universita' degli studi della tuscia facolta' di agraria ... - Unitus DSpace
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con<strong>di</strong>zioni climatiche le piante non sono ancora entrate in riposo vegetativo si può prevedere<br />
l’utilizzo <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssecanti (e.g. Diquat). La scelta <strong>degli</strong> ovoli deve necessariamente ricadere su<br />
quelli posti più in profon<strong>di</strong>tà in posizione <strong>di</strong>stale rispetto al colletto <strong>della</strong> pianta, essendo<br />
questi <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni maggiori, più ricchi <strong>di</strong> sostanze <strong>di</strong> riserva ed in grado <strong>di</strong> dare origine a<br />
piante più precoci e più produttive. Prima <strong>di</strong> essere messi a <strong>di</strong>mora in campo, gli ovoli<br />
subiscono un trattamento <strong>di</strong> pregermogliamento: vengono posti in starti <strong>di</strong> paglia o sabbia e<br />
fatti pregermogliare in ambiente caldo-umido quin<strong>di</strong> vengono bagnati per 1-2 volte al giorno<br />
per 2-3 giorni e dopo una settimana sono pronti per l’impianto (Bianco, 1990).<br />
La propagazione per carducci è tipica delle regioni centro-settentrionali, dove in estate per<br />
effetto del clima più fresco, non si ha un vero e proprio arresto vegetativo e la maggior parte<br />
delle varietà coltivate <strong>di</strong>fferenziano pochi ovoli.<br />
I carducci sono germogli o polloni in grado <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>care, che si sviluppano dalle gemme<br />
presenti sul rizoma, sia alla ripresa vegetativa che durante tutto il ciclo colturale, e dal cui<br />
<strong>di</strong>sseccamento derivano gli ovoli. Per ottenere un buon attecchimento dei carducci, questi<br />
devono essere ben sviluppati, lunghi circa 20-40 cm, a base larga, presentare un certo numero<br />
<strong>di</strong> ra<strong>di</strong>ci ed essere provvisti <strong>di</strong> almeno 4-5 foglie visibili. Per il trapianto dei carducci è<br />
consigliabile scegliere quelli emersi più tar<strong>di</strong>vamente, in quanto derivano da gemme situate<br />
sulla parte me<strong>di</strong>ana o basale del rizoma e risultano fisiologicamente più maturi e in grado <strong>di</strong><br />
dare piante più precoci e più produttive. Carducci si possono prelevare dalla pianta madre<br />
poco prima dell’impianto <strong>della</strong> carciofaie, oppure possono essere messi precedentemente a<br />
ra<strong>di</strong>care in vivaio. Questo metodo <strong>di</strong> propagazione può applicarsi a partire dall’autunno fino<br />
alla primavera. Il carduccio vegeta fino a maggio e successivamente si <strong>di</strong>sseca con la carenza<br />
idrica, lasciando sul terreno soltanto un piccolo rizoma quiescente; in autunno con la ripresa<br />
delle pioggia si sviluppa un germoglio dalla gemma del rizoma, che da origine alla pianta che<br />
produrrà nell’inverno seguente (Bianco, 1990).<br />
In conclusione mentre la carciofaie impiantata con gli ovoli è risvegliata in estate si comporta<br />
come una coltura annuale, quella impiantata in autunno e fino alla primavera, si comporta<br />
come una coltura biennale.<br />
La propagazione per parti <strong>di</strong> ceppo è utilizzata per impianti estivi precoci, in varietà dotate<br />
<strong>di</strong> rizoma molto sviluppato che <strong>di</strong>fferenziano pochi ovoli, o quando, in annate particolari a<br />
causa <strong>di</strong> squilibri, le piante che normalmente producono ovoli non riescono a <strong>di</strong>fferenziarli.<br />
All’atto dell’espianto <strong>della</strong> carciofaie, le ceppaie vengono <strong>di</strong>vise in frazioni chiamate zampe,<br />
in modo che ciascuna <strong>di</strong> esse contenga un certo numero <strong>di</strong> gemme (almeno 2-3 gemme). I<br />
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