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Cartesio René des Cartes Magia Naturale

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03/07/2012 - 21.12 <strong><strong>Cartes</strong>io</strong> <strong>René</strong> <strong>des</strong> <strong>Cartes</strong> <strong>Magia</strong> <strong>Naturale</strong><br />

medicina è costruita in gran parte per analogia con quella degli organi interni degli animali.<br />

Galeno è un aristotelico che assegna funzioni teleologiche agli organi. Ma non accetta Aristotele<br />

quando questi assegna al cuore una parte importante nella fisiologia umana. Galeno sposta nel<br />

fegato il suo centro d'interesse, fegato che produrrebbe il sangue e lo purificherebbe. Il sangue ha<br />

una sorta di circolazione che lo porta al cuore, dove si riscalda e quindi ai polmoni che invece<br />

tendono a raffreddarlo. L'uomo è dotato di tre spiriti: quello animale che partendo dal cervello<br />

raggiunge i vari organi attraverso i nervi; quello vitale che si dirama dal cuore attraverso le<br />

arterie; quello naturale che parte dal fegato ed è propagato dalle vene. Ognuno dei tre spiriti è<br />

separato dall'altro. Tutto questo (succintissimamente raccontato) era basato su le suddette<br />

osservazioni sperimentali di Galeno. Ma dal II secolo fino al XV, la sua opera, quando fu<br />

riscoperta, tradotta e commentata divenne argomento di dispute aristoteliche basate sul<br />

sillogismo (questo era generalmente il modo di procedere nelle Università). Il ritorno alla<br />

"sperimentazione", questa volta con certe dissezioni su cadaveri di uomini, fu innanzitutto opera<br />

degli "artisti-artigiani" a partire dal Trecento (che spesso lavoravano per il sistema giudiziario).<br />

Durante il Rinascimento (1531) si dispose dell'intero corpo delle opere di Galeno tradotto e ciò<br />

accese un vivo interesse intorno al corpo ed alla funzione dei suoi organi. Ma già Leonardo aveva<br />

lavorato su questioni anatomiche ed a lui seguì l'opera più nota del Rinascimento, la "Fabrica"<br />

(1543) di Vesalio (1514-1574), il padre dell'anatomia moderna. Uno tra i problemi che Vesalio<br />

sollevò, fuori dalla tradizione galenica, era il capire il passaggio del sangue dal sistema arterioso<br />

al venoso, attraverso il cuore. Egli sezionò vari cuori ma non trovò i pori di cui parlava Galeno.<br />

Tuttavia il passaggio da un sistema all'altro avveniva. Altra questione sollevata da Vesalio fu<br />

sullo spirito animale che si irradiava dal cervello. Molte traduzioni dal greco riportavano<br />

"anima" introducendo elementi metafisici nel corpo. Vesalio ebbe il coraggio di sbarazzarsi di<br />

tale cosa evitando ogni controversia teologica. Nella cattedra di Padova si successero a Vesalio<br />

prima Fallopio (1523 - 1563), quindi Fabrizi d'Acquapendente (1537 - 1619) e fu proprio allievo di<br />

quest'ultimo William Harvey (1578 - 1657).<br />

Harvey (1628) prende le mosse dal pregiudizio aristotelico del cuore come centro dell'organismo e<br />

dalla visione platonica del movimento in circolo. Riuscì, attraverso osservazioni in autopsie, a<br />

scoprire la circolazione del sangue riuscendo a ridare al cuore ("il sole del microcosmo" come egli<br />

lo chiama) quella dignità che gli era stata tolta da Galeno: è il battito del cuore che permette la<br />

circolazione del sangue ! La cosa la suffragò con variate esperienze che lo convinsero che il cuore<br />

può operare non certo come pompa (questo lo avrebbe messo nel novero dei meccanicisti) ma<br />

come sovrano del corpo e come luogo dove il sangue recupera le sue qualità. Falsificò poi la teoria<br />

del sangue prodotto dal fegato con un semplice conto che confrontò quanto sangue passava dal<br />

cuore con quanto ne avrebbe dovuto produrre il fegato: quest'ultima quantità risultava enorme<br />

per un organo così piccolo. Insomma, a parte alcuni dettagli (relazione tra vene ed arterie che<br />

avrebbero avuto bisogno dei lavori con il microscopio di Malpighi - 1628/1694 - per stabilire<br />

l'esistenza di capillari), si erano gettate le basi della rivoluzione harveyana. (che però, per il<br />

disinteresse dello stesso Harvey nel farla conoscere, dovette aspettare ancora circa 100 anni<br />

prima che fosse conosciuta dal gran pubblico. La pratica medica, anche la sua, seguì con i salassi<br />

anche se si cominciò a comprendere il meccanismo dell'avvelenamento: seguì anche con strane<br />

cure, di derivazione paracelsiana, che prevedevano l'imposizione della mano di un morto per una<br />

malattia cronica su di un malato di tumore).<br />

Si può certamente dire che i lavori di Harvey partono da concezioni aristoteliche, concezioni nelle<br />

quali il moto circolare assume un valore fondamentale proprio perché è l'intero mondo<br />

organizzato in quel modo. La circolazione del sangue rende il microcosmo assimilabile al<br />

macrocosmo e la funzione vivificante e rigenerativa del Sole viene nel microcosmo sostituita dal<br />

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