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Cartesio René des Cartes Magia Naturale

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03/07/2012 - 21.12 <strong><strong>Cartes</strong>io</strong> <strong>René</strong> <strong>des</strong> <strong>Cartes</strong> <strong>Magia</strong> <strong>Naturale</strong><br />

Subito dopo questa viene una seconda analogia che serve a Descartes per spiegare la<br />

trasparenza dei corpi e la propagazione della luce nella materia. Si serve di un tino, con due fori<br />

A e B come in figura, pieno di grappoli ed acini<br />

[Dioptrique; 12; 103]<br />

d'uva. Quando si pigia il tutto dai fori esce del liquido. Egli dice che,<br />

poiché non esiste vuoto in Natura, come quasi tutti i filosofi ritengono, e poiché non vi sono pori<br />

che si possano apprezzare negli oggetti che ci circondano, l'esperienza può mostrarci chiaramente<br />

che questi pori devono risultare riempiti di qualche materia sottilissima e fluidissima,<br />

estendentesi senza soluzione di continuità dagli Astri fino a noi [Dioptrique; 12; 103]<br />

Prima di proseguire qui è d'obbligo fermarsi per fare alcune osservazioni(13). Descartes fa delle<br />

assunzioni molto importanti che avranno notevoli ricadute nella storia del pensiero non solo<br />

scientifico. Ciò che egli dice non è certo una novità: si inserisce nella lunga tradizione<br />

aristotelica. La prima è la questione della luce che, in quanto propagatesi istantaneamente, è<br />

ritenuta avere una velocità infinita. E questa ammissione va di pari passo con l'altra, con<br />

l'azione a contatto tra acino ed acino (tra corpuscolo e corpuscolo, come vedremo) e con il rifiuto<br />

della possibile esistenza del vuoto. Non si capisce bene, se non come un'acritica accettazione<br />

della tradizione, questa posizione di Descartes. Queste affermazioni di principio da dove gli<br />

provengono ? Quale parte del suo Metodo le ammette ? Egli dice esplicitamente nelle regole che<br />

si era dato nel Metodo, addirittura al primo posto: Non accettare ami nulla per vero che io non<br />

sapessi chiaramente come vero. Aveva aggiunto poi che occorreva sperimentare ma ecco che,<br />

come capita qualcosa davvero complesso e sul quale vi era solo l'affermata tradizione, Descartes<br />

va tranquillamente sulla via della tradizione e quindi di un pregiudizio dannoso per ogni<br />

sviluppo futuro.<br />

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