universita' degli studi della tuscia facolta' di agraria ... - Unitus DSpace
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VI. Analisi <strong>della</strong> variabilità genetica e morfologica tra 25 cloni <strong>di</strong><br />
Carciofo Romanesco collezionate (selezionate) nel Lazio.<br />
1. INTRODUZIONE<br />
Nel presente esperimento si è voluto collezionare per conservare e caratterizzare i genotipi <strong>di</strong><br />
carciofo romanesco ancora presenti nelle aziende laziali, come una strategia per preservare la<br />
variazione genetica esistente negli ecotipi locali, i quali rappresentano un’importante risorse<br />
genetica <strong>di</strong>sponibile, essendo una fonte <strong>di</strong> geni utili nel presente per miglioramenti genetici<br />
futuri. Recentemente molte aziende cinearicole italiane hanno sostituito i loro ecotipi con un<br />
solo clone commerciale <strong>di</strong> tipo "Romanesco"chiamato “C3”, creando un rischio conseguente<br />
<strong>di</strong> erosione <strong>di</strong> variabilità genetica.<br />
La <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> un singolo clone come detto, rende più vulnerabile la cinaricoltura regionale<br />
che non può competere per precocità con le produzioni del Sud d’Italia, questa situazione ha<br />
portato a una notevole riduzione dei campi coltivati con le altre varietà commerciali ed ecotipi<br />
locali (quali. Castellamare, Grato, Campagnano), con conseguente erosione genetica.<br />
Obiettivo del presente lavoro è stato quello <strong>di</strong> caratterizzare alcuni ecotipi <strong>di</strong> carciofo<br />
Romanesco reperiti in aziende laziali, per una futura salvaguar<strong>di</strong>a <strong>della</strong> bio<strong>di</strong>versità esistente.<br />
2. MATERIALI E METODI<br />
Il presente esperimento <strong>di</strong> analisi molecolare è stato realizzato sui 25 cloni <strong>di</strong> carciofo del<br />
campo catalogo dell’Arsial <strong>di</strong> Tarquinia, i quali sono stati collezionati in <strong>di</strong>verse località <strong>della</strong><br />
regione Laziale. A <strong>di</strong>fferenza <strong>della</strong> metodologia <strong>di</strong> campionamento eseguita per l’esperimento<br />
riportato nel capitolo III (Analisi <strong>della</strong> variabilità genetica in popolazioni <strong>di</strong> Cynara<br />
cardunculus Var. Scolymus me<strong>di</strong>ante la caratterizzazione molecolare <strong>di</strong> ecotipi <strong>di</strong> carciofo<br />
romanesco nel Lazio) in questo caso i genotipi raccolti sono stati selezionati cercando <strong>di</strong><br />
collezionare le <strong>di</strong>verse tipologie presenti nel campo basandosi su caratteristiche morfologiche.<br />
Ogni genotipo è stato propagato in vitro per ottenere 18 piante valutate nel campo<br />
sperimentale dell’Arsial Tarquinia ponendo le piante in un sesto 70X70 cm.<br />
Per verificare che le piante <strong>di</strong> ciascuna parcella appartenessero effettivamente allo stesso<br />
clone sono state analizzate utilizzando 3 marcatori molecolari ISSR (810,834 e 841) per dopo<br />
realizzare la prova completa <strong>di</strong> analisi molecolare fra i 25 cloni del campo catalogo..<br />
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