<br />

esigenze della ragione. Racconta Descartes che questa ispirazione gli venne da tre sogni fatti a<br />

Neuburg, alla frontiere nord della<br />

Baviera, dove era di stanza<br />

l'esercito, la notte del 10 novembre<br />

1619. In uno di essi, un violento<br />

uragano lo faceva volare lontano<br />

da Flèche e, mentre era in volo,<br />

egli guardava la tempesta<br />

osservandola, libero da<br />

superstizione, con gli occhi della<br />

scienza. Si svegliò e per giorni<br />

interi restò rinchiuso nella sua<br />

stanza molto riscaldata da una<br />

grande stufa in ceramica. Meditò lì<br />

dentro e, alla fine, uscì pieno di<br />

entusiasmo per aver intravisto il<br />

fondamento di una scienza<br />

meravigliosa. Anche se non ci disse<br />

qual era il fondamento e quale la<br />

scienza, sembra che si trattasse<br />

dell'applicazione dell'algebra alla<br />

geometria e quindi all'invenzione (che sarà anche di Fermat) della geometria analitica e, più in<br />

generale, all'applicazione della matematica allo studio dei fenomeni naturali. Fu qui dunque che<br />

nacque il primo abbozzo del Discours de la Méthode. L'entusiasmo per l'illuminazione era tale<br />

che la fede ingenua di Descartes, come sostiene Mesnard, gli fece far voto di un pellegrinaggio a<br />

Loreto (tal cosa si realizzò nel 1623). Ed a seguito di tale illuminazione Descartes si convinse a<br />

lasciare definitivamente l'esercito (fine 1619).<br />

Tra il 1620 ed il 1622 viaggiò in Germania ed Olanda. Nel 1622 tornò in Francia e, dopo una<br />

permanenza a Parigi, si rimise in viaggio verso l'Italia. Di questo periodo abbiamo uno dei suoi<br />

primi scritti, De solidorum elementis, che si aggiunge ad altre brevi note (Olympiques), ad un suo<br />

vecchio scritto di musica, Abrégé de musique (del 1618 dedicato a Beeckman), un trattatello di<br />

scherma (Traité d'escrime del 1613, perduto) e ad altre brevi opere alcune prima perdute e<br />

quindi ritrovate nel 1859 (Cogitationes Privatae) ed altre perdute definitivamente.<br />

Tra l'autunno del 1623 ed il maggio del 1625, Descartes si recò a Venezia (per la cerimonia delle<br />

nozze del Doge con il mar Adriatico), a Roma (per l'apertura dell'Anno Santo il 24 dicembre<br />

1624), a Firenze e, probabilmente - visto che alcuni lo negano - proprio a fare il pellegrinaggio a<br />

Loreto (nel qual caso, visto che il suo pellegrinaggio era frutto di un voto, esso sarebbe dovuto<br />

avvenire, come da costume dell'epoca, a piedi). In Italia non incontrò Galileo, che in quegli anni<br />

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