universita' degli studi della tuscia facolta' di agraria ... - Unitus DSpace
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Il carciofo aiuta il fegato nell'eliminazione dei prodotti tossici ed abbassa il colesterolo ed i<br />
trigliceri<strong>di</strong> nel sangue; è inoltre un toccasana per la <strong>di</strong>gestione e per i problemi <strong>di</strong> ritenzione<br />
idrica. Sarebbe quin<strong>di</strong> consigliabile aggiungerlo alla <strong>di</strong>eta in quantità <strong>di</strong>screte, oppure<br />
acquistarne gli estratti o la tintura madre in farmacia. E' possibile preparare anche dei decotti<br />
<strong>di</strong> carciofo utilizzando le sue foglie, amarissime, ma ricche <strong>di</strong> principi me<strong>di</strong>cinali.<br />
L'unica nota stonata nelle molteplici proprietà benefiche del carciofo è che la sua assunzione,<br />
sia in estratto che in decotto o come semplice alimento, è controin<strong>di</strong>cato durante la gravidanza<br />
e l'allattamento poiché sembrerebbe <strong>di</strong>minuire la produzione mammaria <strong>di</strong> latte.<br />
I cuori <strong>di</strong> carciofo hanno un eccellente profilo aminoaci<strong>di</strong>co e proteico (Lopez et al., 1999):<br />
tra gli aminoaci<strong>di</strong> sono particolarmente rappresentati l’acido aspartico, l’acido glutammico,<br />
l’arginina, la prolina, la leucina, la lisina e l’alanina (Lattanzio et al., 1979).<br />
I carboidrati totali rappresentano il 6,8% <strong>della</strong> sostanza fresca; tra questi è importante il<br />
contenuto <strong>di</strong> inulina (2,5%), che tende ad aumentare con la conservazione del capolino a<br />
basse temperature. L’inulina, carboidrato appartenente al gruppo dei frutto-oligosaccari<strong>di</strong><br />
(FOS), è un composto endogeno <strong>di</strong> notevole interesse <strong>di</strong>etetico e farmacologico, in quanto<br />
funziona fisiologicamente come fibra <strong>di</strong>etetica prebiotica, ossia è resistente agli attacchi<br />
enzimatici nello stomaco e passa come tale nell’intestino dove svolge un’azione equilibratrice<br />
sulla microflora intestinale. Il consumo <strong>di</strong> inulina non comporta l’incremento del tasso <strong>di</strong><br />
glicemia e ciò rende il carciofo una specie ortiva che può essere consumata senza rischio dai<br />
<strong>di</strong>abetici (Causey et al., 2000; Ernst e Feldheim, 2000).<br />
La coltura del carciofo si presta ad essere valorizzata dal punto <strong>di</strong> vista <strong>della</strong> concentrazione<br />
endogena <strong>di</strong> principi bioattivi ad attività chemioprotettiva, in quanto la parte edule, oltre che<br />
le foglie, contiene sostanze polifenoliche notoriamente bioattive (Kroon e Williamson, 1999).<br />
Il contenuto <strong>di</strong> composti fenolici, subisce variazioni anche notevoli durante l’accrescimento e<br />
lo sviluppo dei capolini. E’ stato osservato che allo sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong> maggior e<strong>di</strong>bilità l’acido caffeico<br />
costituisce il 97% <strong>della</strong> componente fenolica totale. Il restante 3% è costituito dall’acido<br />
siringico, dalla luteolina, dall’apigenina, dall’acido ferulico, dall’acido cumarico e dall’acido<br />
vanillico. Il contenuto <strong>di</strong> acido caffeico <strong>di</strong>minuisce sostanzialmente con l’aumentare dell’età<br />
dei capolini.<br />
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