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Cartesio René des Cartes Magia Naturale

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03/07/2012 - 21.12 <strong><strong>Cartes</strong>io</strong> <strong>René</strong> <strong>des</strong> <strong>Cartes</strong> <strong>Magia</strong> <strong>Naturale</strong><br />

E Descartes passa a dare le analogie che gli occorrono per illustrare la natura della luce, tutte le<br />

sue proprietà che l'esperienza ci ha fatto conoscere e per dedurne tutte le altre.<br />

La prima analogia che Descartes fa è quella della persona che si aggiri di notte senza alcuna<br />

illuminazione o di un cieco (l'analogia risale a 2000 anni prima).<br />

La luce è come un bastone nelle mani di un cieco: l'azione vivace che passa attraverso l'aria ed<br />

arriva ai nostri occhi agisce nello stesso modo che la resistenza fatta da un bastone di un cieco<br />

quando incontra dei corpi.<br />

In questa visione i colori non sono propri dei corpi ma del diverso modo in cui i corpi riflettono il<br />

movimento della luce per rinviarcelo agli occhi.<br />

E ciò, ancora con l'analogia del bastone, corrisponde al fatto che il bastone si accorge di toccare<br />

un albero, una pietra, dell'acqua, ...<br />

Per poter fare un paragone vi invito a riflettere come la luce, nei corpi così detti luminosi, è<br />

soltanto un certo movimento o una azione molto rapida o molto viva che passa davanti ai nostri<br />

occhi per mezzo dell'aria o di altri corpi trasparenti, come il movimento o la resistenza dei corpi<br />

incontrati dal cieco passano verso la sua mano grazie al bastone.<br />

E ciò vi impedirà di considerare strano che la luce possa estendere i suoi raggi, in un solo attimo,<br />

dal sole fine a noi: sapete infatti che l'azione con cui si muove una delle estremità del bastone<br />

passa istantaneamente all'altra estremità, e la stessa cosa dovrebbe accadere anche se tra la terra<br />

e il cielo esistesse maggiore distanza di quanta ne esiste.<br />

E neppure vi stupirete vedendo, per mezzo suo, ogni specie di colore; potreste anche credere che nei<br />

corpi, così detti colorati, questi colori non sono che il diverso modo in cui i corpi ricevono e<br />

rinviano la luce verso gli occhi, pensando che per il cieco le differenze notate, mediante il bastone,<br />

tra alberi, pietre, acqua e altre simili cose, non sono molto rilevanti dalle differenze esistenti tra il<br />

rosso, il giallo, il verde e tutti gli altri colori.<br />

Ma le differenze in tutti questi corpi sono soltanto i diversi modi di muoversi o di resistere ai<br />

movimenti di quel bastone.<br />

E da ciò potrete dedurre che non è necessario supporre il passaggio di qualche cosa di materiale<br />

dagli oggetti agli occhi, per permetterci di vedere i colori e la luce: non è neppure necessario che in<br />

tali oggetti si dia qualche cosa di simile all'idea o ai sentimenti che ce ne facciamo, o per lo meno<br />

che nulla dei corpi sentiti dal cieco debba passare lungo il bastone fino alla mano, e che la<br />

resistenza o il movimento di quei corpi, unica causa dei sentimenti che prova, non abbiano alcuna<br />

somiglianza con le idee che se ne fa.<br />

Così il vostro spirito sarà liberato da tutte quelle immagini svolazzanti nell'aria, chiamate specie<br />

intenzionali, che tanto tormentano la immaginazione dei filosofi.<br />

E potrete anzi facilmente decidere, relativamente al luogo da dove l'azione proviene, quale sia la<br />

causa del sentimento della vista.<br />

Come il cieco può sentire i corpi che lo circondano, non soltanto per l'azione di quei corpi che si<br />

muovono contro il bastone, ma anche per l'azione della mano, quando questi corpi gli resistono,<br />

cosi anche gli oggetti della vista si possono sentire non soltanto per l'azione che, esistente negli<br />

occhi, tende verso essi.<br />

Tuttavia poiché questa azione non è altro che la luce, dobbiamo rilevare che può trovarsi soltanto<br />

negli occhi di quelli che vedono nelle tenebre della notte, come i gatti; quanto agli uomini, vedono<br />

generalmente soltanto per l'azione che viene dagli oggetti: infatti l'esperienza ci mostra che sono<br />

gli oggetti che devono essere luminosi o illuminati per essere visti, e non gli occhi per vederli...<br />

[Dioptrique; 12; 101-102]<br />

Pagina 52 di 102

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