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Cartesio René des Cartes Magia Naturale

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03/07/2012 - 21.12 <strong><strong>Cartes</strong>io</strong> <strong>René</strong> <strong>des</strong> <strong>Cartes</strong> <strong>Magia</strong> <strong>Naturale</strong><br />

Descartes continua con la sua analogia portandola oltre.<br />

Egli dice che (si veda la figura precedente) come le parti del vino che sono in C tendono a scendere<br />

in linea retta verso A nel me<strong>des</strong>imo istante in cui questo foro è aperto e nello stesso tempo per il<br />

foro B, e che le parti di vino che sono in D ed in E tendono anch'esse, nello stesso istante ad uscire<br />

attraverso questi due fori, senza che nessuna di queste azioni sia impedita dalle altre né dalla<br />

resistenza dei grappoli che sono nel recipiente.<br />

Anzi, questi grappoli, nonostante siano pressati, non scendono come il vino verso i fori e gli acini<br />

dell'uva nel tino rappresentano nel suo modello le parti più grossolane dell'aria.<br />

Così tutte le parti della materia che tocca il lato del Sole volto verso di noi, tendono in linea retta<br />

verso i nostri occhi nel me<strong>des</strong>imo istante che sono aperti, senza impedirsi le une con le altre e<br />

anche senza essere impedite dalle parti grossolane dei corpi trasparenti, che sono tra i due.<br />

Descartes passa poi a definire i raggi luminosi come quelle infinite linee rette, che nell'analogia<br />

sono i segmenti di retta - EB, CB, DB ed EA, CA, DA - disegnati in figura, che si dipartono dai<br />

corpi luminosi verso i corpi illuminati. I raggi luminosi sono le rette lungo le quali si esercita<br />

l'azione della luce.<br />

Tali raggi sono poi deviati o smorzati quando incontrano un ostacolo, come fa una pietra o una<br />

palla.<br />

Egli, dopo aver detto che i raggi vanno trattati come si trattano i movimenti di pietre e palle,<br />

inizia ad introdurre la sua terza analogia che gli serve appunto per la spiegazione di riflessione e<br />

rifrazione. Secondo questa terza analogia, la luce è assimilata ad una palla da tennis (in ogni<br />

figura della Dioptrique vi è un omino con una racchetta che scaglia una palla in modo che la sua<br />

traiettoria sostituisca quella<br />

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